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mercoledì 24 aprile 2024 | ore 09:57

Parigi in passerella

Parigi val bene una messa. Ma soprattutto una sfilata di moda, in particolare per presentare le nuove collezioni per la prossima primavera - estate.
Tempo Libero Moda - Parigi in... passerella

Parigi val bene una messa. Ma soprattutto una sfilata di moda, in particolare se si tratta di maison come Chanel o Louis Vuitton che presentano le loro nuove collezioni per la prossima primavera - estate. Con le passerelle di 'Mode à Paris', le settimane della moda chiudono i battenti e lo fanno in grande stile. Dopo New York, l'avanguardia, Londra, il casual style, e Milano, la creatività e la qualità del Made in Italy, ecco a voi Parigi, l'eleganza senza tempo. Direttamente dalle passerelle, quindi tutto il nuovo che indosseremo ai prossimi caldi. Per riportare l'estate, se non nelle nostre giornate, almeno nei nostri occhi.

Balenciaga
Less is more: questo sembra il dogma che lo stilista spagnolo ha osservato, disegnando la nuova collezione. Linee squadrate, rigorose, uno stile assolutamente minimale per una donna che non ama i fronzoli e gli orpelli, ma che predilige un guardaroba più androgino e mascolino. Unica concessione un po' frivola: il colore, che si declina su tonalità calde come il beige, l'arancione e l'oro, perfetti da intonare alla luce del sole.

Dior
Grande attesa sulle passerelle Dior nell'era post Galliano. Mentre l'eccentrico designer è stato condannato dal tribunale a pagare una multa di sei mila euro per gli insulti razzisti lo scorso febbraio, da Dior ritorna prepotente il new look inventato proprio da Monsieur Christian negli anni '50, riproposto dal nuovo designer Bill Gaytten, come a segnare la fine dell'eccentrico teatro delle meraviglie di Galliano. Ecco quindi, moderne lady bon ton con tailleur dalla vita segnata e dalle gonne ampie, ma rivisitati con inserti in pelle e stampe a mosaico. La palette colori è tenue e delicata, dall'impalpabile nude al cuoio, dal crema all'azzurro, passando però per un rosso acceso, per nulla timido. Forse l'unico colpo di scena di tutto il dèfilè.

Lanvin
Alber Elbaz, designer della maison, cede al richiamo dei mitici Eighties e lo fa con una collezione che rivisita il completo maschile e lo declina al femminile. Di giorno, infatti, la donna Lanvin non ha tempo da perdere e lo dimostra con un abbigliamento very mannish: camicie scivolate senza bottoni, vestiti senza fronzoli ma abbelliti solo da una piccola cinta in vita e giacche tight nude look. Di notte, invece, si trasforma e diventa un mix di sensualità ed eleganza, con abiti plissè e tubini a stampa, tra suggestioni preziose e trasparenti leggerezze.

Givenchy
Il mare, non solo come ispirazione, ma anche indosso. Questo è il filo conduttore che ha guidato il designer pugliese Riccardo Tisci a creare una collezione incredibile, sintesi di eleganza e avanguardia. A partire dai materiali utilizzati: accanto ai tradizionali jersey, lana e paillettes, ecco spuntare la pelle di squalo, anguilla, razza e serpente d'acqua. Creature marine, quasi mitologiche, che addosso non lasciano spazio a nessun romanticismo, ma che anzi danno maggior risalto ai tagli squadrati e alle ampie proporzioni. A completare il paesaggio marino, ecco i bagliori argentei sugli abiti, quasi come fossero il luccichio a pelo d'acqua di sera. Quasi romantico, nonostante tutto.

Yves Saint Laurent
È sicura di sé, la donna immaginata da Stefano Pilati, alla guida artistica di Yves Saint Laurent, e con
determinazione va alla conquista della città. Non ha bisogno di eccessi e infatti, indossa creazioni dal taglio couture, eleganza classica e senza tempo. Ma osa sull'accostamento cromatico, che sfida le leggi del color block: verde foresta abbinato al blu cobalto, asfalto abbinato al verde acqua, per una serie di raffinate e sofisticate unioni di colore.

Chanel
Entra in scena Chanel ed ecco che la passerella non esiste più. Le creazioni, partorite dalla mente geniale di Karl Lagerfeld, direttore artistico della storica maison, sfilano in un immenso mare bianco latte, come ad evocare un ovattato e magico mondo subacqueo. Una collezione che dosa geometrie e silhouette tradizionali in egual modo, per raccontare il mare e le sue storie, le sue creature e il suo universo. Il colore predominante è il bianco, che ricorda la spuma delle onde: bianco sulle gonne a tubo, bianco per i giacchini, bianco per il classico tweed Chanel. Tutto è luminoso e perlescente. Qua e là, ricami di paillettes per dare luce alle modelle e trasformarle in splendide sirene e qualche tocco di colore, come il verde acqua o il turchese, a ricordare le onde in cui si tuffano.

Valentino
Una collezione elegante e leggera, dalle linee morbide e dai tessuti impalpabili. Pier Paolo Piccioli e Maria Grazia Chiuri, designer della maison Valentino, hanno raccolto la sfida anni fa di proseguire sulle orme del Maestro e non stanno affatto deludendo. Anzi. La nuova collezione, applauditissima alle recenti sfilate, ha rispettato in toto il mood Valentino, ma stupisce per le sue nudità mai ostentate ma seducenti e per i giochi di trasparenze, che lasciano intuire una donna sensuale ma raffinata. Qua e là qualche tocco di rosso Valentino rassicura, ma la palette cromatica lascia spazio a nuove tonalità, come il fucsia o il verde acido, che sorprendono e rivelano la forte personalità dei due direttori artistici.

Louis Vuitton
Conclude la parata, la spettacolare giostra di cavalli da cui scendono le modelle, protagoniste del Louis Vuitton show. Marc Jacobs, direttore artistico della maison, propone una signorina bon ton, molto anni '50, che ama in modo spropositato le margherite. Tant'è che le si ritrova ovunque: sulle ampie gonne, sui colletti tondi e sugli abitini in pizzo sangallo. Très chic. Conclude col botto la sfilata, un'ospite d'eccezione: Kate Moss, torna a sfilare in un delicato abito bianco, cerchietto bianco e chignon. E per un attimo sembra proprio una brava ragazza. Ma solo per un attimo.

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