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sabato 27 aprile 2024 | ore 00:51

Lavoro e Disabilità

Una storia di ordinaria indifferenza. Mario Tamburello da 12 anni lavora presso l'Ospedale di Cuggiono ma gli viene tolto l'ufficio per far posto al nuovo servizio di 'Ospedale di Comunità'. E ora è obbligato a stare a casa.
Cuggiono - Mario Tamburello

La persona non è la sua disabilità. Le scelte organizzative delle Aziende dovrebbero mettere nelle condizioni di lavorare serenamente, in luoghi idonei possibilmente senza barriere, favorendo necessari accorgimenti. Di più, obbiettivo di qualità è il livello di attenzione quanto più sensibile nel rispetto dell’identità e la tutela della dignità di persona del soggetto fragile. Purtroppo accanto i proclami a difesa del mondo disabile e delle non autonomie, alle rassicurazioni di facciata esiste una refrattarietà alla piena applicazione di quanto la legge104/92 tuteli e garantisce.
Ecco in breve la storia.
Mario Tamburello è un cuggionese conosciuto e apprezzato in tutta la comunità. Per alcuni anni in Amministrazione comunale, da una decina d’anni dedito alla poesia in lingua standard e dialettale (delle sue origini, siciliano), premiato in concorsi nazionali e internazionali (Sydney, Legnano, Seregno, Torino, Civitavecchia, La Spezia, Palermo, Agrigento, Modena). Mario è anche un lavoratore nonostante una grave forma di Parkinson ad esordio giovanile. Nato a Milano nel 1962, vive a Cuggiono dal 1991. Impiegato presso l’ospedale Sacco quale referente per la qualità della Direzione medica di presidio, funzionario delle nascite, segretario del Comitato Etico. Dodici anni fa arriva all’Azienda ospedaliera di Legnano dove continua la sua attività nel ruolo amministrativo. Le sue condizioni di salute richiedono fin da principio uno spazio dove mettere degli ausili da utilizzare nei momenti di crisi, permettendogli di ritornare a condizioni operative.
Dopo diversi spostamenti di uffici, non tutti adeguati alle necessità, finalmente gli viene assegnato uno spazio opportuno. Ma si sa: la fortuna non indugia al giorno di ieri, e deve trasformarsi nel suo sgradito opposto. Arriva una telefonata dove viene comunicato l’obbligo di lasciare subito la locazione perché inglobata nella realizzazione del nuovo servizio di “Ospedale di comunità”. Attende uno spazio alternativo. Niente. Per Mario Tamburello è importante e terapeutico la relazione con i colleghi e l’utenza, la soluzione Smart Working lo ingabbierebbe ancor più in casa. Aveva maggior senso in fase covid pandemica, ma ora…Oggi senza un ufficio di riferimento dove potersi momentaneamente ritirare per incontrare le periodiche crisi motorie, non può più recarsi al lavoro. E forzatamente obbligato resta a casa.
Una storia poco edificante per una persona che ha sempre dedicato non solo lavoro ma passione al servizio dell’Azienda ospedaliera, come dipendente e come uomo delle istituzioni. Nella mente di Mario riaffiorano ricordi: l’intervento alla presentazione della unità Stroke di Legnano, quello fatto alla presentazione fine lavori Ospedale nuovo di Legnano e ancora altri eventi istituzionali o meno come la giornata di presentazione di un suo libro tra le corsie dell’ospedale di Cuggiono per il programma IRIS.
Passeremo ora la segnalazione alla Direzione Generale dell’Azienda affinché si valuti le dovute e opportune soluzioni a questa storia.

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