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venerdì 29 marzo 2024 | ore 07:01

'Croce Azzurra' chiarisce la posizione

Territorio - Croce Azzurra Ticina Onlus, la home page del sito

Una vicenda che ha provocato un vero e proprio terremoto politico giudiziario in questi ultimi giorni per l'ovest milanese, e non solo. Tra le molte segnalazioni ricevute dalla magistratura, una in particolare va a coinvolgere la 'Croce Azzurra Ticina Onlus', Massimo Garavaglia (assessore al bilancio di Regione Lombardia), Mario Mantovani (vicepresidente sospeso di Regione Lombardia) e Giorgio Scivoletto (direttore ASL Milano 1).
"In riferimento alla vicenda che vede coinvolta Croce Azzurra Ticinia ONLUS si rende necessario fare chiarezza - ci scrive il presidente Giorgio Colombo - Su molte testate nazionali sono state pubblicate notizie senza fondamento, in particolare relativamente all'appalto dell'affidamento del servizio trasporto di persone dializzate.
Croce Azzurra Ticinia Onlus opera come Associazione di puro volontariato su un territorio che comprende nove comuni del nord ovest milanese, impegnata nell'ambito socio- sanitario in diverse attività, di cui il trasporto dializzati è marginale, in quanto ha riguardato 30 pazienti fino al 30 Aprile 2015.
I servizi vengono svolti da soci che non percepiscono alcun compenso, né altri tipi di rimborso spese. Dal 2012 abbiamo sottoscritto, come altre Associazioni di Volontariato della nostra zona , una convenzione con ASL MI1 che prevedeva un rimborso spese per il trasporto di tali pazienti, servizio da noi svolto con dedizione, puntualità e soddisfazione da parte degli utenti.
Nel febbraio 2014, per sostituire la sopracitata convenzione prorogata più volte, la ASL Milano come capofila, con aggregate ASL MI1 e ASL Pavia, ha indetto gara d'appalto a procedura aperta per l'aggiudicazione del servizio trasporto per 1676 dializzati, gara d'appalto svoltasi regolarmente con aggiudicazione totale per ASL MILANO, parziale per ASL MI1 e completamente deserta per ASL PAVIA.
Contrariamente a quanto riportato, la nostra associazione, come quasi tutte le associazioni di volontariato del territorio, non ha partecipato alla gara di appalto in quanto associazione regolata dalla legge del Volontariato 266/91 che esclude le attività commerciali e non ci consente di essere operatori commerciali, così come contemplato nella gara.
La convenzione è scaduta il 30 Aprile 2015, con aggiudicazione del servizio tramite nuova gara di appalto aperta indetta dalla sola ASLMI1, alla quale CROCE AZZURRA TICINIA ONLUS e le altre Associazione di volontariato non hanno partecipato.
Nel periodo intercorso tra le due gare, CROCE AZZURRA TICINIA ONLUS ha richiesto in più comunicazioni ufficiali e protocollate al Presidente della Regione, agli assessori alla Salute, all'Economia, alla Famiglia e Volontariato, nonché all'ASL MI1 e per conoscenza ai Sindaci dei nove Comuni, l'istituzione di un tavolo tecnico per la verifica della compatibilità delle normative riguardanti l'assegnazione del servizio svolto da trenta anni dalle Associazioni di volontariato del territorio. Richieste queste rimaste inevase.
Tanto riteniamo di dovere, non come giustificazione del nostro operato, ma per ristabilire la corretta informazione nel rispetto di tanti volontari che gratuitamente dedicano il loro tempo e competenza a questa attività e dell'ex Presidente Giovanni Tomasini che ha svolto per anni la sua funzione con dedizione, impegno e grande professionalità".
Qualche ulteriore informazione ci viene rilasciata da Enrico Magna, coordinatore della 'Croce Azzurra' per Marcallo con Casone: "No ho nessun colore politico - ci tiene a sottolineare - ne rosso, ne blu, ne bianco. Vogliamo solo emerga la verità. Come detto dal nostro Presidente, la 'Croce Azzurra Ticina' ha sì, a più riprese, indirizzato lettere per segnalare la nostra impossibilità a partecipare al bando per i dializzati in qualità di Onlus. Nonostante i nostri interventi, tutti testimoniabili, non avendo ricevuto risposta, mi sono permesso personalmente, essendo di Marcallo, di andare da Massimo Garavaglia per segnalare il problema così che magari potesse segnalarlo a chi era competente in materia. Molto onestamente ci ha detto che non aveva ancora visto le altre lettere inoltrate, ma capendo la buona fede del nostro problema si è attivato per fare pervenire la nostra segnalazione".

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