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venerdì 29 marzo 2024 | ore 09:37

L'Albero prende vita

Expo - Presentazione 'Albero della Vita'.06

L'Albero della Vita. Un nome suggestivo ad indicare il simbolo della Natura Primigenia, la grande forza da cui è scaturito 'tutto', recuperato da alcune tradizioni religiose, protagonista di alcune opere artistiche e presente in tutte le culture, perfetto come sintesi capace di esprimere numerosi ed essenziali significati.
“Nell’idea e nella figura dell’albero ho sentito qualcosa di estremamente antico, ancestrale e insieme di grande modernità” - scrive Roberto Cacciapaglia riguardo la composizione del 'Tree of life Suite'.
E' così che la grande idea di Marco Balich, simbolo di Padiglione Italia, ora si erge al centro di un lago, Lake Arena, specchio d'acqua su cui si affacciano numerose gradinate, il più grande spazio open air di Expo, situato di fronte a Palazzo Italia, luogo di rappresentanza dello Stato e del Governo. Un'opera situata al termine del Cardo, uno dei due assi principali di Expo e una delle vie d'accesso al sito.


Venerdì 10 aprile, al Piccolo Teatro di via Rovello a Milano, è stata presentata la genesi di un sogno, lo sviluppo di un'opera, direttamente dai protagonisti che hanno fermamente creduto e permesso la sua realizzazione. Un incontro per raccontare la storia dell’opera simbolo di Padiglione Italia, ma anche un’occasione per svelare alcune anticipazioni dei suggestivi spettacoli che animeranno l’elegante struttura dell’Expo Milano 2015.
E' Marco Balich, Direttore Artistico di Padiglione Italia, che spiega con entusiasmo l'idea dell'Albero della Vita (il concept dell'opera è stato sviluppato da Marco Balich, che ne ha curato anche il design, in collaborazione con lo studio Giò Forma), ispirato a una delle opere più rappresentative del Rinascimento italiano, uno dei periodi artistici più fervidi dell'arte italiana: il pavimento della piazza del Campidoglio di Roma, realizzata da Michelangelo. Dall'accezione della grazia universale della chioma, colta nella radici michelangiolesche, al principio stesso dell'albero, saldamente ancorato a terra, ma proiettato verso l'alto. L’elegante struttura, che affonda le sue radici nel fertile terreno del Vivaio, svetta verso il cielo, divenendo raffigurazione del dialogo tra passato e futuro, tradizione e innovazione.
Una tensione verso il futuro tipica dei giovani. “Il mio desiderio è che l'Albero della Vita possa divenire un punto d'incontro, soprattutto per i giovani che visiteranno il sito” - spiega Marco Balich, che sorridendo immagina alla moltitudine di selfie scattati davanti alla particolare opera. Con un privilegio proprio per le nuove generazioni: “Solo i giovani sotto i 25 anni sono autorizzati a transitare sulla passerella sospesa e a lasciare un pensiero su come vedono l'Italia e come la desiderano per il futuro; messaggi brevi, massimo 15 secondi, per dire 'Secondo me l'Italia è', che saranno poi raccolti in un sito”. Le radici dell'Albero ospitano infatti uno spazio espositivo che, nel concept dell'ideatore, vuole essere un luogo di interazione tra l'opera e il visitatore. Un'area dedicata ad eventi esclusivi.
La complessa struttura dell'Albero della Vita, allegoria del Vivaio, il tema con cui l'Italia ha scelto di partecipare a Expo Milano 2015, è alta 35 metri, lungo cui si intrecciano legno di larice e acciaio al carbonio, entrambi i materiali con una funzione strutturale e pari dignità. Dal disegno michelangiolesco, la forma dell'Albero della Vita, una grandiosa costruzione a metà tra monumento, scultura, installazione, edificio, opera d'arte, rimanda a simbologie più complesse e comuni a molte culture.
Ma l'Albero della Vita non è solo tradizione e simbologia religiosa: è soprattutto uno slancio rivolto al futuro, all'innovazione e alla tecnologia. La struttura nasce fin dall'inizio come icona interattiva destinata a catturare l'immaginario del visitatore e a creare una rete di connessioni tra i vari padiglioni di Expo 2015. L’Albero sarà il suggestivo scenario di più di 1.200 spettacoli che cattureranno l’attenzione dei visitatori con effetti speciali, realizzati con le più avanzate tecnologie di spettacolo, attraverso musiche, fontane d'acqua con altezza di 30 metri sincronizzate al ritmo delle canzoni italiane (le migliori del repertorio italiano: come 'L'ombelico del mondo' di Jovanotti e 'Caruso' di Lucio Dalla), luci, effetti tridimensionali.
