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venerdì 19 aprile 2024 | ore 11:00

Anna e quelle buone notizie...

La storia di Guido Marangoni e della sua famiglia: tre figlie, la più piccola, Anna, con la sindrome di down. L'altra sera era a Castano, all'oratorio Paolo VI, in uno dei tanti incontri che sta facendo in tutta italia con lo spettacolo 'Siamo fatti Di-Versi, perché siamo poesia'.
Castano Primo - Guido Marangoni durante l'incontro all'oratorio Paolo VI

La notizia della nascita di un figlio, la gioia, la felicità e i preparativi per accoglierlo nel modo migliore possibile, ma poi anche quella scoperta: il bambino che sta per arrivare è affetto da trisomia 21. Ha la sindrome di down. E adesso? Soprattutto, cosa vuole dire? Come sarà il presente ed il futuro? Una dopo l’altra, insomma, le domande si insinuano nella testa, c’è quasi un senso di smarrimento, ci si sente come paralizzati, però ben presto la stessa scoperta diventa qualcosa di più grande, importante, speciale. Un’occasione per se stessi, in modo particolare per gli altri, per tanti genitori come loro, per tante famiglie, per tutti. ‘Siamo fatti Di-Versi, perché siamo poesia’, basterebbe forse semplicemente il titolo dello spettacolo che sta portando in giro per l’Italia intera (e che nei giorni scorsi ha fatto tappa anche a Castano Primo, all’oratorio Paolo VI), per descrivere la straordinarietà di un papà, Guido Marangoni, di una mamma (la moglie Daniela) e delle altre due loro ragazze, ma, alla fine, è soltanto vedendoli in prima persona che si capisce nei minimi particolari il significato profondo di questi incontri. Le immagini, le parole e la musica di sottofondo… “Siamo persone come le altre. Genitori normali, non abbiamo niente di unico o eccezionale ed è da qui che vogliamo partire, raccontando la nostra storia, la nostra famiglia, con i suoi problemi, le sue difficoltà di ogni giorno, i suoi pregi e difetti e stiamo cercando di farlo attraverso le cosiddette buone notizie, quelle che, a differenza delle brutte, c’è più bisogno di aiutarci per identificarle”. Guido, Daniela, le loro due figlie e poi lei, l’ultima arrivata, la ‘piccolina’ di casa, Anna. Cinque anni a marzo, un sorriso contagioso, la spensieratezza e la purezza Storie - Guido Marangoni con la sua famiglia dei bambini: “Ricordo il giorno che ci hanno detto che aveva la sindrome di down – racconta Guido – Come dico sempre è stata una brutta notizia, ma che cosa è stata la brutta notizia, la trisomia 21, non essere venuti a sapere di Anna. Ecco questo separare la persona dalle sue caratteristiche, dove la sindrome di down è appunto una caratteristica di nostra figlia, non è nostra figlia, è stato il più grande dono che ho avuto da mia moglie ed anche dalle altre due mie figlie, perché quando la genetista ci ha dato la notizia, io ho preso una paura pazzesca, mentre Daniele ha subito chiesto se la creatura che doveva nascere fosse un maschio o una femmina. Alla fine, io mi stavo concentrando su cosa stava succedendo, Daniela invece si stava dedicando a chi stava arrivando, e questo è stato per me un insegnamento straordinario”. Giorno dopo giorno, passo dopo passo, insomma, crescendo assieme e regalando ciascuno qualcosa all’altro. “Si afferma il più delle volte che i ragazzi con trisomia 21 siano speciali – continua papà Guido – Però anche su questo vorrei cambiare un po’ il punto di vista, ovvero vorrei sapere quale bimbo o quale bimba non è speciale agli occhi dei suoi genitori. Siamo tutti speciali, certo è che, almeno per il nostro caso, a volte una diversità così esplicita la confondiamo con la persona stessa. Quindi, credo che la specialità sia proprio quella di tentare di cambiare il modo di vedere la realtà che ci sta davanti, andando oltre la disabilità, per scoprire che dietro ad ogni diversità si nasconde una persona e quella è sempre una buona notizia. Più nello specifico, cosa posso raccontarvi di Anna: beh… le prime cose che mi vengono in mente sono il sorriso, la gioia di scoprire, di diventare grande, di provare e di sbagliare, proprio allo stesso modo di tutti i bambini. Per farvi capire meglio, voglio ribaltare la sua descrizione su di me, nel senso che mi stimola ogni istante a togliere gli schemi ed i recinti che metto istintivamente come genitore per proteggerla, per dare, invece, quotidianamente opportunità. Io ripeto sempre che la differenza sostanziale è che Anna ha una disabilità esplicità, che vediamo con gli occhi, mentre ciascuno di noi ha delle disabilità nascoste, che appunto perché nascoste ci hanno sempre insegnato a non mostrarle. Bene, negli ultimi tempi, ho scoperto che raccontarle, condividerle con lo spettacolo che sto portando in giro per l’Italia, è una delle potenzialità più grandi che abbiamo”. Già, lo spettacolo ‘Siamo fatti Di-Versi, perché siamo poesia’, ma anche la pagina facebook ‘Buone notizie secondo Anna’ e il libro ‘Anna che sorride alla pioggia’. “L’invito che faccio a tutti durante i vari incontri è sempre quello di raccontare, di inventare nuovi modi di far conoscere le proprie storie, per sottolineare ed aiutarci a scoprire appunto le cosiddette buone notizie”.

PAPA' GUIDO E LA 'PICCOLA' DI CASA

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