Un Consiglio comunale aperto, alla fine di settembre, dove esporre la questione e, soprattutto, dare la possibilità ai cittadini di fare domande o chiedere chiarimenti in merito. Se da una parte la manovra anticrisi varata dal Governo sembra (il condizionale è d’obbligo) non fare sconti ai Comuni, in modo particolare a quelli sotto i 1000 abitanti, per quanto concerne tagli ed accorpamenti, dall’altra, però, ci sono le stesse realtà che non stanno, certamente, con ‘le mani in mano’. E, così, tra chi, giovedì scorso, ha deciso di aderire allo sciopero (ulteriore passo per far sentire la propria voce) e chi, invece, non si è fermato, ribadendo, comunque, la sua contrarierà ad una situazione che condizionerebbe, e non poco, il futuro di queste realtà, del territorio e dell’Italia, si va avanti continuando a chiedere chiarimenti e spiegazioni. “Credo che occorrerebbero azioni anche più concrete e decise - dice il sindaco di Nosate, Carlo Miglio, l’unico Comune della provincia di Milano sotto i 1000 abitanti direttamente interessato dalla questione, e che, l’altro giorno, ha deciso di non fermarsi, proseguendo nel lavoro - Purtroppo, però, gli impegni della vita istituzionale al servizio dei cittadini, così come di quella lavorativa privata, mi hanno impedito di aderire allo sciopero. C’è da dire, poi, che di risposte concrete su ciò che realmente sarà, ancora non ne abbiamo”. Unione Municipale o Unione di Comuni, quale sarà il futuro del piccolo paesino del Castanese? L’ipotesi più probabile (ad, oggi, semplici supposizioni ed interpretazioni) dovrebbe essere di mantenere il Comune quale ente, facendo dei tagli ed accorpando i servizi con altre cittadine confinanti o, comunque, vicine. Intanto dal palazzo Municipale ci si è attivati, organizzando, appunto, un Consiglio comunale aperto, dove i nosatesi abbiano l’opportunità di confrontarsi con gli amministratori locali sul futuro di Nosate.

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