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venerdì 17 maggio 2024 | ore 07:45

"Forza Azzurri. Ce la facciamo"

Tutto pronto per la sfida con l'Uruguay. Il destino dell'Italia si decide qui. Daniele Parolo, il papà del centrocampista 'azzurro' Marco, è sicuro che supereremo il turno.
Sport nazionale - Marco Parolo (Foto internet)

Se lo dice un papà (e si sa che i genitori difficilmente sbagliano). Se poi il papà è quello di Marco Parolo, allora… “Vedrete che l’Italia farà bene. Ne sono sicuro”. Daniele Parolo, il Mondiale lo sta vedendo in televisione, là nella sua casa di Gallarate, anche se ovviamente con il cuore e la testa è come se fosse in Brasile accanto al figlio ed a tutta la spedizione “Azzurra”. Niente sud America, allora? Oppure? “Non lo dico, per scaramanzia. Chissà, se dovessimo andare avanti, magari…”. Due partite per la nostra Nazionale, una vittoria ed una sconfitta: come ha sentito Marco? “La delusione dopo la sconfitta con Costa Rica era tanta – continua Daniele Parolo – Gli ho detto comunque di stare tranquillo e sereno. Il consiglio, fin da quando ha cominciato a giocare, è praticamente lo stesso: lavora con impegno e costanza, come hai fatto sempre, e gli sforzi saranno ripagati. Anche stavolta, gliel’ho ripetuto”. E adesso, già una gara da “dentro o fuori” con l’Uruguay. Come finirà? “Voglio riprendere una frase di mio figlio: non posso tornare a casa subito, se sono arrivato qui è un segno del destino e quindi bisogna andare avanti per forza. Sono quasi certo: ce la faremo. Anzi, sarà 2 – 0 per noi”. In attesa del fischio d’inizio di domani (martedì 24 giugno, ndr), facciamo un passo indietro. Che cosa ci dice di questa Italia. “Con l’Inghilterra abbiamo fatto una partita importante sia dal punto di vista tecnico che della determinazione e della grinta. Con la Costa Rica, purtroppo, ci sono mancate appunto quella determinazione e grinta. Marco mi ha detto che, poi, anche il grande caldo ha fatto la differenza. Ma, basta parlare di ciò che è stato, dobbiamo pensare solo all’Uruguay, ora”. E volendo farne due o addirittura tre di passi indietro. Marco si aspettava di essere tra i 23 convocati per il Mondiale? “Molto di più nei 30 iniziali. Il Brasile era un sogno e quel sogno si è avverato. Sapeva che la concorrenza da superare non sarebbe stata semplice, diciamo che è il regalo per l’ottima stagione disputata col Parma e per il percorso fatto negli anni”. Già, perché di strada il centrocampista del Parma ne ha fatta davvero tanta: gli inizi al Torino Club, quindi il passaggio ai Soccer Boys di Turbigo; poi Como, Pistoiese, Foligno, Verona e l’arrivo a Cesena, dove quel giovane da promessa del nostro calcio si è trasformato in una certezza. Infine, appunto, il Parma e per il futuro… beh, adesso in testa e negli occhi c’è solo la Nazionale e la coppa del Mondo che aspetta di essere sollevata verso il cielo.

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