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Oltre 500 laureati nel parco della LIUC

Oltre 500 laureati nel Parco della LIUC per il tradizionale appuntamento. Emozioni, musica e le citazioni di un rettore 'Pollicino' nella cerimonia di Laurea.
Scuole / Castellanza - La cerimonia di laurea alla LIUC

“Il filosofo cinese Lao Tzu nel 500 a.c. affermava: “Anche un viaggio di mille miglia inizia con un singolo passo”. Stasera festeggiamo un passo, un singolo passo. Tanti auguri per il vostro viaggio, per le vostre mille miglia!”: queste le parole del rettore Federico Visconti per gli oltre 500 laureati (fra laurea triennale e magistrale in Economia, Ingegneria e Giurisprudenza dell’Anno Accademico 2020/21) presenti, lo scorso venerdì 1 luglio, nel parco dell’Università per la cerimonia di Laurea. Dopo un anno di inevitabile stop e un altro in cui l’evento è stato proposto in una formula ridotta, questa edizione - particolarmente carica di significati perché legata al trentennale dell’Ateneo - segna un ritorno alla tradizione su alcuni importanti aspetti (la presenza di familiari e amici, se pur in numero contingentato) ma anche l’introduzione di alcune novità, come il momento di intrattenimento musicale a cura dell’Orchestra Amadeus. I musicisti hanno proposto un’esibizione dal titolo 'Over the Pop', un’antologia di brani dei nostri giorni tratti dal mondo della musica pop, rock, new age. Nel suo discorso, Visconti ha “preso la strada di Pollicino”, riprendendo concetti, frasi, idee che hanno caratterizzato i quasi sette anni di mandato rettorale. Da Severgnini, con alcune indicazioni tratte dal suo Decalogo su “Come affondare la vostra carriera” (una su tutte: “Fate i furbi: fingete di essere quello che non siete, di sapere quello che non sapete…”) alla fiaba dei Tre Porcellini analizzata da Bruno Bettelheim (“Non dobbiamo essere pigri e prendercela comoda, perché altrimenti potremmo perire”), da Carlo Cattaneo (“Il motore dei processi di cambiamento sta nel binomio “intelligenza e volontà”, nel circuito “pensiero e azione”) a Carlo Levi (Cambiare è il dovere dei tempi) e a Sergio Marchionne (“Noi saremo come la musica, improvviseremo, saremo agili, aperti al dibattito, umili, ma impavidi e non ci sarà mai posto per la mediocrità”). Il presidente della LIUC Riccardo Comerio ha ricordato le origini del progetto LIUC, realizzato dagli imprenditori del territorio: “Quell’impronta di imprenditorialità” è un segno distintivo dei nostri valori. La LIUC insegna infatti lo spirito imprenditoriale e il rispetto del lavoro, perché è un’Università abituata a “non starsene mai con le mani in tasca”. Auspico che questa Cerimonia sia soprattutto la festa della fiducia, della responsabilità individuale e della volontà di ciascuno di noi di essere motore di trasformazione positiva. Credo che per essere tali “changemaker” sia fondamentale essere felici e scegliere di contribuire al bene comune”. Oltre agli interventi dei Direttori delle Scuole di Economia e Management (Chiara Mauri), Ingegneria Industriale (Raffaella Manzini) e Diritto (Alberto Malatesta), la cerimonia è stata arricchita dal discorso del Rappresentante degli Studenti in Consiglio di Amministrazione, Niccolò Broggini, e del Presidente di LIUC Alumni Alberto Strani. Tante voci per una serata segnata da una ritrovata atmosfera di festa.

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