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Siti per adulti vietati ai minori

Non basterà quindi più dichiarare di avere 18 anni: per accedere, sarà necessario dimostrare davvero la propria maggiore età, con sistemi tecnici che non compromettano però la privacy degli utenti.
Generica - Sito per adulti

L’Italia stringe le maglie della rete e lo fa partendo da un tema delicato: la protezione dei più giovani di fronte ai contenuti per adulti. Da qualche mese, infatti, è entrato in vigore il nuovo decreto che impone ai gestori di siti pornografici di verificare l’età degli utenti, consentendo l’accesso solo ai maggiorenni.
Un provvedimento che nasce da una preoccupazione ormai diffusa: quella di una generazione che cresce con in tasca uno smartphone capace di aprire, senza filtri, le porte del mondo. E, troppo spesso, anche quelle dei suoi lati più oscuri. L’obbligo di “age verification” — cioè di verifica dell’età — sarà a carico dei gestori dei siti e delle piattaforme. Se non rispetteranno la norma, potranno essere sanzionati o persino oscurati dall’Autorità per le comunicazioni (AGCOM). Non basterà quindi più dichiarare di avere 18 anni: per accedere, sarà necessario dimostrare davvero la propria maggiore età, con sistemi tecnici che non compromettano però la privacy degli utenti. Il decreto si inserisce in un quadro più ampio, che guarda alla tutela dei minori nel mondo digitale. Oltre al blocco dei siti per adulti, infatti, vengono previste misure per rendere più sicuri i dispositivi e le sim intestate ai ragazzi, introducendo filtri automatici contro pornografia, gioco d’azzardo e contenuti violenti. Un segnale forte, che vuole riaffermare un principio semplice ma spesso dimenticato: Internet non è un luogo neutro, e i minori vanno protetti anche online come lo sono nella vita reale. Molti genitori, educatori e psicologi accolgono con favore la novità. Troppi ragazzi, anche giovanissimi, vengono oggi esposti a immagini e messaggi che alterano la percezione delle relazioni, dell’affettività e del rispetto reciproco.

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