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Malpensa Cielo sereno
Gio, 18/04/2024 - 05:50

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giovedì 18 aprile 2024 | ore 06:58

Roma 'mal di vittoria'. Juve a +3

Importanti vittorie per Juventus, Napoli, Fiorentina e Milan. Pareggiano l’Inter con la Sampdoria, alla 'prima' da presidente di Thohir, e la Roma in casa dell'Atalanta.
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La giornata di serie A si apre con la sfida tra PARMA e BOLOGNA che termina per 1 a 1. Pochi minuti di studio iniziale e gli ospiti passano, con una sponda di Bianchi per l’accorrente Kone che scarica in rete un potente destro, per l’1 a 0. Il Parma reagisce affidandosi all’ennesima buona giornata di Cassano, che dispensa assist per i compagni e giocate di fino, mancando però dell’assistenza da parte di alcuni uomini chiave, come un non incisivo Biabiany e un impreciso Marchionni in mezzo al campo, con il solo Parolo a rendersi pericoloso con puntuali e pericolosi inserimenti senza palla. Fantantonio dispone però di grandi colpi e inventa da solo la giocata del pari, deviando magistralmente di destro sotto la traversa un corner di Sansone per l’1 a 1. Il Bologna, che fino ad allora aveva ben retto con un’attenta fase difensiva, pur senza il febbricitante Diamanti, grazie soprattutto al gran lavoro di Perez e Khrin a protezione della retroguardia, tentando anche di colpire di rimessa con i buoni tentativi di contropiede impostati da Kone e Christodoulopoulos, è costretto a chiudersi per l’espulsione per doppio giallo di Sorensen. I ducali si riversano nella metà campo avversaria, creando numerosi pericoli grazie alle buone giocate del solito Cassano, con il neo entrato Amauri che, all’ultimo istante spreca la più clamorosa occasione per i suoi, indirizzando fuori di testa da buona posizione la palla della vittoria, per l’1 a 1 finale.
Anche il secondo anticipo del sabato tra GENOA e TORINO si conclude per 1 a 1. Ottimo l’inizio degli ospiti, con il trio offensivo Cerci, Immobile, El Kaddouri, che dimostra sin da subito la buona forma palesata nelle ultime uscite, con i mediani Vives e Farnerud, abili ad attivarli nei primi minuti, con precisi passaggi. Già al primo minuto, El Kaddouri centra un clamoroso palo intero e il vantaggio arriva con Farnerud, che raccoglie una respinta della difesa avversaria e scarica un potente destro, che, deviato da El Kaddouri finisce in rete per l’1 a 0. Tenta la reazione il Genoa, ma vista la difficoltà nell’aprire il campo sugli esterni e nel servire un ben marcato Gilardino nel mezzo, a cui mancano anche i cross dalle fasce con Marchese sottotono, il grifone, fatica a rendersi pericoloso, trovando importanti risposte solo dalle giocate dei singoli, con un palo clamoroso di Vrsaljko con un bel destro da fuori, e ad una grande azione personale del neo entrato Fetfatzidis, che fa fuori mezza difesa ospite e serve Biodini che sottoporta non può sbagliare, siglando l’1 a 1. Il Toro, dimostratosi comunque più in palla durante il corso del match, attacca con maggior intensità fino alla fine, creando diverse occasioni, con la più clamorosa che vede un gran sinistro di Cerci, respinto da un super Perin, altrettanto abile nel parare il successivo destro a botta sicura di Immobile, per il pareggio finale.
