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venerdì 26 aprile 2024 | ore 01:18

Come acqua, sole e amore

Settimana missionaria di vita comune – adolescenti
Bernate Ticino - Gruppo Adolescenti durante la Settimana di Vita Comune 2013

“Lo Spirito è un dono: devi solo aprire le braccia e riceverlo”. E’ con queste parole che padre Francesco ci ha augurato buona giornata durante una delle celebrazioni delle 6.30 del mattino. E giorno dopo giorno, ripensando a quelle pillole di Vangelo tanto piccole quanto incisive, ci siamo incamminati verso la fermata dell’autobus, senza nemmeno immaginare che aprire le braccia a Gesù e all’altro sarebbe stata l’esperienza più straordinaria che potesse capitarci. Sconnetterci da facebook e connetterci con l’altro: questo il motto della vita comune. VIENI E VEDI: ecco invece la motivazione. Togliti gli auricolari, abbassa il volume dell’i-pod e mettiti in ascolto:SONO LE 4 DEL POMERIGGIO, è l’ora X, Gesù ti chiama. E tu dove sei?
Se ripenso ora all’espressione iniziale degli adolescenti davanti all’iniziativa di una settimana bella e intensa di vita comune, non posso che credere che sia stato uno straordinario momento di grazia. L’idea di proporre questa particolare esperienza in occasione delle missioni parrocchiali è nata dalla riflessione sul percorso di catechesi, a cui i ragazzi partecipano con entusiasmo, che ci ha invitato quest’anno a confrontarci con tematiche quali emozioni, sentimenti, libertà, corpo e felicità, tutti aspetti che entrano in gioco tramite la relazione con l’altro e che assumono un’importanza fondamentale in età adolescenziale. Da qui il desiderio di offrire a questa fascia d’età l’occasione di sperimentare nel concreto la bellezza e la fatica del confronto e della condivisione quotidiana, la possibilità di conoscersi andando oltre la superficie e l’importanza di far posto nelle loro giornate alla preghiera.Bernate Ticino - Ragazzi alle Missioni Parrocchiali Non abbiamo chiesto loro, infatti, di sottrarsi agli impegni scolastici o sportivi ma di organizzare il loro tempo in modo tale da fare spazio, nel quotidiano, a Gesù e all’altro.
Raccontare oggi la settimana vissuta insieme in oratorio significa ricordare la musica della radio che ci ha svegliato ogni mattina mettendoci di buon umore, le ciabatte perdute, i materassini che si sgonfiano e le entrate in chiesa al Vangelo durante la messa delle 6.30: il voler esserci, nella fatica quotidiana, a quella FESTA DELLA FEDE mattutina e l’imparare piano piano che dipende solo da noi vivere il nostro essere cristiani nella gioia. Con gli orsetti gommosi nelle tasche e i tanti sorrisi della comunità siamo andati a scuola, per poi ritrovarci alle 16.30 con la novità del bel voto, dell’amicizia ritrovata, del dolcetto fatto in casa o della giornata no, del dubbio, del problema. E proprio nello spazio relax che precedeva l’incontro serale c’era l’occasione per conoscersi più a fondo, per confidarsi e per costruire un rapporto di fiducia, amicizia e rispetto reciproco. Alle 18:30, ogni giorno, nel ringraziare il Signore come Maria, con il canto del MAGNIFICAT, e, attraverso la catechesi a partire dal brano del Vangelo di Giovanni: Maestro dove abiti? Vieni e vedi! ci siamo messi in gioco: ai piedi del tabernacolo sono emersi i sassolini nelle scarpe, le domande e i dubbi. Abbiamo pregato fissando lo sguardo su di Lui e mentre l’ULIVO, simbolo della nostra fede, diventava MULTICOLORE, sera dopo sera, prima di sedersi a tavola, abbiamo proposto a turno una preghiera di ringraziamento. Infine, dopo cena, Padre Ilario ci regalava la riflessione conclusiva della giornata. E adesso che la settimana di vita comune si è conclusa: che fare? Adesso abbiamo ripreso gli incontri serali di catechesi, l’animazione della messa e dell’oratorio e nella quotidianità delle nostre giornate la missione continua. E lo si avverte dello spirito nuovo con cui ci si incontra e confronta con gli adolescenti e con la comunità. “CREDO IN TE!” ci dice Gesù ogni giorno. La nostra fede, ci siamo detti, è come un piccolo ulivo e ha bisogno di radicarsi nel Vangelo. Per farlo, però, i giovani, gli adolescenti e i bambini hanno bisogno dell’abbraccio e del sostegno di tutta la comunità che speriamo sarà sempre per noi come ACQUA, SOLE E AMORE.

Elena Mauri

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