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venerdì 26 aprile 2024 | ore 18:48

"Non va tutto bene..."

No passeggiate, corse o bici: "Altroché questo, il problema sono le aziende e le attività che restano aperte". Cominciamo a fare la 'nostra' parte invece di guardare solo in 'casa' altrui.
Territorio - Passeggiata (Foto internet)

Quel messaggio che, ormai da giorni e giorni, continua a risuonare da una parte all'altra della Lombardia e, più in generale, del Paese intero: "Andrà tutto bene". Ma no, purtroppo... "Non va bene per niente!" E, stavolta, i numeri e i dati non c'entrano. Stavolta siamo noi, nessuno escluso, perché quando ci ripetono che bisogna attenersi a delle direttive e a dei divieti, ecco che, come sempre, il primo pensiero è a trovare un escamotage per superarli. Non ci ribadiamo: "E' difficile, certo (abituati a poter andare ovunque ogni giorno), però dai, vediamo di seguirle"; eh no, quello che, subito, ci balza in testa è, appunto, l'esatto contrario. "Fatta l'Italia, bisogna fare gli italiani", diceva Massimo D'Azeglio, ecco, allora, vogliamo davvero esserlo italiani, soprattutto italiani responsabili. Qui c'è in corso una vera e propria emergenza, una battaglia difficile e complessa, una lotta contro un nemico invisibile del quale conosciamo solo il nome (COVID-19) e poco altro più, per questo è fondamentale che ognuno ci metta del 'suo' e che si vada tutti nella stessa direzione. Basta continuare a lamentarsi e a criticare le singole decisioni. Basta, non appena ci vengono a spiegare che, forse, uscire a passeggiare, a correre oppure andare in bicicletta, per ora, non si potrà più fare, ribadire immediatamente che ci sembra una scelta che non ha senso, che servirà a poco e niente o che non è col vietare una camminata che si risolverà il problema. Basta guardare in 'casa' altrui per giustificare la 'propria'. Vero, come sostiene la maggior parte, che servirebbero anche altre misure, quali ad esempio la chiusura delle attività produttive e delle aziende (se c'è ancora troppa gente in giro, ovviamente una causa principale è, appunto, legata a questo), ma intanto vogliamo, per ciò che ci compete, cominciare a fare la 'nostra' parte, senza, ogni volta, trovare scuse e scappatoie.

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