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Quel messaggio “La sua croce è la nostra speranza - La sua grazia in me non è stata vana” dal significato profondo e unico. Le emozioni, poi, che si mischieranno con il senso profondo di comunità, perché dal 28 settembre al 5 ottobre Castano vivrà una settimana speciale. Ecco, infatti, l’esposizione straordinaria del Santo Crocifisso, con un programma che vedrà fianco a fianco bambini, giovani, adulti, anziani, famglie e tanti fedeli. Il primo appuntamento sarà domenica 28 alle 17.30 con la Messa di apertura presieduta da Monsignor Luca Raimondi, Vicario Episcopale; quindi, lunedì 29 celebrazioni penitenziali comunitarie alle 9.30, 15.30 e 21. Martedì 30, invce, alle 10.30 preghiera e riflessione per i preti del Decanato guidata da Padre Garascia, alle 15.30 preghiera per i ministri straordianri dell’Eucaristia e i catechisti e alle 21 riflessione per tutta la comunità di don Alberto Cozzi, teologo. Mercoledì 1 ottobre alle 15.30 Eucaristia per i malati con il sacramento dell’Unzione e alle 21 celebrazione per tutta la comunità, presieduta dall’Arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Delpini. Ancora, giovedì 2 alle 15.30 preghiera per i nonni e i nipotini e alle 21 adorazione della Croce per tutti, animata dai giovani. Mentre venerdì 3 alle 15.30 Via Crucis per tutti e alle 21 serata di elevazione spirituale con il Coro Shekinah. Sabato 4 alle 15.30 rosario guidato dal ‘Gruppo del Rosario perpetuo’ e alle 21 veglia di preghiera per le famiglie, animata proprio dalle famiglie. Ultimo appuntamento domenica 5 alle 16 con la celebrazione Eucaristica conclusiva in piazza Mazzini per tutta la comunità, presieduta dal Cardinale Francesco Coccopalmerio.
"CROCIFISSO CHE HA RACCOLTO I DESIDERI, LE SPERANZE E LE RICHIESTE"
Un Crocifisso che è sinonimo di storia, tradizione e che vuol dire comunità. “Perché nei secoli ha raccolto i desideri, le speranze e le richieste delle persone - racconta don Piero Visconti, Parroco della Comunità Pastorale ‘Santo Crocifisso’ - Un Crocifisso che ancora oggi non si sa bene come sia arrivato a Castano e proprio per questo motivo porta con sé alcune leggende. La certezza è la sua datazione, ossia il 1500, periodo in cui si dice che siano arrivati (tre in tutto, uno a Como, uno a Vercelli e il nostro). Una croce che esprime il dolore e la sofferenza, ma soprattutto quel “sì” che Gesù Cristo dice al Padre e che trasforma e trasfigura anche il suo dolore. Attorno al Crocifisso, poi, si tramanda siano legati tanti miracoli e appunto per questo è entrato nel cuore e nella devozione dei fedeli, che molto spesso vengono qui per manifestare al Signore il loro grido di aiuto, uscendo consolati”.
ESPOSIZIONE STRAORDINARIA DEL SANTO CROCIFISSO
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