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giovedì 25 aprile 2024 | ore 23:32

San Giorgio e Accam

L'attenzione è massima e, intanto, spunta un orientamento: non essere più clienti del consorzio, ma restare comunque nel novero dei soci. Parla l'assessore.
Busto Arsizio - Accam (Foto internet)

L'attenzione è massima e, intanto, spunta un orientamento: non essere più clienti del consorzio, ma restare comunque nel novero dei soci. Sulla vicenda di un consorzio Accam in cui la parola pace sembra essere sempre un corpo estraneo, il Comune di San Giorgio su Legnano sta alla finestra. Tutto parte dallo scorso gennaio quando un incendio ha coinvolto una turbina causando il fermo degli impianti. Dopo un mese di fermo una linea è ripartita, l'altra è ancora da riattivare. "Questo fermo delle caldaie - ricorda l'assessore sangiorgese Linda Morelli, che ha di recente relazionato sulla questione in una riunione della lista 'Vivere San Giorgio' - ha messo in moto una sorta di mutuo soccorso per i rifiuti che sono stati portati in diversi impianti tra cui Desio, Trezzo sull'Adda, Corsico e Como". E chiaramente, aumentando la distanza dai luoghi in cui i rifiuti devono essere portati, si accresce anche il costo a tonnellata. E vi è il discorso del ripristino delle linee che pesa per la prima 500 mila Euro e per la seconda un milione e mezzo. "Adesso - spiega ancora Morelli - per Accam si crea il problema sulla liquidità, i comuni del consorzio sono stati chiamati in mutuo aiuto; e il problema della liquidità di cassa non mette Accam nella condizione di esporsi con le banche". Il discorso non investe soltanto le strategie future dei comuni che pure, puntualizza Morelli, "stanno andanto a gara" ma il futuro stesso di Accam. All'orizzonte continua a esserci una data precisa, il 2027, data in cui gli inceneritori dovrebbero andare al pensionamento e smettere la loro attività. Una data che induce i comuni a pensare già da ora a quello che possa essere il domani dei loro conferimenti così come della gestione dei loro rifiuti. "Non è da escludere - dice Morelli per quanto concerne San Giorgio - che continueremo a essere soci del consorzio ma non più clienti. Un fatto deve essere certo fin da ora: a nostro avviso il consorzio dovrà mantenere caratteristiche di servizio pubblico, siamo contro qualunque ipotesi di privatizzazione".

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