Un'opera d'arte statica che sarà anche un'icona pulsante grazie agli elementi che la animeranno durante le diverse ore del giorno: in particolare, durante quelle diurne, le spettacolarizzazioni saranno ricche di giochi d'acqua e di effetti tridimensionali, mentre quelle serali saranno costituite inoltre da elementi di illuminotecnica architetturale in movimento, grafiche laser, giochi di fumo e pirotecnia. Sono 7 gli spettacoli previsti ogni giorno: 1260 show distribuiti nei 180 giorni di Expo. Durante il giorno l'opera si animerà ogni 5 minuti, ma sarà al buio che gli show diventeranno più ricchi e suggestivi.
Un'opera che già adesso è impossibile non notare percorrendo l'autostrada e che ancora di più catalizzerà l'attenzione, quando di sera 'brillerà'.
Il valore di un'icona. Un 'totem' che al Padiglione Italia mancava: una vera e propria sfida. “Il nostro obiettivo era trovare un’icona contemporanea per l’Italia e gli Italiani, creare un oggetto con una forte identità, che parlasse del passato e del futuro del nostro Paese. L’esperienza nella creazione delle Cerimonie Olimpiche ci ha insegnato l’importanza dei simboli e crediamo che il Padiglione Italia abbia trovato il suo. L’Albero della Vita è un’espressione vivente del concetto di vivaio, è uno slancio, un movimento dinamico che ispira. La sua creazione è stata un percorso un po’ accidentato, ma grazie alla fiducia di Diana Bracco, Coldiretti, Orgoglio Brescia e Pirelli, abbiamo dato realtà ad un’idea” ha dichiarato Marco Balich, Presidente di Balich Worldwide Shows e Direttore Artistico Padiglione Italia.
Per lasciarvi a bocca aperta, ecco i 'numeri' dell'Albero della Vita: 19 aziende coinvolte, 250 professionisti, 150 tonnellate d'acciaio al carbonio, 240 mq di larice siberiano, 50 quintali di bulloni e flange, oltre 25 km di cavi, 45 metri di 'gonna', cioè l'elemento ligneo alla base dell'Albero della Vita, 42 metri di chioma, 35 metri di altezza, 200 giorni di lavori complessivi, 90 giorni di lavorazione in cantiere per la realizzazione della struttura, 1 studio di progettazione.
Tale ambizioso progetto è stato realizzato grazie al contributo di alcune importanti realtà italiane che, fin da principio, hanno creduto nell’opera simbolo del Padiglione Italia e ne hanno permesso la realizzazione. Si tratta di Orgoglio Brescia, il Consorzio bresciano costituito da 19 tra enti e imprese del territorio; Coldiretti, la principale Organizzazione degli imprenditori agricoli a livello nazionale ed europeo; Pirelli, leader mondiale d’innovazione e tecnologia d’avanguardia in Italia e nel mondo e Balich Worldwide Shows.
Presenti alla conferenza stampa i responsabili di queste grandi realtà, divenute gli sponsor necessari per la realizzazione dell'opera: Ettore Prandini, Presidente Coldiretti Lombardia e Vice Presidente Nazionale Coldiretti; Marco Bonometti, Presidente di AIB (Associazione Industriale Bresciana) e Marco Tronchetti Provera, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Pirelli, moderati da Stefano Gatti, Direttore Generale del Padiglione Italia a Expo Milano 2015.
“L’Albero sarà l’approdo del Grand Tour che abbiamo immaginato come filo conduttore del percorso espositivo di Padiglione Italia”, ha affermato Diana Bracco, Presidente Expo 2015 Spa e Commissario Generale per il Padiglione Italia. “Un invito al viaggio lungo tutto il Cardo fatto di tappe straordinarie: le grandi e piccole bellezze dei nostri territori, le tradizioni regionali, il patrimonio enogastronomico, il mondo della ricerca, le associazioni, i nostri grandi prodotti. L’Albero sarà l’epilogo di questa storia, la metafora che rappresenta e conclude al meglio il nostro concept del Vivaio. Per questo sono felice che il sogno dell’Albero della Vita sia diventato una realtà”.
Una realtà nata dall'esigenza di esprimere l'Expo milanese anche attraverso una grande opera destinata a diventare simbolo memorabile dell'evento, in grado di fondere emozione, suggestione, tradizione e 'saper fare' italico.
E dopo Expo? Il destino dell'Albero della Vita e la sua definitiva collocazione sarà deciso dall'apprezzamento che incontrerà. Dovunque verrà posizionato rimarrà un segno positivo. Il successo del simbolo determinerà quindi la decisione successiva, confidando nella reazione della gente.
Un'opera incredibile, simbolo della scommessa dell'Italia per rilanciarsi: l'Italia che vogliamo, l'Italia che piace al mondo e che vogliamo lasciare alle nuove generazioni, l'Italia che si meritano. L'Albero della speranza, per trasmettere entusiasmo e voglia di vivere.

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