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sabato 04 maggio 2024 | ore 12:34

Francesca: scrivere che... passione

Francesca Diotallevi, inverunese classe 1985, domani presenterà in biblioteca la sua ultima fatica, il libro 'Dentro soffia il vento'. Diversi i testi scritti in questi anni.
Inveruno - Francesca Diotallevi

Una bambina con la passione per la lettura e la scrittura, che sogna e scrive storie e poi… riesce a pubblicarle e a farle arrivare a migliaia di lettori. Questa è un po’ la magica vicenda dell’inverunese Francesca Diotallevi, classe 1985, che domani (venerdì 7 ottobre) presenterà in biblioteca l’ultima delle sue fatiche, il romanzo ‘Dentro soffia il vento’, edito da Neri Pozza. Ha esordito nel mondo letterario nel 2013 con ‘Le stanze buie’ per Ugo Mursia editore e poi l’anno scorso ha pubblicato per Electa Mondadori ‘Amedeo, je t’aime’, storia del tormentato amore di Amedeo Modigliani con Jeanne Hébuterne. Successivamente vince il ‘Premio Neri Pozza - Fondazione Pini - Circolo dei Lettori’ proprio con ‘Dentro soffia il vento’. “Da sempre accanita lettrice dalla fervida immaginazione, un giorno mi sono imbattuta nel libro che ha fatto scattare in me la voglia di provare, a mia volta, a cimentarmi nella stesura di un romanzo. E ho capito che la scrittura era la dimensione che mi apparteneva e a cui appartenevo – racconta Francesca – Ho scritto finora tre romanzi molto diversi tra di loro, ma accomunati dal fatto che parlano di vicende storiche intrise d’amore. Ho una vera e propria passione per il passato, infatti, mi piace studiarlo e mi affascina l’idea di potermi ricostruire un’epoca attraverso la quotidianità dei personaggi che la abitano”. Le prime due pubblicazioni sono arrivate grazie alla perseveranza e ad un pizzico di fortuna, seguendo l’iter classico dell’invio del manoscritto alle case editrici, mentre l’ultima in seguito alla vittoria del prestigioso Premio Neri Pozza nella sezione giovani. “Il mio ultimo romanzo è ambientato subito dopo la fine della Prima Guerra Mondiale e parla dell’amicizia tra Fiamma, una guaritrice che tutti additano come strega, e Raphaël, l’unico che ha osato avvicinarcisi, superando i pregiudizi. Mi interessava affrontare il tema della paura del ‘diverso’, di scottante attualità, e quella del capro espiatorio. Quando scrivo, infatti, mi ispiro al mio vissuto, a ciò che provo, ma anche a ciò che leggo e mi circonda. Nel momento in cui inizio un romanzo qualsiasi cosa rappresenta uno stimolo o fornisce, indirettamente, un pezzetto di storia”. E ora progetti futuri? “Sto lavorando a un nuovo romanzo di cui, però, posso rivelare poco per ora. Sarà sempre di stampo storico con una protagonista assolutamente all’avanguardia per il tempo di cui narro. Una donna moderna di cui mi sono innamorata al primo sguardo”.

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