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giovedì 18 aprile 2024 | ore 14:03

'Con le ali ai piedi'

Il libro di Abbas Kazerooni. La vera storia, il racconto autobiografico di Abbas. Quel lungo viaggio da Teheran a Londra di un bambino per fuggire dalla guerra.
Libri - 'Con le ali ai piedi' (Foto internet)

Il libro “Con le ali ai piedi”, scritto da Abbas Kazerooni, non è un romanzo, almeno lo fosse, ma una storia vera, un racconto autobiografico. È la storia di un viaggio, come pochi ne esistono, un atto di coraggio di una famiglia che sogna un futuro migliore per il proprio figlio Abbas. Un futuro libero dall’idea che la guerra debba essere la quotidianità, ma dove ogni giorno possa essere vissuto con la certezza che non sia l’ultimo. Ecco, questo volevano per il piccolo Abbas. Tutto è ancora un disegno astratto, che come loro, molte altre famiglie hanno pensato di certo; tuttavia, tutto è destinato ad assumere la triste veste della realtà, quando, nel corso del conflitto tra Iran e Iraq del 1980-1988, l’età del reclutamento viene abbassata a nove anni, purtroppo questa era l’età di Abbas. A questo punto tutto cambia, il padre di Abbas decide che immediatamente il figlio parta, deve lasciare Teheran, una terra che non è più adatta per coltivare le proprie aspirazioni, per farle crescere e sbocciare. Abbas e la madre si recano all’aeroporto con l’idea di raggiungere Istanbul e da lì partire per Londra. Sembra tutto chiaro ora, una vita felice si sta aprendo dinnanzi a loro, tuttavia, non sarà così, invero, alla madre di Abbas ancor prima di partire, verrà revocato il passaporto. Il bambino ora ha una sola opzione, partire da solo. Inizia così un’infinita serie di vicissitudini, nelle quali emergerà il carattere forte e deciso di Abbas, un bambino catapultato in un mondo estraneo, capirà di chi fidarsi e di chi no, senza conoscere la lingua e disponendo di pochissimo denaro. Abbas è forte, audace e amichevole, tutte doti che gli permetteranno di cavarsela , costruendosi una giusta rete di amicizie tra tassisti e albergatori, fino a raggiungere la tanto auspicata meta, Londra. Luogo adatto non solo per coltivare i propri sogni, ma con molte possibilità in più che divengano realtà. Fino a giungere ad oggi… Abbas vive in California dove lavora come avvocato, sceneggiatore, scrittore e attore. Una storia commovente, di innocenza e saggezza, di coraggio e timore ma anche di grande profondità e serietà che porta inevitabilmente alla riflessione del lettore. La domanda che scaturirà nel corso della lettura sarà in modo assiduo: Cos’è la guerra per un bambino? Un quesito che contiene due “ipse dixit” nel modo più assoluto contraddittori; la ragione per cui la guerra, quindi il desiderio di prevaricazione, l’arricchimento, le divergenze ideologiche, la vendetta, la sete di sangue, sia così insita nell’animo umano sin dai primordi e perché questo sia un tema che ormai viene dato per scontato che esista, che invada le radici di questo mondo. La seconda contraddizione è il motivo per cui un’infinita serie di anime innocenti debbano essere letteralmente sacrificate per il nulla, debbano vivere una vita di terrore e tristezza silenziosi. I bambini non parlano facilmente del dolore, non ci riescono, non sono in grado di spiegare cosa sia quella sensazione che fissi i loro occhi nell’incredulità, nello stupore, nel buio di ogni giorno, raggelando i loro corpi in un infinito e lacerante silenzio. Un libro meraviglioso dunque, una storia da leggere per tutti coloro che credono nella vanità della guerra e delle sue causa ma nell’irreparabile devastazione delle sue conseguenze. Una storia che, come molte è un po’ triste e un po’ allegra e che, come poche, è tutta vera.

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