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Giornata di mobilitazioni oggi in diverse città italiane. Scioperi, cortei, presìdi e manifestazioni hanno voluto dare un segnale forte: fermare la guerra e chiedere un immediato cessate il fuoco a Gaza. L’appello è stato raccolto da sigle sindacali di base, associazioni, movimenti pacifisti e realtà del volontariato, che hanno proclamato astensioni dal lavoro e organizzato momenti di protesta in tutto il Paese.
Al centro delle rivendicazioni, la condanna dell’offensiva militare israeliana, definita da più voci “una catastrofe umanitaria senza precedenti”, con migliaia di vittime civili, tra cui moltissimi bambini. Gli scioperi e i cortei non sono soltanto una presa di posizione contro la violenza, ma anche un richiamo diretto alla politica italiana ed europea: “Non possiamo restare indifferenti di fronte a un massacro che sta avvenendo sotto gli occhi di tutti” hanno spiegato gli organizzatori.
Gli scioperi hanno voluto anche sottolineare il rifiuto di ogni forma di complicità, in particolare sul piano delle forniture militari e degli accordi economici che continuano a legare l’Italia e l’Europa a Israele.
Si tratta, spiegano i promotori, di un gesto di coscienza civile: “Sospendere il lavoro per qualche ora, scendere in piazza, fermarsi, significa dare voce a chi non può più parlare. Significa chiedere che la vita di ogni persona valga allo stesso modo”.
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