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La Chiesa si prepara a vivere un momento di grande emozione: Pier Giorgio Frassati, il giovane torinese morto nel 1925 a soli 24 anni, sarà proclamato Santo. Una figura che da tempo ispira intere generazioni, in particolare i giovani, e che presto troverà il suo posto ufficiale tra gli esempi luminosi di santità riconosciuti dalla Chiesa universale.
Pier Giorgio, figlio di una famiglia agiata – suo padre Alfredo fu direttore de La Stampa e ambasciatore – scelse una vita semplice, segnata dall’impegno sociale, dall’amicizia sincera e dalla fede profonda. Amava la montagna, dove trovava non solo sfide fisiche ma anche spazi di contemplazione e libertà. Famosa è la sua frase: “Verso l’alto”, che sintetizza la sua tensione a guardare sempre oltre, non solo verso le cime alpine ma soprattutto verso un ideale di vita alta, generosa, radicata in Cristo.
Il suo stile quotidiano era fatto di piccoli gesti concreti: aiutava i poveri della sua città, visitava gli ammalati, si impegnava nelle associazioni cattoliche, non rinunciando mai alla dimensione comunitaria e al gusto della vita vissuta con entusiasmo. Anche per questo Giovanni Paolo II lo definì “l’uomo delle Beatitudini”, riconoscendolo come modello autentico di santità laicale.
La canonizzazione di Pier Giorgio Frassati rappresenta un segno di speranza per molti giovani: dimostra che la santità non è un ideale lontano, ma può essere vissuta nella quotidianità, tra studio, sport, amicizie e impegno civile.
La notizia è stata accolta con gioia anche nelle nostre comunità locali, dove la figura di Frassati è già molto conosciuta. Non è raro che gli oratori e i gruppi giovanili lo scelgano come patrono e modello: basti pensare alle tante iniziative in suo nome, dalle gite in montagna alle giornate di servizio ai più fragili. Anche nella nostra zona, diversi gruppi hanno organizzato uscite “verso l’alto” proprio nel segno del Beato torinese, riscoprendone il messaggio attuale e coinvolgente.
Ora, a un secolo esatto dalla sua morte, la sua testimonianza diventa patrimonio ufficiale di tutta la Chiesa. Un giovane che ha vissuto con semplicità, amicizia e fede, e che continua a dire a tutti – e in particolare ai ragazzi di oggi – che la vera felicità si trova solo donando sé stessi.
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