Trova finalmente la vittoria il MILAN che nel lunch match si impone per 3 a 1 a CATANIA. Come da pronostico, è il Milan a fare la partita, gestendo quasi ininterrottamente il possesso palla, con il Catania chiusissimo in difesa e aggressivo nel pressing sui portatori di palla avversari, per poi tentare di colpire in contropiede. Nessuna vera emozione nei primi minuti fino a quando il Catania, al primo contropiede avviato da un bel cambio di gioco, passa con Castro che calcia trovando la deviazione sfortunata di Bonera, che rende imparabile la traiettoria del tiro per l’1 a 0. Il Milan reagisce immediatamente e dopo una pregevole ma imprecisa mezza rovesciata di Nocerino, trova il pari con Kakà che allarga a sinistra per Emanuelson, che pennella un preciso cross sul secondo palo, dove l’accorrente Montolivo inventa un pregevole destro al volo che vale l’1 a 1. Poi è sempre Milan, col Catania abile a coprire, senza concedere altre vere occasioni, rendendosi anche pericoloso in contropiede, con un sinistro potente ma centrale di Monzon su assist di Maxi Lopez. La ripresa vede il Catania, faticare maggiormente a difendere per l’inevitabile calo fisico avvertito, cercando di pungere in avanti, con i rossoneri che, disponendo di maggior spazio, attaccano anch’essi con maggior continuità favorendo così lo spettacolo. Sugli scudi ancora Montolivo e Kakà, dai cui piedi scaturiscono le giocate più interessanti e i pericoli maggiori, con il primo che serve Birsa nel corridoio, con la palla messa in mezzo, dove l’accorrente Balotelli tenta il destro murato da Rolin, con lo stesso attaccante azzurro che poco dopo, servito da uno splendido assist di Montolivo, devia fuori di testa da buona posizione. Poi il match cambia volto, con Balotelli poco incisivo fino ad allora, con la rete del 2 a 1, realizzando su punizione con un potente destro che non lascia scampo ad Andujar. Nonostante l’espulsione di Tachtsidis per un fallaccio su Balotelli, il Catania reagisce alla grane con pregevoli azioni corali sviluppate soprattutto a sinistra, con continui e pericolosi cross di Biraghi e un sinistro di poco alto di Plasil. Il Milan dispone però di voragini in contropiede e, dopo un’ occasione per Balotelli, con un sinistro respinto da Andujar, è Kakà che suggella la sua ottima prestazione con un gran destro sotto la traversa da posizione defilata per il 3 a 1 finale.
Finisce per 1 a 1 la sfida tra INTER e SAMPDORIA, la prima con il presidente Thohir in tribuna ad assistere l’incontro. Buon inizio gara per la Samp, aggressiva e subito propositiva in avanti, con Soriano che ci prova da fuori con un destro alto e Pozzi che di sponda lavora una bella palla per Gabbiadini, il cui sinistro termina di poco a lato. Poi l’Inter, fino ad allora poco propositiva e spesso costretta a difendersi nella metà campo avversaria, si accende grazie ad un lampo di pura classe di Alvarez, che con un doppio dribbling fa secco il diretto avversario e mette in mezzo sul secondo palo, dove è ben appostato Guarin, che stoppa e calcia di potenza realizzando l’1 a 0. L’Inter prende fiducia e tranquillità, orchestrando buone trame di gioco e creando diverse pericolose azioni, coinvolgendo gli esterni (destro di poco alto di Jonathan da buona pozione) servendo anche Palacio in profondità, aprendo spazi per i compagni con il suo gran movimento, con Alvarez ancora propositivo, con un grande azione in dribbling, che porta al pericoloso sinistro di Cambiasso che alza però sopra la traversa. La Samp fatica ad uscire, con gli esterni costantemente anticipati e i mediani ben marcati, con le uniche conclusioni che scaturiscono da velleitari tiri degli attaccanti (uno debole di Pozzi e un sinistro fuori di Gabbiadini), o su calcio da fermo con un colpo di testa di Palombo, sventato da un gran intervento di Handanovic. La ripresa vede gli ospiti cercare di riaprire il match con un atteggiamento propositivo e un maggiore appoggio alle punte dal resto della squadra, con i mediani più alti e i terzini che spingono con maggior continuità, senza però riuscire a creare veri pericoli. L’Inter dal canto suo, si limita a difendere con ordine, senza provare seriamente a chiudere il match con insistenza, creando comunque nei primi minuti una grande occasione, con Guarin, che su corner di Cambiasso, colpisce di destro centrando un clamoroso palo. Negli ultimi minuti, i tentativi ospiti portano alla concessione di diversi calci da fermo (punizione di Eder respinta con apprensione da Handanovic, e testa di De Silvestri da corner di poco alta) con l’Inter che trova la beffa all’89’ pagando l’atteggiamento poco incisivo del secondo tempo, con il gran sinistro di Renan che si infila nell’angolo per l’1 a 1 finale.
