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domenica 19 maggio 2024 | ore 10:17

'Slums Dunk': un canestro per il sociale

Il basket come linguaggio universale; il gioco come mano tesa verso chi nasce in contesti disagiati; la cultura e i valori dello sport come mezzo di rinascita.
Sport / Sociale - 'Slums Dunk'

Il basket come linguaggio universale; il gioco come mano tesa verso chi nasce in contesti disagiati; la cultura e i valori dello sport come mezzo di rinascita. Slums Dunk è un’associazione fondata nel 2013 da due – ormai si può dire – ex cestisti professionisti come Tommaso Marino (uno scudetto con Siena) e Bruno Cerella (quattro scudetti tra Milano e Venezia), con lo scopo di migliorare le condizioni di vita dei bambini e dei giovani che vivono nelle aree più degradate del mondo. Grazie ad una serata organizzata dall’Istituto Tirinnanzi di Legnano in collaborazione con il Lions Club di San Vittore Olona, l’associazione ha avuto l’occasione di presentarsi al pubblico e i due campioni della palla a spicchi hanno avuto modo di raccontare la propria esperienza, di presentare le attività di Slums Dunk e aprirsi alle domande di grandi e piccoli, che hanno affollato l’aula magna dell’Istituto. Due campioni, dunque, dentro e fuori il rettangolo di gioco, che hanno deciso di mettere a disposizione il proprio tempo e le proprie risorse per aiutare chi nasce senza prospettive. “Il tutto è nato da un viaggio in Kenya che abbiamo fatto insieme circa 12 anni fa, raccontano. Abbiamo trascorso 30 giorni tra Nairobi e le baraccopoli di tutta l’area e ci siamo trovati di fronte ad uno scenario inimmaginabile. Non eravamo dottori, non eravamo insegnanti, però ci siamo chiesti come potevamo essere di aiuto; la risposta che ci siamo dati è stata quella di fare quello che sapevamo fare meglio: giocare. Il nostro giocare è divenuto fin da subito una mano tesa a ragazzi, che nascono senza possibilità e che, senza una speranza, hanno davanti a loro l’unica prospettiva di morire per strada”. Da quel viaggio di 12 anni fa, oggi Slums Dunk è una realtà affermata, che conta 5 progetti attivi in 4 continenti: Italia, Kenya, Cambogia, Zambia e Argentina. Ogni progetto mira a costruire strutture, educare giovani al basket avviandoli ad un progetto continuativo, crescere i bambini nello sport e offrire borse di studio, che permettano loro di lasciare le baraccopoli e studiare (e giocare) in università private, provando a costruirsi un futuro lontano dalla strada. “Non intendiamo coltivare talenti, non è la nostra priorità”, ci tengono a precisare, anche se ad oggi tre giovani che hanno preso parte ai progetti di Slums Dunk hanno realmente avuto l’occasione di lasciare l’Africa per giocare in campionati europei od americani. Una serata davvero illuminante, anche grazie al prezioso contributo umano, che hanno saputo portare Marino e Cerella. Certamente avranno apprezzato i piccoli cestisti (e non) presenti al Tirinnanzi, almeno tanto quanto possano fare tutti i bambini, che oggi possono beneficiare delle attività di questa associazione. L’associazione vive dei contributi della propria community, pertanto per chi volesse donare, è sufficiente visitare il loro sito: www.slumsdunk.org.

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