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venerdì 19 aprile 2024 | ore 10:13

Una Juve d’assalto

Rinviata la sfida Roma-Parma causa maltempo. 'Stop' della Fiorentina, k.o. per Inter e Napoli. Ottima affermazione per Juventus e Lazio, è X per il Milan contro il Torino.
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La 22esima giornata di campionato si apre con la vittoria del CAGLIARI per 1 a 0 contro la FIORENTINA. Buona partita dei sardi che impongono subito il proprio gioco sull’avversario, con una precisa manovra improntata alla ricerca dei cross per le punte. I centrocampisti si inseriscono alla perfezione (ottima la prova di Dessena), aumentando l’urto offensivo della squadra, giocando inoltre in velocità per sfruttare la rapidità di Sau, che mette in difficoltà la retroguardia ospite, al pari di Pinilla, vero protagonista del match, devastante terminale offensivo per i suoi. Prima occasione del Cagliari con lo stesso Pinilla, la cui conclusione ravvicinata è deviata da un buon riflesso di Neto, con il tiro di Dessena che per poco non diventa un assist vincente per Ekdal che manca la deviazione. I viola soffrono molto le assenze - soprattutto di Cuadrado, e, inizialmente di Borja Valero - faticando a costruire gioco e rendersi pericolosi. Manca l’abilità di uomini in grado di saltare l’avversario, con la prima occasione degna di nota che non va oltre ad una velleitaria conclusione da fuori di Aquilani. Arriva poi l’episodio chiave del match, con Sau che, lanciato in profondità, rientra sul destro finendo per essere steso da un ingenuo fallo di Roncaglia, con Pinilla che realizza freddamente dal dischetto. A farsi preferire è ancora il Cagliari, con il cileno a provarci di destro, l’inesauribile Dessena che si inserisce per l’ennesima volta, impegnando Neto. La Fiorentina beneficia del positivo ingresso di Valero, dal cui piede nascono preziosi inviti per i compagni, anche se le conclusioni sono spesso velleitarie (debole sinistro di Matri). I padroni di casa continuano a farsi pericolosi col migliore in campo Pinilla e in contropiede, con Ekdal che spreca una clamorosa occasione per la comunque meritata vittoria sarda.
Viene sconfitto in casa il BOLOGNA per 2 a 0 dall’UDINESE. Partita non bella e decisa a favore della squadra che ha mostrato maggior lucidità e freddezza nei momenti chiave, oltre ad avere più cinismo sottoporta e idee in mezzo al campo. Pochi minuti e i rossoblu concedono ingenuamente un rigore ai friulani realizzato freddamente da Di Natale, con l’incauto Pazienza che travolge Pereyra in area. Il Bologna cerca di reagire, ma l’Udinese regge l’urto grazie ad un’attenta fase difensiva, con Heurtaux autore di una grande prestazione, tanto da propiziare anche l’azione del raddoppio in contropiede servendo Maicosuel, che trova poi libero in centro area Nico Lopez, che, di piatto, segna il 2 a 0 finale.
Termina sull’1 a 1 il match tra MILAN e TORINO. Gara molto bella e spumeggiante, con un Milan in cui continuano a farsi vedere, seppur lentamente, i miglioramenti della cura Seedorf. I rossoneri gestiscono un buon possesso palla, esaltato però dalle sole giocate di un positivo Kakà e da alcune buone discese di Emanuelson e De Sciglio e una buona gara in avanti di Pazzini, che ha però risentito degli scarsi rifornimenti apportati da Robinho e Honda, oltre ad alcune preoccupanti lacune difensive. Risponde il Toro, confermando il positivo momento di forma, con una buona fase difensiva (bene Glik in marcatura) per poi ripartire con la grande velocità di Cerci e Immobile, che mettono spesso in difficoltà la retroguardia rossonera. Le occasioni non mancano, e dopo una conclusione di Pazzini alzata in corner da Padelli, è Immobile ad inventare l’1 a 0 saltando secco Bonera per poi depositare di piatto destro in rete. Il Milan reagisce con una bella giocata di Kakà la cui palla messa in mezzo, dopo una conclusione ribattuta, termina sui piedi di Pazzini che conclude verso la porta, ma Padelli è attento nell’intervento. I granata continuano a farsi vedere con Cerci che prima pennella un assist d’oro per Farnerud, che di testa manca clamorosamente lo specchio, e poi ci prova di sinistro colpendo troppo centralmente. Reagiscono con decisione i padroni di casa, attaccando spesso a pieno organico, con Kakà che impegna il portiere avversario e Rami che trova ad inizio ripresa l’1 a 1 con un destro deviato. Il match vive poi degli attacchi del Milan e delle ripartenze del Toro, con le ultime due grandi occasioni (punizione di Montolivo alzata in corner da Padelli e punizione a giro di Cerci di poco alta) per il pareggio finale che pare il risultato più giusto.
