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giovedì 28 marzo 2024 | ore 20:38

"Da terreni irrigui a terreni in asciutta"

“Proporremo all’associazione fondiaria di valutare, laddove non è stato possibile irrigare, la rimodulazione dei canoni d’affitto da terreni irrigui a terreni in asciutta”. Lo ha detto Alessandro Rota, presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza, in occasione dell’assemblea della Federazione interprovinciale che si è tenuta al Golf Club di Tolcinasco a Pieve Emanuele, nel Milanese, che ha approvato il bilancio e alcune modifiche statutarie.
Territorio - Assemblea Coldiretti

“Proporremo all’associazione fondiaria di valutare, laddove non è stato possibile irrigare, la rimodulazione dei canoni d’affitto da terreni irrigui a terreni in asciutta”. Lo ha detto Alessandro Rota, presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza, in occasione dell’assemblea della Federazione interprovinciale che si è tenuta al Golf Club di Tolcinasco a Pieve Emanuele, nel Milanese, che ha approvato il bilancio e alcune modifiche statutarie.

“Dobbiamo fare squadra per mettere a punto una strategia contro la siccità che possa funzionare nel medio e lungo periodo – ha spiegato il presidente Rota – ma nel frattempo vanno affrontate le difficoltà contingenti dettate dall’emergenza in corso”. Come appunto – precisa la Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza – la richiesta alle proprietà dei terreni di “mostrare vicinanza ai nostri associati in difficoltà”.

Il presidente della Coldiretti interprovinciale ha anticipato anche altre richieste da assecondare nel breve tempo per far fronte alla situazione straordinaria. “Sarà necessario lavorare con Regione Lombardia – dichiara Rota – a una misura emergenziale del PSR per dare ossigeno a tutte quelle aziende che hanno già avuto e avranno una perdita rilevante dei loro raccolti e per ripristinare i prati bruciati dalla mancanza di irrigazione. Nei prossimi giorni sarà anche indispensabile il rilascio di acqua da parte dei bacini idroelettrici per rimpinguare i laghi e permettere seppur parzialmente l’irrigazione del nostro territorio. Dobbiamo fare tesoro degli insegnamenti di questa crisi per rivedere i modelli di applicazione del deflusso minimo vitale dei corpi idrici e per sperimentare un protocollo che permetta, in assenza di significative precipitazioni nevose, un invaso dei bacini anche nei mesi invernali”.

“Inoltre – aggiunge il presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza – per tenere in vita il settore primario e garantire l’approvvigionamento di un cibo sicuro e di qualità come quello delle nostre campagne, sono ogni giorno più indispensabili la proroga del credito di imposta per l’acquisto di gasolio agricolo e di energia elettrica e l’attivazione di misure riguardanti le energie rinnovabili”.

Sale intanto a 3 miliardi di euro il conto dei danni causati in Italia dalla siccità che assedia città e campagne, con il Po in secca peggio che a Ferragosto, i campi arsi dove i raccolti bruciano sui terreni senz’acqua ed esplodono i costi per le irrigazioni di soccorso per salvare le piantine assetate e per l’acquisto del cibo per gli animali con i foraggi bruciati dal caldo.

Della necessità di fare sistema di fronte all’emergenza idrica, ma anche delle conseguenze della guerra in Ucraina, della crisi energetica e della pandemia, ha parlato a Pieve Emanuele anche l’assessore regionale lombardo allo Sviluppo Economico Guido Guidesi, invitato alla tavola rotonda su “L’agricoltura nel nuovo mercato” organizzato dalla Coldiretti nell’ambito dell’assemblea interprovinciale. Con il presidente Alessandro Rota erano inoltre presenti Alfonso Del Giudice, professore ordinario di Finanza aziendale dell’Università Cattolica di Milano, i ricercatori dell’osservatorio CLAL di Modena Ester Venturelli e Alberto Lancellotti e il direttore della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza Umberto Bertolasi.

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