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venerdì 29 marzo 2024 | ore 08:20

Rose formato MVP, Spurs al tappeto

I quarantadue punti del playmaker dei Chicago Bulls condannano i San Antonio Spurs alla decima sconfitta stagionale.
Sport (Fuori campo) - Rose affonda gli Spurs (Foto internet)

I Chicago Bulls trascinati da uno stupefacente Derrick Rose superano la miglior squadra della NBA, i San Antonio Spurs, con il risultato di 109-99. Con questa vittoria i Bulls salgono a 38 vinte a fronte di 16 sconfitte, mentre per gli Spurs è solamente la decima sconfitta, con 46 vittorie. Le due squadre vanno quindi al weekend dell'All Star Game con un record molto più che positivo, che fa ben sperare in vista del finale di Regular Season e per i playoff. Nel primo quarto sono i Bulls a prendersi il primo vantaggio: con 11 punti di uno scatenato Derrick Rose arrivano fino a +11, ma gli Spurs rispondono colpo su colpo, rientrando fino a -5 (30-25) alla prima pausa. Per due squadre conosciute soprattutto per le loro difese, il primo quarto si gioca su ritmi molto alti e sono gli attacchi a dominare la sfida. Nel secondo quarto gli Spurs continuano a macinare gioco approfittando del riposo in panchina, sorpassano sul 44-43 con un canestro di Dejuan Blair, ma vengono immediatamente respinti da un parziale di 9-0 dei Bulls con il solito Rose. Il playmaker di Chicago manda al riposo le due squadre sul punteggio di 58-51, con 21 punti personali ed alcune giocate fuori dal mondo. Il secondo tempo continua sulla falsariga del primo, con gli Spurs a rincorrere senza mai mollare grazie a Parker e Duncan, ma i Bulls scavano il solco decisivo ad inizio quarto quarto, quando un paio di difese di livello mandano San Antonio a -14. Negli ultimi minuti la squadra texana, stanca dalle 9 partite consecutive in trasferta da cui veniva, prova un disperato recupero con Parker, ma Rose ha ancora un paio di conigli nel suo cilindro e chiude la partita sul 109-99.

LE NOSTRE PAGELLE:

SAN ANTONIO:

Parker 7: 26 punti, l'unico degli Spurs ad avere ancora birra in corpo. Rose però lo ridicolizza a più riprese.

Ginobili 5,5: inizia alla grande, poi perde un po' il filo del discorso e commette un paio di errori non da lui.

Jefferson 5: quasi invisibile in attacco, Deng gliene mette 19 in faccia in difesa.

Blair 5,5: soffre un po' i lunghi dei Bulls, si arrangia come può.

Duncan 6: gli Spurs gli danno le chiavi dell'attacco nel secondo tempo, non sempre riesce a segnare come ai vecchi tempi.

Hill 6: fa quello che può contro un Rose indiavolato, qualche canestro davvero pregevole.

McDyess 6: pochi minuti, solita esperienza.

Bonner 5: con un solo tentativo da tre, la sua presenza in campo perde di significato.

Neal 7: è lì per tirare, e lo ha fatto dannatamente bene, con quattro triple e 16 punti.

Popovich (All.) 6: il 'Rodeo Trip' (la trasferta di 9 partite dovuta alla presenza del Rodeo nel palazzetto di San Antonio) è stato pesante e la sconfitta onorevole, arriva all'odiato All Star Game con il miglior record della NBA.

CHICAGO BULLS:

Rose 9: 42 punti, 8 assist, 5 rimbalzi, 18-28 dal campo. La cosa bella? Queste cifre non dicono abbastanza del suo dominio sulla partita.

Bogans 6: fa il suo lavoro sporco, tira 2-4 da tre e per Thibodeau va bene così.

Deng 7: 19 punti e quasi non te ne accorgi, giocatore finalmente maturo anche se incostante.

Boozer 6: importante in attacco con 15 punti ed il 50% al tiro, imbarazzante in difesa dove è un buco.

Thomas 6,5: il fatto che questo giocatore non abbia mai vinto il premio per il difensore dell'anno è un mezzo scandalo.

Brewer 5.5: ogni tanto fa confusione.

Gibson 6: attivo sotto i tabelloni.

Asik 6,5: gioca poco, ma si vede e soprattutto si sente sotto in area.

Watson 6: qualche minuto di ordine in attesa che Rose rientri per il suo show.

Korver 5,5: impreciso al tiro, quindi insufficiente.

Thibodeau (All.) 8: in estate i Bulls erano solo tre giocatori: Rose, Noah e Deng. Ora che c'è anche tutto il resto sono diventati un'ottima squadra con la seconda miglior difesa della NBA, e c'è molto di Thibodeau in questa crescita. Poi con un Rose in formato MVP viene tutto più semplice.

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