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venerdì 25 luglio 2025 | ore 17:55

"No moschea. Si centro culturale"

"Non possiamo non sottolineare, è evidente, come questo primo anno (abbondante) di Amministrazione Colombo segni una triste linea di continuità tra la politica locale e quella nazionale: spesso si promettono cose che non possono essere mantenute, si fomenta l’odio, si sposta la responsabilità di governo al o ai governi precedenti e soprattutto si resta in superficie senza andare mai in profondità".
Castano Primo - Gruppo ATTIVAmente, il logo

"Non possiamo non sottolineare, è evidente, come questo primo anno (abbondante) di Amministrazione Colombo segni una triste linea di continuità tra la politica locale e quella nazionale: spesso si promettono cose che non possono essere mantenute, si fomenta l’odio, si sposta la responsabilità di governo al o ai governi precedenti e soprattutto si resta in superficie senza andare mai in profondità". Tra presente e futuro, insomma, ma anche con un occhio attento al passato e in particolar modo (in fondo diversamente non potrebbe essere) alla questione centro culturale islamico o moschea che dir si voglia. E a fare il punto stavolta è ‘ATTIVAmente’, sui banchi dell’opposizione in consiglio comunale. "Fin dalla campagna elettorale sulla moschea, seppur qualcuno in Amministrazione faccia ancora finta di non capire o voglia far passare un messaggio diverso, ci siamo sempre espressi in modo chiaro ed inequivocabile: la nostra Costituzione favorisce la libertà di culto, cosa pensi nello specifico il Federico Cerruto di turno, poco importa. Il sindaco e l’Amministrazione hanno la responsabilità di agire nel perimetro delle leggi e del rispetto dei regolamenti, non del proprio credo politico, dei sondaggi o del “percepito” tra i cittadini. Ma guardiamo al presente. Domenica 29 giugno all’inaugurazione della sede dell’associazione ‘Faizane Madina’ il sindaco si è presentato senza fascia, e con le Forze dell’ordine: un’immagine davvero poco edificante, denunciando poi a mezzo social irregolarità ed illeciti (avrebbe dovuto farlo presente durante la visita). Ancora più imbarazzante l’utilizzo del canale social istituzionale del Comune per alimentare una polemica nella polemica, riassumiamo: no alle moschee, scusate ai centri culturali dove si parla urdu che rende perciò incomprensibile ai cittadini di lingua araba la comprensione dei dialoghi o delle preghiere. Hanno espresso parole pienamente condivisibili don Piero Visconti e lo stesso presidente dell’associazione, Rizwan Naeem, il cui senso viene riassunto così: questo è un importante passo verso quella fratellanza tra i popoli, tra le diverse culture e religioni che deve essere alla base di un percorso di convivenza e collaborazione reciproca tanto necessarie in questo momento storico. Ci auguriamo possa davvero esserlo, coinvolgendo le donne di origine pakistana, grandi assenti di quella giornata".

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