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martedì 03 dicembre 2024 | ore 05:24

A caccia di api

"Quando ero piccolo, giornate così erano bellissime e le api ci davano delle grandi occasioni per divertirci..."
Rubrica  'Trucioli di Storia' - A caccia di api

È primavera, finalmente posso godere dell’aria tiepida di queste belle giornate e fare le mie camminate tra le campagne e i boschi...
Il sole splende e la voglia di uscire è tanta. Non potendomi allontanare troppo mi accontento della campagna che circonda casa, che inaspettatamente oggi riesce a donarmi dei bei ricordi.
Cammino infatti tra l’erba ed i numerosi fiori appena sbocciati e comincio a vedere molte api intente nel loro prezioso lavoro. Improvvisamente riaffiorano alla mente i ricordi di gioventù legati a questo periodo.
Quando ero piccolo, giornate così erano bellissime e le api ci davano delle grandi occasioni per divertirci. Abitavo in cascina con i miei nonni e zii, a quell’epoca ogni cascina aveva nei propri terreni qualche famiglia di api, erano una grande ricchezza sia per il buonissimo miele che se ne ricavava ma soprattutto per l’aiuto che davano impollinando le varie piante che tutti noi coltivavamo.
La primavera segnava il loro risveglio, dopo aver passato l’inverno dentro le loro cassette, nelle belle giornate capitava che nuove famiglie di api uscivano sciamando in cerca di un nuovo alloggio meno affollato. A noi bambini veniva affidato un compito molto arduo... dovevamo stare molto attenti a quando succedeva ciò e appena avvistavamo uno sciame dovevamo abbandonare tutto e corrergli dietro. Non solo dovevamo rincorrerle, e l’impresa era già di per sé veramente difficile, ma nel frattempo dovevamo fare un gran frastuono! Dovevamo avere a portata di mano latte di lamiera, pentole e coperchi da picchiare per fare più rumore possibile. La credenza di allora era che le api, sentendo tutto quel frastuono, si fermassero spaventate, a quel punto potevamo aspettare al calare della sera per riprenderle e riportarle a casa in cassette nuove preparate proprio per loro. In realtà non si fermavano perchè disturbate dal nostro rumore bensì perchè avevano deciso che il posto poteva andare loro bene. A noi piaceva crederlo, però, perchè ci divertivamo davvero tanto a rincorrerle su e giù per le campagne.
Adesso guardo le api posarsi sui fiori e non posso di certo rincorrerle ma qualche cassetta nel mio giardino per ricavarci del buon miele la tengo ancora, mi fa sentire ancora il giovincello di allora.
Tiziano

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