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giovedì 25 aprile 2024 | ore 19:08

Paul Cézanne e il suo Atelier

A Milano si indaga l'intimo rapporto tra il maestro francese e il suo studio nella campagna provenzale
Nel parco di Chateau Noir, Paul Cézanne, 1898-1900

La pittura contemporanea sarebbe stata completamente diversa senza l'opera di Cézanne. Non tanto per l'indiscusso fascino dei suoi quadri, ma per il nuovo modo di intendere l'arte di cui essi sono fautori. Lo potrete vedere a Palazzo Reale fino al 26 febbraio, grazie all'organizzazione di Skirà Mostre e la collaborazione del parigino Musée d'Orsay. La mostra “Cézanne. Les ateliers du Midi”, inaugurata lo scorso 20 ottobre, intende proprio sindacare l'opera del grande artista francese e il legame di quest'ultimo con il luogo del suo lavoro: lo studio di Jas de Bouffan in Provenza. Intorno alla sua villa di campagna, Paul Cézanne trovò l'ispirazione artistica, imparò a cogliere la luce e inventò il suo particolare ( e unico!) modo di dipingere a moduli. Nel paesaggio circostante il pittore vedeva i volumi (la sfera, il cilindro, il quadrato...) e li riportava sulla tela. Una superficie pittorica non definita, dove il fruitore deve immaginare, indagare, comporre i temi in essa riportati. Piano piano immagini apparentemente confuse diventano chiare, ma diverse da fruitore a fruitore, perché ognuno può completare le immagini di Cézanne con le proprie idee… Al di là della grandezza del pittore, però, la mostra di Skirà lascia qualche spazio aperto che il visitatore avvezzo desidererebbe colmare. Pochi i quadri davvero importanti. Ma questi, forse, sono problemi che non riguardano tutti quelli che, semplicemente, vogliono avvicinarsi a uno dei padri della pittura moderna: un'artista che con il frutto di una vita semplice, ha fatto (e fa tuttora!) riflettere sulla grande complessità dell'esistenza.

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