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giovedì 25 aprile 2024 | ore 12:04

Annalisa e il 'suo' Leonardo

Annalisa Di Maria e quel ritratto nascosto nel vestito della Gioconda. Adesso un libro, dove ricostruisce il rapporto tra il genio e la scuola neoplatonica di Firenze.
Storie - Annalisa Di Maria e Leonardo Da Vinci

Per usare quel vecchio modo di dire, “Galeotta fu… nientemeno che la Gioconda”. Ma, alla fine, Annalisa Di Maria, ex studentessa d’arte a Novara e una passione per il disegno e per Leonardo da Vinci fin dall’infanzia (di cui quest’anno ricorre l’anniversario dei 500 anni dalla sua morte) è andata ben oltre l’opera stessa. O meglio, è partita da qui, trasformando l’intuizione iniziale in parole, immagini e pagine. “Tutto è nato nel 2017 – racconta Di Maria, che fa parte anche del comitato internazionale ‘The Immortal light’, insieme all'artista Andrea da Montefeltro, che organizza iniziative proprio per il cinquecentenario vinciano – quando un mio amico ingegnere, Ivan Ferro, che si diverte con il fotoritocco, inserendo dei personaggi nei dipinti celebri, mi ha inviato la Gioconda, chiedendomi di trovare il pirata Jack Sparrow che si trovava nascosto al suo interno. Subito, allora, mi sono attivata e, mentre, stavo cercando di individuarlo, ecco la scoperta”. E che scoperta, aggiungiamo noi! Già, perché, guardando sulla spalla della donna ritratta dal grande genio ha notato un velo chiaro che esce dal vestito, su cui vi sono giochi di luci e ombre, scorgendo contemporaneamente un naso e due occhi. “Un effetto ottico involontario? L’autoritratto dello stesso Leonardo? Oppure c’era dell’altro? Sono state le prime domande – continua – Beh… devo ammettere che inizialmente ho pensato anche io che fosse un autoritratto, ma poi con Ivan abbiamo trovato un busto di Platone (quello dei Musei Vaticani) e abbiamo provato a sovrapporlo. Non è un mistero, infatti, che ai suoi tempi, Firenze grazie a Marsilio Ficino era diventata il punto di riferimento per il neoplatonismo e Platone era considerato il prototipo del saggio, tanto che una sua statua era presente nell’accademia neoplatonica voluta da Cosimo e situata nella villa medicea di Careggi. Per questo c’è la possibilità che si tratti di Leonardo effigiato nei panni di Platone e che quel volto vuole essere un messaggio che Leonardo dà, ossia guardare l’opera con occhi platonici”. Un ritratto nascosto, insomma, in un drappeggio del vestito della Gioconda, ma come detto la scoperta è stato solo il primo tassello, perché quell’intuizione si è ben presto trasformata in una proposta ancora più concreta. “Un libro, per la precisione (‘Leonardo Da Vinci e la scuola neoplatonica. La Gioconda. Iconografia ed iconologia’) che sta riscuotendo un grande successo e che sto presentando in vari appuntamenti in tutta Italia (ad esempio, lo scorso 13 maggio ero al Salone Internazionale del libro di Torino) – conclude Annalisa Di Maria – Qui ricostruisco il rapporto tra il genio e la scuola neoplatonica di Firenze; l’occasione per conoscere meglio la sua figura, l’importanza che ha avuto e, appunto, quanto trovato analizzando nel dettaglio l’opera". Senza dimenticare che si è appena conclusa, lo scorso 29 maggio al SIO 2019 di Rimini, la premiazione internazionale per la sezione 'Ricerca medica', premi consegnati dalla stessa Annalisa e dal membro del comitato Andrea da Montefeltro, che è anche lo scultore che ha realizzato le opere. Il premio piú importante è stato consegnato al dottor Claudio Vicini, che utilizza per i suoi interventi chirurgici l'importante robot vinci e ad altri 8 medici internazionali, che si sono distinti nel mondo per il loro operato. Nella stessa serata è stato presentato anche il progetto filantropico, legato a quello internazionale, che prevede la raccolta fondi per la ricerca, borse di studio in ogni settore e anche per il recupero di opere d'arte, attraverso la vendita di magliette tematiche, esclusive, legate al cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci. Le prossime tappe del progetto internazionale e, quindi, anche delle presentazioni del libro, saranno il 18 giugno a Siena, il 21 a Domodossola, il 23 a Sassocorvaro, il 29 a Fabriano e il 30 a Monte Cerignone, seguiranno poi le tappe dedicate alla Lombardia, che saranno annunciate successivamente.

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