meteo-top

Milano / Malpensa

Malpensa Cielo coperto, fitta pioggia 12°
Gio, 02/05/2024 - 07:50

data-top

giovedì 02 maggio 2024 | ore 08:20

I nostri 'Luoghi del Cuore'

'I luoghi del cuore’ è una campagna nazionale per i luoghi italiani da non dimenticare promossa dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo.
Cuggiono - La Villa Annoni

'I luoghi del cuore’ è una campagna nazionale per i luoghi italiani da non dimenticare promossa dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Il progetto, giunto all’undicesima edizione, ha il compito di promuovere la sensibilizzazione sul valore del nostro patrimonio, permettendo ai cittadini di segnalare al FAI i luoghi da tutelare. È importante votare per poter ridonare vita a tutti quei luoghi che abbiamo amato e vissuto, e che magari, oggi, versano in uno stato di abbandono o di degrado, affinché siano recuperati e valorizzati. È possibile votare fino al 15 dicembre 2022: dopo il censimento il FAI sostiene una selezione di progetti promossi dai territori a favore dei luoghi che hanno raggiunto una soglia minima di voti. “Dal 2003 a oggi abbiamo sostenuto 139 progetti in 19 regioni - spiegano dal FAI - Ci sono luoghi celebri e beni meno noti, luoghi intimi legati alla vita di ciascuno di noi e luoghi pubblici specchio della comunità. Anche nei nostri Comuni sono presenti molti luoghi che vale la pena di ricordare”. Ognuno di noi è chiamato con responsabilità a custodire i “luoghi del cuore”.

CASTANO: CASCINA MALPAGA - La Cascina Malpaga è un grosso agglomerato chiuso, dalla forma quadrata, che fino a qualche decennio fa è stato uno dei centri più attivi della vita rurale della zona. Le prime notizie della Cascina Malpaga si hanno nel 1491, come è riportato su alcuni documenti dell’epoca. La costruzione, come la vediamo oggi, ha pianta a corte quadrata chiusa da due fabbricati. Si può vedere anche l’ingresso della piccola chiesetta, dedicata a San Bernardo. Forse fatta costruire dai proprietari e sicuramente riedificata nel 1895.

CUGGIONO: VILLA ANNONI - Questa sontuosa dimora di campagna, fu voluta dalla famiglia Annoni che, sul finire del Settecento, incaricò della progettazione l’architetto genovese Giuseppe Zanoja. Le dimensioni del complesso di Villa Annoni appaiono ancora più evidenti confrontandole, in una carta ottocentesca, con quelle del paese. La struttura della Villa e del parco dovevano essere già complete all’inizio del 1825, anche se la loro storia ha inizio verso la fine del ‘700, quando il Conte Giampietro Annoni iniziò ad acquistare i primi terreni nel Comune di Cuggiono Maggiore, con il probabile obiettivo di realizzare una grande tenuta agricola. La costruzione dell’opera, iniziata dal Conte Giampietro Annoni, fu portata avanti dal figlio Alessandro con la costruzione della villa e del parco all’interno di una vasta tenuta agricola. La villa fu completata presumibilmente nel 1809 e nell’anno seguente ne fu consacrata la cappella interna. Per il progetto del Parco l’architetto Zanoja si è presumibilmente ispirato all’opera dell’architetto Canonica che ha progettato lo straordinario Parco di Monza.

BUSTO GAROLFO: VILLA VILLORESI - La villa ha origini seicentesche e ha una forma a “U” attorno ad un cortile principale. Il complesso comprende un corpo centrale destinato all’abitazione dei nobili, altri fabbricati rustici addossati alle ali della villa per ospitare il personale di servizio e ambienti di lavoro, il cannocchiale prospettico di collegamento tra la piazza e il portale di accesso al cortile e un ampio parco all’inglese con serra adiacente. In passato conduceva alla villa un maestoso viale alberato, oggi quasi del tutto scomparso. La corte nobile è delimitata su tre lati da un ampio portico e da una torretta. Il salone d’onore della villa conserva ancora la pavimentazione originale in seminato veneziano. Il soffitto è in legno a vista con cassettoni decorati. L’arredamento esposto non è quello originale in quanto venne rubato negli anni ’70. A sinistra del salone, si trova una sala che espone diversi cimeli della famiglia Villoresi, proprietaria della villa da fine Ottocento ai giorni nostri. Le corti dei fabbricati rustici mostrano ancora le tracce della vita contadina d’un tempo.

