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martedì 16 aprile 2024 | ore 11:58

'Uinter Peak 2.7'

Portare dei vecchi motorini a 2750 metri di altezza è già una follia, ma se per farlo si percorrono le pista da sci, non ancora innevate, partendo da Gressan fino a Pila e...
Sport - 'Monferraglia Uinter Peak 2.7'

Portare dei vecchi motorini a 2750 metri di altezza è già una follia, ma se per farlo si percorrono le pista da sci, non ancora innevate, partendo da Gressan fino a Pila e poi ancora più su oltre i 2000 metri per poi arrampicarsi di nuovo in sella a sgangherati motorini degli anni ’70 e ’80 fino alla cima del Couis 1 di Pila appunto a 2750 metri.
 Un’idea degli indigeni Alessandro e Henry Favre, padre e figlio che hanno fatto uno stile di vita andando persino ad attraversare gli States con il Ciao, a cui Alessandro 'Hans' Ansaldi, patron e creatore della Monferraglia ha dato spago sposando l’iniziativa giunta quest’anno alla seconda edizione.
 Uinter Peak 2.7, questo il nome della 32^ Monferraglia, a cui hanno partecipato quasi 800 nostalgici 'ragazzi' con i loro piccoli 50cc, in qualche caso gli stessi che guidavano tanti anni fa all’epoca dei loro 14 anni.
Cinquantotto chilometri, (36 in salita e 22 in discesa) di cui l’80 % su sentieri e strade sterrate di servizio alle funivie.
Un percorso non impossibile, ma impegnativo, reso ancora più insidioso dalla pioggia che, seppur mai diventata pesante, ci ha accompagnato per tutta la giornata.
Pioggia che non ha tolto divertimento e sorrisi ai partecipanti che incuranti di ogni logica si sono scatenati nella fantasia meccanica ed estetica per tentare la salita in cima.
Molti i guasti meccanici, del resto da 600 a 2750 metri il dislivello è notevole, tanta la fatica quando il mezzo non aveva abbastanza potenza per affrontare le salite più impegnative e incredibile la caparbietà di molti nel volere a tutti i costi arrivare alla vetta a costo di trascinare il motorino per gli ultimi centinaia di metri sotto e nella neve.
Un evento unico che ha permesso con una trattativa intensa la possibilità di percorrere con mezzi motorizzati strade altrimenti off-limits per i motori.
Certo i motori due tempi non rispecchiano totalmente il concetto di ecologismo ma, diciamolo, in fondo non sarà una folle domenica a rovinare il mondo e i tanto criminalizzati motori a miscela forse sono uno dei tanti capri espiatori per nascondere i veri problemi con pace e tranquillità della piccola Svedese con le treccine.
 Panorami unici che i colori dell’autunno hanno colorato e che rimangono impressi negli occhi di tutti quelli che ci hanno provato, qualcuno ci è riuscito…gli altri ci riproveranno l’anno prossimo.

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