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venerdì 19 aprile 2024 | ore 09:36

Fegato in 3D per il trapianto

L'eccezionale intervento è stato portato a termine all'ospedale Niguarda di Milano. Un riproduzione in 3D per preparare l'operazione che ha visto protagonisti figlio e padre.
Milano / Salute - Fegato in 3D per il trapianto

Quando si dice "giocare d'anticipo". Ma, alla fine, all'ospedale Niguarda di Milano sono andati addirittura oltre. Come? Grazie ad un fegato in 3D. Sì, avete capito bene, perché, in preparazione dell'intervento, ecco che l’équipe dei trapianti, guidata da Luciano De Carlis, ha potuto organizzare e impostare la strategia chirurgica migliore, proprio con l'esatta ricostruzione anatomica dell'organo da trapiantare. "Nello specifico, si è trattato, appunto, di un trapianto di fegato che ha avuto come protagonisti un figlio (donatore vivente) e suo padre (ricevente) - spiegano dalla struttura del capoluogo - Mentre per quanto riguarda il modello tridimensionale, è stato stampato con un gel biosimilare che mima la consistenza dei tessuti biologici". Più precisamente, il 'clone in 3D', creato incrociando i dati della risonanza magnetica e della TC dell'organo di chi donava, era in scala 1:1, aveva identico peso di quello reale e anatomia dei vasi e delle strutture fedele al 100%. "C’era bisogno, insomma, di muoversi in tempi rapidi, pertanto i figli del paziente si sono proposti per la donazione, che prevede l’asportazione di circa il 50-60% dell'organo che viene utilizzato per il trapianto - spiega lo stesso De Carlis, direttore della Chirurgia Generale e dei Trapianti - Il passo successivo, allora, è stata la stampa dei fegati di entrambi e questo ci ha permesso di renderci conto che uno dei due peresentava un'anomalia che probabilmente avrebbe impedito la buona riuscita dell'intervento". Da qui, allora, si è optato per il secondo. "La possibilità di avere a disposizione sia il modello 3D dell’organo sia l’estratto dell’albero circolatorio dei vasi irroranti e delle vie biliari è stato di grande utilità - afferma ancora il direttore - Non solo per le fasi preparatorie, ma anche come riscontro in più durante l'operazione, che richiede procedure molto delicate di isolamento dei vasi sanguigni e delle vie biliari. Avere a portata di mano la ricostruzione in scala 1:1, per osservare i riferimenti anatomici, riprodotti fedelmente, ha facilitato le diverse fasi e ci ha fatto completare il trapianto con successo, tanto che padre e figlio stanno, ora, completando il percorso di recupero". E se, alla fine, da una parte l'ospedale Niguarda ha messo in campo un intervento unico nel suo genere, dall'altra tutto ciò è stato possibile grazie anche alla collaborazione con 'Printmed-3d', il primo Centro di competenza lombardo di stampa 3D e realtà virtuale per la medicina personalizzata. "Coordinato dall’Università degli Studi di Milano, in particolare il Dipartimento di Fisica, il Centro Interdisciplinare Materiali e Interfacce Nanostrutturati e la Facoltà di Medicina e Chirurgia, il progetto ha l’obiettivo di creare un’infrastruttura per lo sviluppo di soluzioni abilitanti per la medicina personalizzata e la formazione specialistica - concludono dal nosocomio".

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