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domenica 16 giugno 2024 | ore 05:36

Ieri e oggi... 10 anni da sindaco

Ultimi mesi alla guida del paese per il primo cittadino Gian Battista Gualdoni. Il secondo mandato sta finendo: 10 anni dopo tra passato, presente e futuro. Un bilancio.
Vanzaghello - Gian-Battista Gualdoni

Il giorno dei saluti. Non subito, intendiamoci, ma tra qualche mese. Quattro, più o meno, per la precisione, perché dopo dieci anni da sindaco di Vanzaghello per Gian Battista Gualdoni è arrivato il momento, per usare un termine tipicamente sportivo, della “bandiera a scacchi”. Dieci anni alla guida del paese con la lista civica “Insieme per Vanzaghello”. Dieci anni di progetti, attività, iniziative portate avanti per e con i cittadini e dieci anni anche di qualche rimpianto (alla fine è normale che non sempre si riesce a fare tutto ciò che era stato messo in programma). E adesso. “Da parte mia c’è la piena disponibilità a stare vicino a chi mi succederà. In che modo? Vedremo, è ancora presto, toccherà al futuro sindaco decidere e poi bisognerà aspettare l’esito del voto (se gli elettori ci daranno nuovamente fiducia)”. Mentre sul presente ed anche sul passato, il primo cittadino ci tiene a sottolineare come l’impegno messo in campo è stato tanto, così il lavoro ed i progetti portati a termine. “Sono stati 10 anni importanti – continua – Un’opportunità significativa di ulteriore crescita per tutti, perché voglio ribadirlo si è sempre partiti dall’idea di squadra, che è fondamentale per ottenere determinati risultati. Ritengo che di traguardi ce ne siano stati diversi”. Difficile, dunque, scegliere un’iniziativa piuttosto che un’altra, alla fine tutte hanno avuto la loro importanza. Ma se deve citarne una: “Penso alla nuova scuola Materna che abbiamo realizzato e, contemporaneamente, al neonato asilo Nido (un sogno diventato realtà) e senza alcun costo per i vanzaghellesi”. O ancora la salvaguardia e la tutela dell’ambiente, altro punto cardine della giunta Gualdoni. E in questo senso si inserisce l’impegno in prima linea per la delicata questione della terza pista di Malpensa. “Il sociale e lo studio, poi, ci hanno occupato a 360 gradi – conclude il sindaco – Abbiamo investito praticamente gli stessi soldi di comuni molto più grandi di noi per il Piano di diritto allo studio, convinti che sia necessario per i nostri giovani avere i necessari strumenti per crescere e formarsi nel modo migliore possibile. Lo stesso è stato fatto col sociale. Il rammarico? E’ proprio inerente al sociale: avremmo voluto realizzare una struttura dedicata alla disabilità, per aiutare e sostenere queste persone e le loro famiglie, purtroppo (l’individuazione degli spazi adeguati, i continui tagli ai comuni, il patto di stabilità) non ci siamo riusciti ed è certamente un dispiacere”.

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