Continua la preoccupante involuzione negativa del NAPOLI che esce sconfitto per addirittura 3 reti a 0 in casa dell'ATALANTA. Prestazione davvero inguardabile per gli uomini di Benitez, che confermano a pieno il momento disastroso della retroguardia. Il rientro di Reina è macchiato da gravissimi errori, con anche la fase offensiva abulica e senza idee e il solo Callejon a regalarsi la sufficienza per essere stato l’unico ad aver tentato la giocata. Al contrario, è sontuosa la prestazione dell’Atalanta, compattissima e chiusa nei reparti di difesa e centrocampo, dove a fare la differenza sono il fosforo e la quantità di Migliaccio in mediana, oltre alle giocate di pura classe del trio offensivo Bonaventura, Moralez e soprattutto Denis. Le marcature bergamasche vedono protagonista lo stesso argentino, il cui destro da fuori area finisce in rete per l’1 a 0 per un clamoroso errore del portiere avversario. Il Napoli, poco dopo, ha l’occasione per riaprire il match, con Mertens che, di piatto destro, manca clamorosamente la porta. Sul fronte avversario,è sempre Denis che realizza sottoporta anche il 2 a 0, favorito da una svista di Inler, che svirgola involontariamente servendo casualmente l’attaccante, che è anche protagonista del terzo gol, confezionando un prezioso assist di testa per Moralez che elude l’intervento difensivo di Fernandez, insaccando con un bel destro il 3 a 0 finale.
Finisce sul 3 a 3 la sfida salvezza tra CATANIA e LIVORNO. Primo tempo avaro di emozioni e di sostanziale studio tra le due squadre, mentre nella ripresa vengono alla luce le gravi pecche difensive di ambo le compagini. Sono così favoriti gli attaccanti che, in giornata super, trovano lo spazio per esprimersi al meglio e colpire. Scatenato è Emeghara che apre le danze al quinto del secondo tempo, ribadendo in rete una conclusione di Emerson, respinta troppo centralmente da Frison. Il Catania reagisce con i suoi uomini di maggior classe, con Barrientos che pesca da sinistra Bergessio che calcia in porta, vedendosi prima fermare la conclusione da Bardi, riuscendo poi a insaccare l’1 a 1. Il Livorno ha un’Emeghara in giornata strepitosa, che è abile a procurarsi il rigore, finendo steso da Frison, con Paulinho freddo nella realizzazione. La girandola di emozioni non accenna a diminuire e premia poco dopo il Catania, con Barrientos che colpisce di sinistro da corner in perfetta solitudine per il 2 a 2. E’ ancora Emeghara protagonista, ribadendo in rete un’altra non perfetta conclusione su potente sinistro di Duncan, mal respinta dal portiere. Gli etnei non mollano sino alla fine e trovano il pari con Almiron, lasciato libero in area, che colpisce in rete su assist di Izco, per il pareggio finale che lascia invariati i gravi problemi difensivi e di classifica di entrambe le squadre.
Bella affermazione della LAZIO che si impone per 2 a 0 in casa del CHIEVO VERONA. Prestazione maiuscola dei biancocelesti, che continuano a infilare risultati positivi in serie dal ritorno di Reja, nonostante l’addio di Hernanes e le continue proteste della tifoseria nei confronti di Lotito. Ognuno degli undici merita quanto meno la piena sufficienza, con le individualità di Cavanda sulla fascia, di Candreva e Keita nel saltare l’uomo e creare continuamente la superiorità numerica sulle fasce, e di Biglia e Ledesma a costruire il gioco, a portare una meritata vittoria pur senza l’acuto del bomber Klose. Il tutto contro un Chievo davvero sotto tono e dalle idee completamente annebbiate, dove a salvarsi solo il portiere Puggioni e il terzino Dramè. Bastano le reti, una per tempo, di Candreva su assist di Keita e di quest’ultimo su invito di Ledesma.
Esce sconfitto a domicilio il SASSUOLO per 2 a 1 dal VERONA. Ai padroni di casa non bastano i numerosi innesti portati dal mercato di gennaio, con una prestazione che ha esaltato solo alcuni singoli (buona gara di Manfredini e Cannavaro in difesa, di Brighi e Biondini a centrocampo), vedendosi poco in fase di costruzione di gioco e nelle occasioni da rete per l’unica punta Floccari. Il Verona, dal canto suo, gioca una buona partita, dove ad esaltarsi sono Hallfredsson (faro del centrocampo) e Toni (spietato finalizzatore), con l’ottima prova del quartetto difensivo e di Iturbe tra le linee a creare superiorità numerica oltre a saltare l’uomo con facilità. I gol si materializzano nella ripresa, prima con una sfortunata autorete di Manfredini, che devia nella sua porta un cross basso di Hallfredsson e successivamente con Toni, che, liberato da un bel tocco di Gomez, realizza il 2 a 0. Il Sassuolo riesce a produrre una vera reazione solo nel finale, trovando l’inutile rete del 2 a 1 con un colpo di testa di Floro Flores su cross di Berardi, per la meritata vittoria scaligera.
