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Malpensa Nessuna nuvola significante
Gio, 25/04/2024 - 06:50

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giovedì 25 aprile 2024 | ore 07:32

Cosa ci ha insegnato la quarantena?

Cosa ci ha insegnato questa quarantena? Quali sono gli insegnamenti che possiamo portarci dietro da questo periodo di restrizioni? Eccone alcuni.
Sociale - Raccolta alimenti

Durante la quarantena, sono avvenuti cambiamenti sotto gli occhi di tutti: in Cina l'inquinamento si è ridotto notevolmente (e anche su Milano), l'acqua nei canali a Venezia ha cambiato colore, i cieli di mezzo mondo eran più tersi, grazie alla riduzione del numero dei voli.
Effetto dei minori spostamenti dell'uomo, effetto del rintanamento obbligato dell'uomo in casa sua. E adesso che, quantomeno in Italia, tutto è finito e la vita sta pian piano ripartendo? Cosa succederà? Di certo, non si potrà abbassare la guardia in fatto di salute: il virus non è stato debellato, le misure di precauzione sanitarie vanno ancora rispettate.
Ma per quanto riguarda il modo di vivere, cosa ci ha insegnato questa quarantena? Quali sono gli insegnamenti che possiamo portarci dietro da questo periodo di restrizioni? Eccone alcuni, che speriamo non vengano abbandonati mai.

Ci siamo accorti dello spreco alimentare
Ogni anno vengono gettati nell'immondizia circa 1,3 miliardi tonnellate di cibo. Mentre nell'era pre Covid 19 circa 815 milioni di persone morivano di fame (ora potrebbero essere anche di più). Cosa c'entra il coronavirus con tutto questo? Che la morigeratezza di questo strano periodo ci ha insegnato ad acquistare semplicemente ciò di cui avevamo bisogno e ciò che sapevamo che avremmo mangiato, oltre a congelare il cibo per farlo durare più a lungo. Questo ha fatto la differenza nella lotta agli sprechi. Speriamo sia un insegnamento che rimarrà anche adesso che il lockdown è finito.
Abbiamo imparato ad amare ciò che è locale
Mentre i grandi supermercati hanno avuto qualche difficoltà a far fronte al cambio della domanda dei consumatori, molti negozi locali sono rimasti ben forniti e hanno fatto di tutto per adattarsi per aiutare le proprie comunità. Aver compreso che le catene di approvvigionamento sono complesse e spesso inutilmente lunghe dal punto di vista geografico ci ha insegnato a sostenere i produttori, i negozi e le aziende locali. Qualcuno addirittura a ricavato un piccolo orto in giardino o in terrazzo per coltivare la propria frutta e verdura.
Viva la mobilità lenta
Spostarci per grandi tragitti non potevamo, a meno di comprovati e indifferibili motivi. Però ci si poteva spostare per brevi raggi, a piedi o in bicicletta. Che la mobilità lenta rimanga un valore anche ora che la vita ha ripreso il passo veloce.
Abbiamo riscoperto il nostro Paese
Non è ancora chiaro quando saremo in grado di viaggiare all'estero nel modo più libero, come una volta, quindi imparare ad amare ciò che l'Italia ha da offrire potrebbe essere la strada da percorrere nel prossimo futuro. E mentre le cose tornano alla normalità, potremmo renderci conto che non abbiamo bisogno di prendere un volo a lungo raggio e soggiornare in un hotel all-inclusive per trascorrere una piacevole vacanza. Abbiamo la bellezza a due passi da casa: approfittiamone!
Abbiamo riscoperto la natura
Per molti di noi, ascoltare gli uccelli cantare nelle giornate di primavera dalle finestre aperte è stato un sollievo per le orecchie e il cuore. Guardare le api svolgere il loro prezioso lavoro di impollinazione e persino i piccioni cittadini fare i nidi sotto i nostri tetti è stata una gradita distrazione. Ebbene, si potrà continuare ad ammirarli e rispettarli anche adesso: prendetevi qualche minuto ogni giorno per ringraziarli per la compagnia e il loro instancabile lavoro.
Abbiamo imparato ad acquistare sostenibile
In quarantena abbiamo scoperto delle realtà sostenibili, di cui nel solito tran tran non ci saremmo mai accorti. Quell'azienda che produce prodotti cartiari ecologici, l'altra che ha riconvertito la produzione in mascherine di stoffa, quella che ti portava la spesa a casa... Non abbandoniamoli ora: loro c'erano per noi quando avevamo bisogno.
Abbiamo imparato a conservare e rammendare
Prima in fatto di moda, eravamo soliti acquistare e gettare capi di abbigliamento alla velocità della luce. Con l'isolamento e senza la possibilità di recarsi in negozio o dalla sarta, molti hanno imparato a cucire, rammendare e a reinventare molti capi di vestiario. Tanti hanno imparato anche a realizzarsi abiti da soli. Impara l'arte e mettila da parte, dice il detto.
Siamo diventati più solidali
Ci siamo resi di come cambiando tutti insieme, possiamo cambiare le sorti del pianeta Terra e dell'umanità. Non perdiamo le buone abitudini acquisite e soprattutto non smettiamo di interessarci al destino del pianeta e al prossimo. Non perdiamo l'opportunità di continuare a fare la differenza per tutti coloro che vivono sul pianeta Terra.

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