Incappa nel quarto pareggio consecutivo la ROMA che in casa dell’ATALANTA non va oltre all’1 a 1. Pronti via e gli ospiti, schierati a sorpresa senza Ljajic e Pjanic, sfiora subito la rete con Marquinho che trova l’angolo con un bel tiro da fuori, anche se è strepitoso Consigli nell’intervento. I capitolini faticano poi a costruire gioco, con poche idee e pochi spunti anche dei singoli (pesa molto il perdurare dell’assenza di Totti). L’Atalanta, dal canto suo, tutta difesa e contropiede, si copre benissimo per poi ripartire con la velocità di Maxi Moralez, sfiorando anche la rete su palla inattiva con un sinistro di Brienza che, deviato, colpisce il palo. Poi, a inizio ripresa, l’Atalanta passa con una punizione di Brivio che trova la rete per un errato intervento di De Sanctis per l’1 a 0, con la Roma che, complici i cambi Ljajic- Pjanic, trova maggior qualità in mezzo al campo, mostrando un calcio propositivo, collezionando diversi calci d’angolo per i numerosi cross dagli esterni e creando grande pericolosità negli uno contro uno degli esterni d’attacco con un propositivo Ljajic. Prima è Maicon a reclamare un rigore per un mani di Canini, poi è Pjanic a pennellare per la testa di Florenzi con Consigli strepitoso nella parata, con la Roma che insiste creando continui pericoli, trovando il pari grazie a Ljajic che va via sul fondo e mette in mezzo, con Strootman che devia in rete per l’1 a 1 finale.
Finisce sul 2 a 2 la sfida tra CAGLIARI e SASSUOLO. Un tempo a testa per le due compagini, con gli ospiti che aggrediscono sin da subito il match, sospinti dalle ottime prestazione in mediana di Marrone, Magnanelli e Berardi, che supportano al meglio le punte, dando subito velocità all’azione oltre ad inserirsi con pericolosità, con Zaza che ci prova subito di sinistro, trovando l’1 a 0 con gran colpo di testa di Marzorati da corner, con Berardi che, poco dopo, serve un assist d’oro per Zaza che con un chirurgico sinistro trova il 2 a 0. La ripresa vede il Cagliari inconcludente e sottotono del primo tempo, lasciare spazio ad una squadra aggressiva e determinata, che si impone sull’avversario attaccando con insistenza dalle fasce e centralmente con un positivo Naingollan in entrambe le fasi, anche se il contributo decisivo viene dato dalle punte: prima è il neo entrato Nenè a insaccare perentoriamente di testa il bel cross di Pisano e poi è Sau, a insaccare in rete al secondo tentativo su respinta di Pegolo del precedente destro di Naingollan, per il 2 a 2, che visto il differente atteggiamento delle due squadre nelle diverse frazioni di gioco pare il risultato più giusto.
