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mercoledì 08 maggio 2024 | ore 00:51

"Si rischia una calamità sanitaria"

La Regione richiede urgentemente misure drastiche sui trasporti e introduzione di nuove zone rosse per sperare di arginare la diffusione.
Salute - Reparto per coronavirus (foto internet)

Continuano a crescere i numeri relativi a vittime e contagiati dall’epidemia di Coronavirus in Italia. Parallelamente continua ad aumentare il numero dei pazienti guariti. L’ultimo bollettino ufficiale della Protezione Civile, comunicato nel consueto appuntamento quotidiano dal commissario per l’emergenza Angelo Borrelli, parla di 233 vittime totali: si sono registrati quindi 36 nuovi decessi. Il numero di pazienti attualmente positivi sale a 5061, con 1247 nuovi casi positivi. Quanto alle guarigioni, dall’inizio dell’emergenza, sono state 589.

"L’epidemia di Covid-19 esordita il 20 febbraio nell’area di Codogno è ormai estesa a tutta la Regione Lombardia con possibilità di diffondersi a tutto il territorio nazionale". A lanciare l’allarme, nero su bianco, è il ‘Coordinamento delle terapie intensive della Lombardia’, che ha inviato oggi, sabato 7 marzo, un documento al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.

"Si tratta di un evento grave - prosegue la lettera sottoscritta dai rappresentanti delle terapie intensive lombarde - che mette in pericolo la sopravvivenza non solo dei malati di Covid, ma anche di quella parte di popolazione che in condizioni normali si rivolge al Sistema Sanitario per le cure di eventi acuti o cronici di qualsivoglia natura. Le strutture sanitarie sono sottoposte ad una pressione superiore ad ogni possibilità di adeguata risposta. Nonostante l’enorme impegno di tutto il personale sanitario e il dispiegamento di tutti gli strumenti disponibili una corretta gestione del fenomeno è ormai impossibile". Le attività ambulatoriali, "la Chirurgia non urgente, i ricoveri nelle medicine - prosegue il documento - si sono ridotte a livelli prossimi allo zero".

L’intera rete delle terapie intensive "è stata ristrutturata, creando strutture dedicate nelle quali, completamente bardati per difendersi dall’infezione, si lavora con grande fatica per assistere malati gravi e gravissimi, la cui vita dipende da apparecchiature tecnologicamente complesse disponibili purtroppo in numero limitato. Anche per questo motivo è assolutamente necessaria l’immediata adozione di drastiche misure finalizzate a ridurre i contatti sociali e utili al contenimento dell’epidemia".

"In assenza di tempestive ed adeguate disposizioni da parte delle Autorità" - conclude il documento,"saremo costretti ad affrontare un evento che potremo solo qualificare come una disastrosa calamità sanitaria".

La Regione richiede urgentemente misure drastiche sui trasporti e l'introduzione di nuove zone rosse per sperare di arginare la diffusione.

"I sindaci, alla luce dei dati relativi alla diffusione del contagio e della pressione del crescente numero dei malati nelle strutture ospedaliere puntualmente inviati al governo e al commissario Angelo Borrelli hanno sostenuto la necessità di mettere in campo misure stringenti e rigorose in base alle quali si possano chiedere sacrifici alle comunità", ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dopo l'incontro con i sindaci dei 12 capoluoghi lombardi. Tra le misure stringenti e rigorose anche l'ipotesi di proclamare l'intera Lombardia come 'zona rossa'.

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