ROBECCHETTO: IL GUADO - La cascina Guado è qualificata come “storica del territorio lombardo”, facente parte del patrimonio culturale e paesaggistico rappresentato dai nuclei rurali e dal sistema delle cascine presenti sul territorio della Valle del Ticino. Fino agli anni ‘50 vi era Osteria con alloggio. Sia il Molino che l’Osteria finirono demoliti entro quel periodo. Nel 1969, il papà di Francesco Oppi, il noto artista e pubblicitario Daniele Oppi, acquistò il Guado in stato di abbandono e vi compì opere di ristrutturazione e migliorie, rispettando la peculiare tipicità e valorizzando le caratteristiche di pregio storiche ed architettoniche dell’immobile. Dal 1969 la “ormai celebre Cascina del Guado è un fervente cenacolo culturale e artistico, volto alla ricerca e all’approfondimento delle nuove forme espressive”.

LONATE POZZOLO: BRUGHIERA DEL GAGGIO - Nel cuore del Parco del Ticino si trova l’antica via Gaggio, che con un percorso di circa 3 km collega il Comune di Lonate Pozzolo con il Centro Parco Ex-Dogana Austroungarica. Questa strada è stata costruita in epoca romana ed ha assunto grande importanza nei secoli successivi insieme a tutta l’area circostante. Con la seconda dominazione austriaca della Lombardia, tra il 1815 e il 1859, la zona venne adibita a campo per le esercitazioni militari. Mantenne la natura di campo militare anche con la Prima Guerra Mondiale, durante la quale venne costruito un campo di prigionia per gli austriaci. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale nell’area furono costruite piste per gli aerei, paraschegge e trincee per la difesa degli aeroporti di Lonate e Malpensa. Dopo questo periodo rimase zona militare per pochi anni e poi venne abbandonata. Nel 1993 la zona è stata completamente recuperata e resa accessibile, divenendo una piacevole passeggiata tra storia e natura. All’estremo sud della via Gaggio è possibile addentrarsi in un habitat molto particolare, la brughiera. Il nome deriva dal nome latino “brucus” che indica il brugo, l’arbusto caratteristico che ritroviamo spesso insieme all’erica. Questo ambiente è caratterizzato da un suolo povero di nutrienti, composto da sabbia e argilla, la flora tipica è composta dal brugo e dalla ginestra. Proseguendo lungo il sentiero cambiano le caratteristiche del suolo e così cambia l’ambiente, accanto al brugo e alla ginestra troviamo il pino silvestre e la betulla, piante adattate a terreni più ricchi di nutrienti: ci troviamo infatti ora nella brughiera boscata. 

BOFFALORA: VILLA GUILINI - La residenza è circondata da un grande parco ombreggiato. La struttura presenta un corpo centrale a pianta rettangolare; è posta su due piani ed è orientata verso il Naviglio Grande con una facciata arricchita da un portico a tre campate, sorretto da colonne neoclassiche di granito rosa di Baveno. La villa attuale si basa su una struttura già presente dalla metà del 1600 di proprietà della famiglia dei conti Gera di Novara, precisamente dell’abate Carlo Gera che qui morì nel 1668. Dopo vari passaggi di eredità all’interno della famiglia Giulini, nel 1853 la villa fu venduta a Giuseppe Belloli che la abitò per alcuni anni, trascurandola però completamente a causa degli alti costi per le riparazioni.

MAGENTA: EX DOGANA AUSTRIACA - La struttura della dogana austriaca che ancora oggi sorge in posizione strategica presso il ponte sul Naviglio Grande, costituì, dalla sua fondazione al 1859, uno dei punti obbligati di passaggio per poter valicare il confine tra il Regno Lombardo-Veneto ed il Regno di Sardegna. La struttura era costituita da un complesso di edifici che comprendevano una caserma circondata da spesse mura di difesa che confinavano con l’alzaia del Naviglio, uffici doganali ed un portico per le ispezioni. Fu questo complesso, dopo la storica Battaglia di Magenta, a fornire una delle basi per la creazione del villaggio operaio della fabbrica SAFFA. Oggi, sulla facciata del portico delle ispezioni doganali, si trova una targa commemorativa degli eventi del 4 giugno 1859 che consacrarono la vittoria dei franco-piemontesi in un punto strategico che permise non solo l’ingresso alla città di Magenta, ma anche il successivo passaggio a Milano, compiendo il primo passo verso l’unità nazionale.

E ANCORA... - La serra esotica di Villa Annoni a Cuggiono, la Cascina Poglianasca di Arluno, il Monastero degli Olivetani di Nerviano, la Torre Colombera di Legnano, Calzaturificio Borri di Busto Arsizio... Sono tanti i luoghi che si possono votare!

Sostieni


Siamo al lavoro per offrire a tutti un’informazione precisa e puntuale attraverso il nostro giornale Logos, da sempre gratuito. La gratuità del servizio è possibile grazie agli investitori pubblicitari che si affidano alla nostra testata. Se vuoi comunque lasciare un tuo prezioso contributo scrivi ad amministrazione [at] comunicarefuturo [dot] com
Grazie!

Invia nuovo commento