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venerdì 19 aprile 2024 | ore 22:21

L'estate di San Martino

Inveruno - San Martino

Nonostante la pioggia incessante di questi giorni, ecco tornato l'11 novembre, data tradizionalmente legata a San Martino di Tours, uno dei primi santi non martiri venerati dalla Chiesa, e al particolare fenomeno dell'Estate di San Martino, con temperature al di sopra della media, spesso bel tempo e relativo tepore. L'Estate di San Martino si verifica per l'emisfero boreale a inizio novembre, mentre per l'emisfero australe a tardo aprile-inizio maggio. Il nome deriva dall'episodio più famoso con cui la tradizione ricorda il santo, secondo la quale Martino da Tours, nel rigido inverno del 335, nel vedere un povero mendicante seminudo patire il freddo durante un acquazzone, gli donò metà del suo mantello militare. Subito dopo il cielo si schiarì e il clima si fece più mite. Una leggenda popolare che trova però un reale riscontro fisico. Solitamente infatti, dopo le prime gelate del periodo autunnale, a inizio novembre si verificano giornate più miti e di bel tempo.
L'Estate di San Martino ricorda anche l'azione della Chiesa che consola e riscalda i cuori di numerosi fedeli, nonostante il male e il peccato che gli uomini provocano, proprio come il santo che grazie alla condivisione del suo mantello donò un po' di calore al povero mendicante.
Durante l'Estate di San Martino inoltre venivano rinnovati i contratti agricoli annuali. Nel nord Italia, specialmente nelle aree agricole, fino a non molti anni fa tutti i contratti (di lavoro ma anche di affitto, mezzadria, ecc.) avevano proprio inizio (e fine) l'11 novembre, data scelta in quanto i lavori nei campi erano già terminati senza però che fosse già arrivato l'inverno. Per questo, scaduti i contratti, chi aveva una casa in uso la doveva lasciare libera proprio l'11 novembre e non era inusuale, in quei giorni, imbattersi in carri strapieni di ogni masserizia che si spostavano da un podere all'altro, facendo 'San Martino', nome popolare, proprio per questo motivo, del trasloco. Ancora oggi in molti dialetti e modi di dire del nord 'Fare San Martino' mantiene il significato di traslocare.
La data dell'11 novembre viene comunemente utilizzata ancora oggi da agricoltori e contadini come la data di fine dei lavori nei campi, per permettere alla terra il periodo di riposo che necessita.
In molte regioni d'Italia inoltre, l'11 novembre è simbolicamente associato alla maturazione del vino nuovo (da qui il proverbio 'A San Martino ogni mosto diventa vino') ed è un'occasione di ritrovo e festeggiamenti nei quali si brinda, appunto, stappando il vino appena maturato, per l'assaggio del primo vino, accompagnandolo da castagne o caldarroste.
Una tradizione ricordata anche dalla celebre poesia di Giosuè Carducci intitolata appunto 'San Martino', che evoca con maestria le atmosfere autunnali.

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