Termina per 3 a 0 la sfida salvezza tra CHIEVO VERONA e LIVORNO. Partita dominata dai padroni di casa, nonostante i primi minuti tattici e il sinistro di Ederson a sfiorare la rete per gli ospiti, con i veneti che impiegano poco a perforare la chiusa retroguardia avversaria con rapidi scambi, come l’azione del vantaggio, grazie ad un bello scambio Estigarribia- Rigoni, con quest’ultimo che trova il destro vincente per l’1 a 0. Il Livorno prova subito a reagire con un destro di Siligardi respinto da Puggioni. Nella ripresa, il Chievo si scatena alterando al meglio la soluzione di uno contro uno dagli esterni, di cross al centro dei terzini, e di pericolose incursioni negli spazi centrali lasciati scoperti da una disattenta difesa ospite, creando numerosi pericoli e altre due reti: Théréau al 56’ con un bel tocco di destro su cross di Hetemaj, e Paloschi, che chiude una bella azione sulla fascia destra, segnando sottoporta il 3 a 0 finale, a fronte di un Livorno ora ultimo che paga l’atteggiamento troppo rinunciatario e la poca attenzione difensiva, con la panchina di Nicola ormai sempre più traballante.
Importante vittoria per la JUVENTUS che si impone sull’UDINESE per 1 a 0. Grande inizio per i padroni di casa, aggressivissimi sui portatori di palla e rapidissimi nel ribaltare immediatamente il fronte di gioco, con la fascia di sinistra particolarmente sfruttata, con De Ceglie che mette in mezzo due pericolosi cross, senza che i compagni riescano a impattare. L’Udinese è ben disposta in campo, e dopo aver retto l’urto iniziale, si riorganizza, tentando di colpire di rimessa, con Allan che cerca la porta con un destro a giro, anche se la retroguardia juventina è quasi impeccabile, e nonostante l’uscita di Pirlo per infortunio, la manovra bianconera è precisa e puntuale, con LIorente che funge benissimo da sponda e assist man, difendendo palla, servendo poi sui tagli Tevez e i centrocampisti, con l’argentino pericoloso in due occasioni, con un sinistro potente ma centrale respinto da Brkic su assist di Marchisio e un destro largo su sponda di LIorente.
L’Udinese dal canto suo, col passare dei minuti, prende sempre più le misure, limitando i pericoli, rischiando anche di passare in vantaggio a metà tempo, con l’occasione forse più importante di Di Natale, che sfrutta un errore di Bonucci tentando il pallonetto su Buffon con il portiere bravissimo nell’intervento. La ripresa vede i friulani sempre coperti e pronti a ripartire, pericolosi con Fernandes che va via a destra e mette un cross teso che, male respinto da Buffon, termina sui piedi di Di Natale che a botta sicura, vede il suo destro fermato da un miracoloso intervento del portiere, altrettanto attento poco dopo su un bel sinistro di Lazzari. Per il resto, è quasi sempre Juve, con la manovra corale a tutto campo, che prende sempre più con il passare dei minuti la dimensione di un vero e proprio assedio con numerose palle messe in un’area affollatissima di bianconeri. Dopo numerose occasioni (pericolose quelle di Tevez e il destro a giro di Quagliarella sventato da Brkic) è LIorente a far esplodere lo Juventus Stadium con il suo colpo di testa vincente su assist involontario di Lichtsteiner ormai quasi in zona Cesarini per l’importantissima e a quel punto insperata vittoria finale.
