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venerdì 19 aprile 2024 | ore 06:50

Renzi, Cuperlo o Civati: il 'futuro' PD

Le Primarie del Partito Democratico. Si vota domenica 8 dicembre. Matteo Renzi, Gianni Cuperlo e Giuseppe 'Pippo' Civati: è 'corsa' a tre. Chi sarà il nuovo segretario?
Politica - Primarie del PD (Foto internet)

L'8 dicembre si svolgeranno le primarie del Partito Democratico. Dopo un precedente voto, riservato ai soli militanti e che ha portato all’esclusione di Gianni Pittella, i candidati sono tre: Giuseppe “Pippo” Civati, Gianni Cuperlo e Matteo Renzi. Il favorito, secondo i sondaggi e vincitore al “primo turno”, è Renzi, sindaco di Firenze e già candidato come premier di coalizione durante le primarie del 2012. Politica - Gianni Cuperlo IDEE - Tutti e tre i candidati dedicano ampio spazio alla cultura, all’ambiente, al lavoro, in particolare a come combattere la crescente disoccupazione, e alla possibilità di cambiare alcuni parametri europei. PIU’ NELLO SPECIFICO E ANALIZZANDO ALCUNI PUNTI - Matteo Renzi insiste per ampliare quanto più possibile la partecipazione attiva alla vita del partito, partendo dai singoli circoli, facendoli dialogare in modo costruttivo con le amministrazioni locali a guida PD. Politica - Matteo Renzi È necessario, sempre secondo il primo cittadino di Firenze, modificare radicalmente la precedente classe dirigente del partito, abolendone le correnti, e cercare voti non solo tra gli astensionisti, ma anche tra i delusi del centrodestra. Diversa a tale proposito l’idea di Gianni Cuperlo, che sostiene sì l’idea di un partito inclusivo, ma connotato da una forte identità riformista Politica - Giuseppe Civati (“Chi pensa che basti sostituire gli attori senza cambiare lo spartito di questi vent’anni, non ha capito ciò che è accaduto e la sfida che abbiamo di fronte”), pienamente inserito nel Pse. Infine, Giuseppe Civati: “Un Partito Democratico aperto ai movimenti, non appiattito alle decisioni del governo” - ribadisce, con strumenti capaci di ampliare la discussione tra i cittadini prima di prendere decisioni, come la creazione di un centro studi che superi le esistenti fondazioni, spesso ‘longa manus’ di alcuni dirigenti. Per votare basta essere muniti di un documento d’identità e della tessera elettorale; non occorre iscriversi ad alcun registro, ad eccezione dei ragazzi tra 16 e 18 anni, gli studenti e i lavoratori fuori sede, che dovranno registrarsi online.

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