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venerdì 05 dicembre 2025 | ore 07:28

"Uno sciopero solo ideologico"

Christian Garavaglia: "Una scelta che scarica il peso delle loro battaglie politiche su pendolari, studenti, imprese e famiglie, generando disagi e danni economici per il Paese".
Politica - Christian Garavaglia, Fratelli d'Italia, in consiglio regionale

“Lo sciopero indetto venerdì da CGIL e USB – l’ennesimo – è la dimostrazione di quanto certi sindacati restino ancorati a logiche esclusivamente ideologiche, senza alcun reale beneficio per chi lavora. - Così il capo gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale, Christian Garavaglia - Una scelta che scarica il peso delle loro battaglie politiche su pendolari, studenti, imprese e famiglie, generando disagi e danni economici per il Paese. Secondo alcune fonti, si stima che un'interruzione improvvisa del lavoro, come quella dello sciopero generale proclamato da CGIL e USB per il 3 ottobre, può costare nei confronti dell'economia italiana fino a un miliardo di euro. Il diritto di manifestare è sacrosanto, ma non può mai calpestare altri diritti costituzionali, primo fra tutti quello alla mobilità.”

Garavaglia richiama inoltre la necessità di respingere con forza ogni deriva violenta e provocatoria: “Condanniamo senza mezzi termini il vergognoso atto vandalico consumato a Milano al termine della manifestazione pro-Palestina del 2 ottobre, quando il monumento equestre a Vittorio Emanuele II in Piazza Duomo è stato imbrattato con vernice rossa e scritte ingiuriose contro il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Alcuni attivisti hanno anche rovesciato vernice sui leoni in marmo e sul bassorilievo in bronzo, sempre con frasi diffamatorie. Un gesto vile e codardo, che nulla ha a che vedere con la libertà di espressione. Ora ci si augura che le telecamere di sorveglianza possano consentire l’identificazione dei responsabili.”

Il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale della Lombardia critica anche l’operazione denominata “Flotilla per Gaza”: “Un’iniziativa che nulla ha portato in termini di aiuto umanitario concreto, ma che si è rivelata una mera operazione propagandistica, nonostante il chiaro monito del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Una provocazione anacronistica figlia di un retaggio ideologico degli anni ’70, incapace di incidere davvero sulla realtà. A farne le spese, come sempre, sono i cittadini e lo Stato, costretto a impiegare uomini e mezzi militari, con costi a carico della collettività.”

“Ecco perché – conclude Garavaglia – è ora di dire basta a questo modo di fare sindacato e politica, che non difende i lavoratori ma li danneggia, e che si traduce in gesti simbolici privi di efficacia e in costi concreti per la nostra comunità.”

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