Si chiude per 3 a 1 l’attesa sfida tra JUVENTUS e INTER. Partita dominata dai bianconeri, che impongono sin da subito il loro gioco, con le grandi doti tecnico-balistiche di Pirlo e di fisicità e di inserimento di Vidal ad illuminare e creare spazi per i compagni, oltre alle sontuose prestazioni sugli esterni nelle due fasi di Lichtsteiner e Asamoah che, insieme ad una convincente prova difensiva, hanno la meglio su un'Inter davvero brutta e senza nerbo (Handanovic suo uomo migliore). Ha scarse idee di gioco e poca cattiveria agonistica, con i singoli sottotono (male Kovacic in mediana, Jonathan e Nagatomo, che non riescono quasi mai a spingere, oltre ad Alvarez che non trova la giocata, al pari di un Palacio abulico e impreciso sottoporta). Solo negli ultimi minuti i nerazzurri riescono a mettere seriamente in difficoltà una Juve fino a quel momento praticamente perfetta, mancando però l’appuntamento con il gol per l’imprecisione di Palacio. Dopo una clamorosa occasione di Tevez, annullata da due grandi interventi di Handanovic, la Juve passa, con una palla geniale di Pirlo che legge il taglio di Lichtsteiner, con lo svizzero che impatta di testa trovando l’1 a 0. L’Inter, seppur in grande difficoltà, riesce a reagire creando l’occasione del pari in contropiede, con Palacio che, servito da Kovacic, colpisce clamorosamente alto. La Juve continua poi ad attaccare con insistenza, mostrando un’armonica manovra collettiva con un rapido e preciso giro palla che coinvolge tutti gli effettivi (bella conclusione di Asamoah respinta da Handanovic) trovando il raddoppio su una convulsa azione che premia la caparbietà nella difesa del pallone di Pogba. Il giocatore prolunga per Chiellini, che resiste fisicamente ai molli difensori interisti e insacca di destro il 2 a 0, con Vidal che, poco dopo, segna la terza rete dopo una corta respinta di Handanovic su destro ravvicinato di Pogba. Gli ospiti trovano il 3 a 1 con una girata di sinistro di Rolando da corner, e falliscono poco dopo, ancora con Palacio (Milito offre una palla d’oro all’argentino che da pochi passi colpisce di testa mancando clamorosamente la porta) vanificando l’episodio che avrebbe a sorpresa riaperto la partita, per la meritata e convincente vittoria bianconera.
Il posticipo tra GENOA e SAMPDORIA termina per 1 a 0 a favore dei blucerchiati. Gara sin da subito molto intensa, con entrambe le squadre aggressive e determinate nella fase offensiva. Dagli esterni molto alti partono numerosi cross, senza che però nessuna delle due squadre riesca creare seri pericoli (solo una punizione di Palombo che termina di poco a lato), con Gilardino che fatica a trovare la porta, vista la grande marcatura al pari del duo Eder-Lopez che, altrettanto marcato, è costretto a giocare esclusivamente di sponda per i compagni. Poi, dal nulla arriva la giocata che non ti aspetti: Lopez triangola splendidamente con Eder e trafigge Perin con un chirurgico destro nell’angolino per l’ 1 a 0. La rete da fiducia ai blucerchiati, che, grazie al pressing di Palombo e Kristicic, rendono difficoltosa la giocata a Matuzalem e Bertolacci in mediana, con Gilardino che, vista la poca spinta in questa fase dei terzini, riceve rarissimi palloni giocabili (cross di Konatè e colpo di testa troppo centrale), con Bertolacci a creare l’unica vera occasione ad impensierire una Samp sempre in controllo, con un bel sinistro alzato in corner da Da Costa. La ripresa si apre subito con una azione della Samp, con Eder che rifinisce per Soriano, il cui destro viene respinto da Perin. Subito il pericolo, il Genoa inizia ad attaccare con insistenza soprattutto dalle fasce, con Antonelli e Antonini a spingere, oltre a Fetfatzidis e Calaiò inseriti nel finale a dare maggior peso in avanti, anche se il quartetto difensivo (molto buona la prestazione di De Silvestri nelle due fasi e dei centrali Mustafi-Gastaldello sempre puntuali nell’anticipo) regge benissimo, vanificando i tentativi avversari. Il match scivola verso il 90esimo senza grandi sussulti, con la Samp che ci prova in contropiede ed il Geona che cerca in ogni modo di trovare il pari, senza però creare pericoli (ad eccezione di alcune potenziali occasioni da calcio da fermo da ambo e due i lati e un bel destro di Lopez respinto da Perin) per la meritata vittoria blucerchiata.
La 22esima giornata si chiude con la Juventus temporaneamente a più nove per la netta vittoria sull'Inter, sempre più in crisi di risultati. Segue la Roma, in attesa di recuperare il match contro il Parma, rinviato a causa della pioggia. Giornata nera anche per il Napoli, sconfitto dall'Atalanta. Male anche per la Fiorentina, che manca l’aggancio dei partenopei al terzo posto. Pareggia il Milan contro un buon Torino, mentre conquista i tre punti la Lazio, vittoriosa in trasferta contro il Chievo Verona.

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