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"Un intervento normativo in tempi brevissimi per sottrarre l'attività dei volontari della Protezione civile lombarda alla discrezionalità attribuita per legge ai datori di lavoro, per tutto il tempo che servirà a uscire dall'emergenza Coronavirus".
È quanto chiede l'assessore regionale al Territorio e Protezione civile, Pietro Foroni, in una lettera inviata oggi al Dipartimento Centrale della Protezione Civile.
"Dai territori lombardi - aggiunge Foroni - emergono plurime segnalazioni di datori di lavoro che non consentono ai volontari di Protezione Civile, pur regolarmente attivati, di prestare l'attività o di continuare a prestarla per l'emergenza in corso".
"Episodi simili, che sono stati segnalati in maniera ripetuta al mio assessorato - precisa l'assessore -, stanno già creando un grave danno nella gestione dell'emergenza, e il disservizio sarà tanto più pesante nell'immediato futuro. Per questo motivo ho chiesto al Governo e al Dipartimento centrale d'intervenire prontamente perché si adotti ogni intervento normativo necessario, di tipo primario o secondario, affinché i volontari di Protezione Civile non siano soggetti alla volontà discrezionale dei datori di lavoro".
Attualmente dal punto di vista normativo, il datore di lavoro è infatti tenuto, ma non obbligato, a consentire al dipendente di svolgere l'attività volontaria nel limite di 30 giorni consecutivi e fino a 90 giorni all'anno.
"In caso di emergenze di rilievo nazionale - chiarisce Foroni - il Dipartimento della Protezione civile può autorizzare ed estendere, sino alla fine dell'emergenza, tale lasso di tempo per un massimo di 60 giorni continuativi e di 180 complessivi nel corso dell'anno. La nostra richiesta al Commissario straordinario dell'emergenza COVID-19, vista la gravità dell'emergenza in atto, è che anche questa estensione venga attivata".
"Confido che entrambe le richieste - conclude l'assessore - vengano accolte velocemente".
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