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lunedì 06 maggio 2024 | ore 06:44

La nuova urbanistica di Legnano

L'Amministrazione comunale, con un comunicato stampa, ha esposto le ragioni che hanno condotto alla riscrittura ex novo del Piano di Governo del Territorio (PGT).
Legnano - Palazzo Malinverni (Foto internet)

“L’amministrazione, con una precisa scelta politica, ha deciso di non rinnovare il Documento di piano, ma di rifare il Piano di governo del territorio nella sua totalità, perché soltanto cambiandolo, quindi dotando Legnano di uno strumento con logiche urbanistiche al passo dei tempi, si potranno sbloccare finalmente ambiti di trasformazione fermi da 15 anni e rigenerare il tessuto edificato”.

Così l’assessore alla Città futura Lorena Fedeli nel suo intervento in Commissione 4 ha voluto chiarire che non c’è nessun documento “lasciato scadere” ma rivendica fortemente la necessità di scrivere un nuovo PGT per attualizzare le logiche poste alla base del piano precedente che, nel suo impianto risalente al 2008, non considera le mutate condizioni economico-sociali e climatico-ambientali.

“A Legnano serve un PGT nuovo, costruito su criteri, come rigenerazione e sostenibilità, che sono condivisi e sostenuti da tutte le istituzioni, dall’Unione europea alla Regione Lombardia – continua Fedeli. L’invarianza funzionale, ossia la possibilità di prevedere funzioni diverse conviventi in una stessa porzione di terreno, l’invarianza idraulica, ossia la necessità di rendere più permeabile il suolo, la ridefinizione del Piano dei servizi in una visione policentrica e legata ai quartieri della nostra città pensati come veri centri, la possibilità di sviluppo in altezza dei fabbricati per liberare spazi al suolo, sono tutti esempi di nuove logiche urbanistiche che il vecchio PGT non aveva e non poteva avere perché nasceva in un’epoca diversa.

Oggi, e per il futuro, devono essere individuati meccanismi per consentire e incentivare la rigenerazione del tessuto consolidato, anziché il consumo di altro suolo, e per migliorare qualità e sostenibilità dell'edificato. Di questo avviso non è soltanto l’amministrazione Radice: sono gli stessi operatori del settore, che al tempo chiedevano più volumetrie, a domandare, oggi, di ridurle. Faccio una semplice domanda: il fatto che negli ultimi 15 anni tanti ambiti di trasformazione siano rimasti sulla carta non dimostra forse che regole e obiettivi del documento non funzionano più? Il vero problema non sono i mesi di tempo necessari all’approvazione del nuovo PGT che bloccano le aree dismesse, ma le logiche ormai non più al passo con i tempi che hanno dato forma ai precedenti PGT.

Per questo, come amministrazione, pensiamo che il documento di piano, per essere utile alla nostra città e alle sue esigenze attuali, debba essere rifatto con nuove logiche, e non semplicemente rivisto. Nel frattempo, il fatto che gli ambiti di trasformazione siano “congelati” non significa che si stia sprecando tempo: proprietà come quelle dell’ex Crespi e dell’ex Bernocchi ne sono un esempio. Infatti queste si sono già attivate per i lavori propedeutici alla trasformazione delle aree con le demolizioni e le indagini preliminari sul suolo; operazioni necessarie per avere sui terreni una situazione compatibile con le future edificazioni”.

Quanto alle tempistiche con cui l’amministrazione si è mossa per il PGT è da ricordare che il procedimento di variante generale è stato avviato nell’agosto 2021, a fronte di un Documento di Piano che sarebbe scaduto a fine giugno 2022: quindi nessun documento è stato “lasciato scadere”, perché l’iter è stato attivato con quasi un anno di anticipo. Il processo che porterà al nuovo PGT segue un percorso di rinnovamento dei documenti necessario a impostare la pianificazione urbanistica iniziata fin dai primi mesi del mandato; un percorso svolto con assoluta trasparenza e partecipazione. Anche se non previsto dalla norma, infatti, l’Amministrazione Comunale ha voluto approvare un documento d’indirizzo (reso pubblico sul sito comunale) che fornisse le linee politiche e i principi per approntare la variante di PGT. Il documento d’indirizzo, che riflette la linea politica dell’amministrazione, definisce gli obiettivi cui il piano dovrà tendere, per consentire a chiunque di capire il percorso che l’Amministrazione Comunale vuole intraprendere per lo sviluppo della città. Sempre nella logica di assoluta trasparenza e condivisione sono stati organizzati ben 11 eventi partecipativi (dove erano presenti 120 cittadini) nei vari quartieri per raccogliere contributi e suggerimenti. Il risultato di questo percorso sono 372 questionari on line compilati e oltre 200 contributi raccolti ed elaborati ai tavoli o pervenuti direttamente agli uffici. Questi ultimi sono stati tutti catalogati e saranno tenuti in debita considerazione nella stesura del PGT.

Anche sul “mancato inserimento”, lamentato dalle opposizioni, degli altri ambiti di trasformazione nel documento di inquadramento dei Piani integrati di intervento, approvato dal consiglio comunale il 13 settembre 2022, è necessario sgomberare il campo da molta confusione che è stata fatta e ricordare che non esiste nella norma uno strumento di approvazione dei documenti di inquadramento generale degli ambiti di trasformazione; esiste un documento d’inquadramento dei Piani Integrati d’intervento per l’inserimento delle sole proposte attuative che possiedono precise caratteristiche e i requisiti fissati dalla legge. Quindi non era e non è possibile fare un atto generalizzato per tutti gli ambiti di trasformazione, ma serve una valutazione che deve essere fatta caso per caso e che ha portato a valutare come inseribile solo l’ambito della ex Gianazza.

“In questi mesi abbiamo sentito dichiarazioni in cui sono stati utilizzati come sinonimi concetti che in urbanistica hanno significati, implicazioni e sottostanno a norme diverse -conclude Fedeli: piani attuativi, piani integrati di intervento e ambiti di trasformazione non possono essere usati come sinonimi perché è come dire che pallanuoto, pallamano e calcio sono la stessa cosa: tutti sport di squadra, tutti con la palla, tutti con lo scopo di fare goal. Altrettanto errato è dichiarare che "nel centro abitato sono consentiti solamente interventi di manutenzione o di restauro di edifici esistenti” perché chiunque, anche oggi, può presentare permessi di costruire, Scia, Cila e Piani attuativi. La decadenza del Documento di piano non coinvolge infatti le altre parti che costituiscono gli strumenti di pianificazione (piano delle regole e piano dei servizi) che rimangono in forza fino alla approvazione del nuovo PGT. Il piano delle regole è vigente; di conseguenza tutte le attività edilizie e le pianificazioni attuative continuano regolarmente e non hanno avuto nessuno stop”.

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