Termina per 3 a 2 la sfida tra FIORENTINA e VERONA. Inizio di gara a dir poco spumeggiante, con addirittura 4 reti nei primi 15 minuti: apre le marcature Valero, che scarica in rete un preciso sinistro, con il Verona che trova subito il pari con un sinistro di Iturbe respinto da Neto, con Romulo che insacca sulla ribattuta. E’ poi ancora Iturbe ad accentrarsi esplodendo un micidiale sinistro che non lascia scampo al portiere, con la Fiorentina che trova il 2 a 2 con Valero il cui destro deviato si infila in rete. Il match prende per alcuni minuti le linee dell’equilibrio, con la viola guidata da una Valero magistrale come assist man e uomo squadra, servendo palloni al contagiro per gli esterni (molto battuta la fascia di sinistra con la cerniera Vargas-Cuadrado) al quale risponde il Verona, sfruttando il buon momento di forma di Toni, dal cui lavoro di sponda partono quasi tutte le azioni d’attacco, con appoggi precisi per gli inserimenti dei compagni - Iturbe tra i più serviti e in forma col suo gran sinistro. Poi è Vargas a rompere gli equilibri, con un gran sinistro a fine primo tempo da posizione defilata, che non lascia scampo a Rafael per il 3 a 2. A inizio ripresa, la viola trova il 4 a 2 e la superiorità numerica, con Jankovic che viene espulso toccando volontariamente di mano una palla che Tomovic stava per calciare a rete, con Rossi freddo nella realizzazione del rigore. Il Verona non ha però nessuna intenzione di abdicare, rendendosi subito pericoloso con un sinistro di Toni, mentre gli avversari sfiorano la rete con un gran sinistro di Rossi e un destro di Cuadrado su bella azione personale. Jorginho riaprie il match con un pregevole destro piazzato, con gli ultimi palpitanti minuti che vedono il Verona all’attacco, sospinto da un inesauribile Romulo con la Fiorentina che sfiora negli spazi inevitabilmente concessi il quinto gol con Fernandez e Tomovic, per la sofferta vittoria finale.
Si conclude per 4 a 2 la sfida tra LAZIO e NAPOLI a favore dei partenopei. Partita di grande intensità, con i padroni di casa a farsi inizialmente preferire, ribaltando rapidamente il fronte di gioco, con Candreva che sfiora la rete con un potente sinistro sottoporta, con la squadra che continua ad attaccare soprattutto a destra, unica zona del campo, dove il Napoli concede spazio per la difficoltà in marcatura di Armero, con Konko pericoloso con un destro da fuori. Il Napoli e inizialmente poco propositivo, vista la scarsa vena di Inler molto impreciso in mezzo al campo, tenta quasi esclusivamente la giocata in verticale, che risulta vincente grazie a Higuain, che si inventa un gran gol, involandosi verso la porta con una finta, per poi resistere al ritorno di Ciani ed insaccare di destro l’1 a 0. La Lazio trova immediatamente il pareggio, su iniziativa di Candreva, che crossa in mezzo, con un batti e ribatti conclusosi con la sfortunata autorete di Behrami per l’1 a 1. Il Napoli risponde con Insigne, che si accende creando pericoli da sinistra e un pericoloso destro che impegna Marchetti. La ripresa si apre in modo spumeggiante, con grandi giocate dei singoli da una parte e dall’altra, prima con Hernanes, che sfiora la rete con un gran sinistro, poi è Inler che angola troppo col sinistro, con il Napoli che al secondo pericoloso affondo colpisce: Pandev raccoglie una sponda aerea di Maggio, resiste al ritorno di Biglia e scarica in rete il sinistro del 2 a 1. I binari dell’incontro sono da qui in poi chiari, con la Lazio che cerca il pareggio scoprendosi, concedendo al Napoli campo e spazio, con Higuain che servito da un grande Pandev, sfrutta l’ennesimo errore della retroguardia di casa e insacca l’incolpevole Marchetti. Il match virtualmente chiuso, viene riaperto da un vero ragazzo prodigio, il 18enne Keita che, appena entrato, inventa lo splendido gol del 3 a 2, con le speranze dei suoi che verranno spente da un altro errore difensivo, consentendo a Callejon di trafiggere l’incolpevole Marchetti per il 4 a 2 finale.
La giornata appena trascorsa porta in dote la conferma al primo posto della Juventus, con la Roma che non riesce più a vincere non andando oltre al pari, vedendo ora la vetta distare di 3 punti, con il Napoli che vincendo si porta a – 6. La Fiorentina aggancia l’Inter, fermata dal pareggio dalla Samp, mentre rialza finalmente la testa il Milan che ritrova la vittoria dopo 2 mesi.

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