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giovedì 25 aprile 2024 | ore 10:39

"Il paziente zero è la sanità lombarda"

Rifondazione Comunista di Legnano aderisce all’appello per una mobilitazione regionale e territoriale il 20 febbraio 2021, ad un anno dal 'paziente uno', per una sanità pubblica, preventiva, sociale, universale, partecipata, fondata sulla fiscalità generale.
Salute - Sanità (Foto internet)

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO - Rifondazione Comunista di Legnano aderisce all’appello per una mobilitazione regionale e territoriale il 20 febbraio, ad un anno dal 'paziente uno', per una sanità pubblica, preventiva, sociale, universale, partecipata, fondata sulla fiscalità generale. Il dramma della pandemia ha svelato il tradimento della sanità pubblica lombarda da Formigoni a Fontana. Pare che ognuno abbia fatto a gara per deviare dai principi della riforma sanitaria del 1978: i risultati, tragici, sono sotto gli occhi di tutti. Il servizio sanitario regionale è diventato un "sistema ospedalocentrico"; la medicina territoriale è stata indebolita mandando allo sbaraglio i medici di base di fronte alla pandemia; la gestione delle strutture pubbliche, ATS e ASST, le ha di fatto trasformate in vere e proprie monarchie. L'estesa privatizzazione (accreditamento) e il definanziamento delle strutture pubbliche hanno causato l'esplosione delle liste d'attesa: ciò ha ridotto le possibilità di accesso e cura per le malattie croniche, causando ulteriori decessi che si sarebbero potuti evitare con un'adeguata risposta alla pandemia. Continui episodi di corruzione, conflitto di interesse, sfruttamento del sistema di pagamento a prestazione hanno favorito episodi criminali. Una miscela esplosiva che ha prodotto una vera e propria "salute di classe": una spaccatura fra chi ha i soldi per curarsi e chi non ne ha e non si cura, vive male e muore prima. E' questo 'sistema', con la sua presunta eccellenza, e non solo l'impreparazione, ad aver causato un incremento fuori controllo di contagi e di decessi. Un 'sistema' sanitario regionale dai piedi d'argilla: l'impatto della pandemia ha squassato le strutture pubbliche, mentre i privati stavano a guardare. A un anno dal paziente uno, possiamo dire che il vero ammalato è la sanità lombarda colpita da un mix micidiale di neoliberismo, imprevidenza e incompetenza. Non basta un aggiustamento della normativa regionale né la sostituzione di un assessore. Si rischiano modifiche solo di facciata e ulteriori devastazioni. E' necessario arrivare all'epilogo di questo modello. E' urgente superare le scelte che hanno portato alla distruzione della sanità pubblica lombarda. Prevenzione primaria, sicurezza nei luoghi di lavoro, salubrità degli ambienti di vita a partire da quelli scolastici, tutela dell'ambiente: questi i cardini su cui rifondare il servizio sanitario pubblico. La salute è un bene comune tutelato dalla Costituzione. La salute non è una merce, la sanità non è un'azienda. Tutte le iniziative saranno messe in rete con una diretta facebook sabato 20 febbraio, dalle 10 alle 12, sulle pagine del Coordinamento Lombardo per il diritto alla salute, della Campagna dico 32! e di Medicina Democratica. (Partito della Rifondazione Comunista - Circolo 'D. Lazzari' di Legnano)

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