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Mar, 19/03/2024 - 05:20

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martedì 19 marzo 2024 | ore 05:34

Una giornata... favonica!

Il favonio o fohen: è un fenomeno molto frequente nelle località poste a ridosso di una catena montuosa e tipico della stagione invernale. Ma come si crea?
Meteo - Favonio o fohen (foto internet)

In estrema sintesi, ogni volta che una massa d'aria si trova a scavalcare una catena montuosa, ne risale le pendici generando precipitazioni e raffreddandosi secondo un gradiente umido di poco più di mezzo grado ogni cento metri di quota. Una volta valicata, ne ridiscende le pendici povera di umidità, avendola persa tutta sul versante che aveva risalito, e si riscalda secondo un gradiente secco di circa un grado ogni cento metri di quota. Fatti quattro conti, e ipotizzando un'altezza media delle Alpi di poco più di tremila metri, tra i due versanti, a parità di quota e nei bassi strati, la stessa massa d'aria avrà una dozzina di gradi di differenza, per il solo fatto di aver valicato le montagne ed essersi comportata come ci spiegano le leggi della fisica.

Spesso, erroneamente, si parla di vento di fohen quando in realtà è semplicemente un effetto di riscaldamento associato ad un vento, tant'è che spesso la ventilazione collegata a questo fenomeno fisico è soltanto appena accennata. Il nome deriva dal verbo latino faveo, che significa "far crescere, prosperare, proteggere" appunto perché sin dall'antichità era un fenomeno benedetto dalle popolazioni in quanto portava anche in pieno inverno piacevoli momenti di tepore, utili a tutelare la natura ed è stato cantato più volte anche da Virgilio e da Lucrezio. È proprio il favonio, che ha permesso gli insediamenti umani anche sulle Alpi, dato che, a seconda delle configurazioni, si presenta su entrambi i versanti della catena montuosa, allentando per qualche ora i rigori dell'inverno.

Ricordo che l'aria, in condizioni di favonio, è sì più mite nel versante sottovento delle Alpi, ma è soprattutto molto secca, con punti di rugiada che in quota possono scendere sin sui trenta o quaranta gradi sotto lo zero, rendendo marmorea la neve, anche quando il termometro indica valori di diversi grado positivi, come spiegavo nei giorni scorsi. Possiamo infatti oggi lasciare fuori casa in ombra un cubetto di ghiaccio e vedere che non si scioglierà.

Infine, il favonio è presente ovunque ci sia una catena montuosa e nei testi internazionali di fisica dell'atmosfera viene spesso citato proprio l'esempio alpino, insieme a quello pirenaico e appenninico, dove localmente prende il nome di garbino.

Le temperature, sotto effetto favonico, possono raggiungere valori davvero significativi in relazione al periodo, anche nelle ore serali e notturne, essendo un fenomeno legato ad una legge fisica e totalmente indipendente dall'irraggiamento solare. Qui a Magenta, negli ultimi trentacinque anni, i record invernali mese per mese sono i seguenti: 23 dicembre 1984 con 22.5°C, 19 gennaio 2007 con 25.2°C e 15 febbraio 1990 con 28.1°C. Il valore invernale più alto documentato qui in zona risale a fine gennaio del 1879, con 31 gradi di massima a Busto Garolfo, registrati durante i lavori di escavazione del canale Villoresi. Anche a fine gennaio del 1944 al Campo della Promessa nei pressi di Malpensa è stato misurato un valore analogo.

Ci sarebbe tanto altro da aggiungere e lo farò nei prossimi giorni. Intanto, mi piaceva condividere aneddoti e curiosità su questo argomento così frequente per chi abita nei pressi di una catena montuosa, ma che ogni volta è capace di incuriosirci. Ne ho parlato oggi, proprio perché siamo in una situazione favonica e lo saremo anche sabato, con temperature massime che in entrambi i casi si potranno spingere sin sui quindici gradi, valori tipici anche in pieno inverno con queste condizioni atmosferiche. I record storici resteranno ben lontani. Come ho spiegato nelle regole del gioco del mese, dicembre ha una massima media di circa otto gradi, ma con deviazione standard dalla media di oltre sei gradi, proprio perché col fohn ci si avvicina senza fatica ai quindici e con le nebbie si sta di norma sui due gradi.

E ora che sappiamo il perché di tutto ciò che accadrà oggi, godiamoci tutta la magia, il limpido e la luce di questa splendida giornata favonica!

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