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domenica 05 maggio 2024 | ore 23:40

"Mai più stragi"

Oltre mille le persone davanti al palco in piazza Duca d’Aosta, in rappresentanza di oltre 150 associazioni e movimenti, per partecipare a ‘Mai più stragi’.
Territorio / Milano - "Mai più stragi"

Oltre mille le persone davanti al palco in piazza Duca d’Aosta, in rappresentanza di oltre 150 associazioni e movimenti, per partecipare con striscioni e bandiere, tra le immagini delle vittime della strage di piazza Fontana, di Falcone e di Borsellino, alla prima manifestazione ‘Mai più stragi’ svoltasi in Lombardia, a sostegno del procuratore della Dda di Catanzaro Nicola Gratteri, recentemente minacciato, e di tutti coloro che rischiano la vita a causa delle mafie. Una ‘scorta civica’ – organizzata con il sostegno del Comune di Milano -, alla quale non hanno voluto mancare l’Arcivescovo, presente con un videomessaggio, e diverse realtà di impegno cristiano, quali l’Azione Cattolica, le Acli e l’Agesci, Caritas italiana e ambrosiana, la Fondazione San Bernardino, il Csi Milano, la Fom e il coordinamento degli Oratori Diocesi lombarde (Odl), come pure gruppi provenienti da alcune zone della Diocesi, come la Rete Antimafie della Martesana o il Movimento Agende Rosse di Vimercate. “Nessuno deve sentirsi solo: tutti noi vogliamo sentirci solidali con coloro che contrastano l’illegalità e la malavita organizzata – ha sottolineato l’Arcivescovo Mario a nome di tutti i Vescovi italiani - La malavita organizzata ricorre alla violenza, ma ogni violento è un uomo malato che, facendo opere di intimidazione e di cattiveria, finisce per rovinare, oltre che gli altri, anche se stesso. Ogni vittima della violenza è una vittima che grida al cospetto di Dio, chiedendo giustizia”, ha proseguito. Parole precedute dalla lettura di un messaggio del cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei e arcivescovo di Bologna: “La Chiesa italiana sostiene tutti gli sforzi dei singoli e delle istituzioni che combattono il fenomeno vigliacco delle mafie. Perché un mafioso è un vigliacco. Il monito di san Giovanni Paolo II ad Agrigento invita non solo i mafiosi a temere il giudizio di Dio, ma tutti noi a schierarci senza incertezze dalla parte della giustizia, dell’onestà, del bene comune: unica regola del cristiano”.

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