Milano / Malpensa
'Viaggi della Memoria'
- 11/01/2024 - 18:50
- Sociale
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Il periodo delle vacanze natalizie per i ragazzi ha significato sia lo stacco dalle attività scolastiche, il momento di festa in famiglia, ma anche l’opportunità di vivere momenti aggregativi e culturali. Molti oratori hanno così deciso di vivere le esperienze di viaggio, chi in città d’arte, chi sulla neve, chi nei luoghi della storia come nel caso dei ‘Viaggi della Memoria’. Solo dal nostro territorio han partecipato tantissimi adolescenti e giovani del Decanato di Castano Primo, dal magentino e da Busto Arsizio, solo per citarne alcuni. Un luogo della memoria non ha un'identità in sé; la sua identità si definisce nello sguardo di chi ricorda e ricostruisce un passato ancora vivo nella mentalità e nella sensibilità collettiva. Il turismo della memoria è dunque un rito collettivo di conoscenza del passato e di costruzione dell'identità di un territorio. Quello organizzato e promosso per gli oltre 150 ragazzi e ragazze dei paesi del castanese è una proposta curata e organizzata già in un incontro preparatorio, per far vivere e conoscere la storia e i luoghi visitati: il campo di concentramento di Dachau e il campo di sterminio di Mauthausen. “Non mandate i figli in gita ai campi di sterminio. Lì si va in pellegrinaggio. Sono posti da visitare con gli occhi bassi, meglio in inverno con vestiti leggeri, senza mangiare il giorno prima, avendo fame per qualche ora”, raccomanda la senatrice Lilliana Segre. Nel piccolo, per qualche istante, questo spunto è stato vissuto, togliendo giacche e felpe, per ‘provare’ il freddo, il vento e la desolazione di chi entrava (spesso già sapendo che non sarebbe più uscito) da questi luoghi dove l’orrore umano ha trovato il suo abisso più profondo. Nel loro tour gli adolescenti, accompagnati da educatori, sacerdoti e religiose, hanno avuto anche modo di vivere momenti culturali e visita delle città attraversate: Monaco, Linz, Innsbruck. Ogni città con la sua storia e con la sua cultura, cercando anche di comprendere come sia stato possibile che ottant’anni fa la gente nel silenzio subisse le deportazioni, il razzismo, le guerre. E perchè ora il mondo è ancora così fragile e instabile e tante pulsioni sono ritornate.
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