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venerdì 05 dicembre 2025 | ore 08:14

Nuovo impianto fotovoltaico

L'impianto verrà realizzato a terra a Furato, in via Don Sturzo, in un’area di circa 60 mila metri quadrati al confine con il territorio di Ossona.
Ambiente - Impianto fotovoltaico a terra

Un nuovo impianto fotovoltaico a terra potrebbe sorgere a Inveruno, in frazione Furato, lungo via Don Sturzo, in un’area di circa 60 mila metri quadrati al confine con il territorio di Ossona. La società proponente, BIKO SPV 19 S.R.L., ha infatti avviato le procedure preliminari per la realizzazione dell’opera, che si inserisce nel quadro nazionale di potenziamento delle fonti rinnovabili.

Secondo quanto previsto dalla normativa vigente, gli impianti di questo tipo possono essere localizzati in aree considerate “idonee”, come quelle situate entro 500 metri da insediamenti produttivi. Proprio in questo contesto si colloca il progetto in questione, che al momento si trova nella fase di acquisizione dei terreni necessari.

Dal punto di vista economico, la società ha comunicato che il territorio beneficerà di un ritorno pari al 3% del provento annuo derivante dalla produzione di energia elettrica, risorse che dovranno essere reinvestite in interventi di carattere ambientale. La sottoscrizione della convenzione notarile e l’avvio dei lavori sono previsti nel corso del 2026.

Il Comune, però, invita a una riflessione più ampia. Inveruno non è un caso isolato: sono sempre più numerose, infatti, le richieste che stanno interessando i Comuni dell’Alto Milanese per la realizzazione di impianti fotovoltaici a terra su terreni agricoli o periurbani.

Un tema che pone interrogativi non solo ambientali, ma anche istituzionali. L’Amministrazione sottolinea come la normativa nazionale, così come interpretata anche dai Tribunali Amministrativi Regionali, limiti fortemente il potere decisionale dei Comuni, che in molti casi si trovano con margini d’intervento ridotti sulla localizzazione e sull’autorizzazione di questi impianti, nonostante gli impatti potenziali sul paesaggio e sull’assetto del territorio.

«La transizione energetica non può essere affrontata in modo superficiale – è il messaggio che emerge dal Comune – ma richiede equilibrio, programmazione e un reale coinvolgimento delle comunità locali». La sostenibilità, infatti, non riguarda soltanto la produzione di energia pulita, ma anche la tutela del paesaggio, dell’ambiente e dell’identità dei luoghi.

Da qui l’appello ad aprire un confronto serio e strutturato, affinché la transizione ecologica rappresenti una vera opportunità per il territorio e non venga vissuta come un sacrificio imposto dall’alto.

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