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martedì 03 dicembre 2024 | ore 07:10

Il servizio di Humana

In Italia vengono raccolte ogni anno oltre 160.000 tonnellate di abiti usati. Il gruppo Humana ha aperto i cancelli dei propri stabilimenti.
Sociale - Un impianto Humana

In occasione del World Circular Textiles Day, Humana People to People Italia ha aperto le porte del suo impianto di selezione della frazione tessile a Pregnana Milanese (MI) alla cittadinanza e ai rappresentanti di aziende e istituzioni.

La giornata è iniziata con le visite guidate all’impianto di selezione per il riutilizzo e il riciclo ed è proseguita con il convegno dal titolo “L’EPR nella filiera globale del tessile: scenari futuri tra competenze, innovazione e impatti” che ha visto intervenire numerosi ospiti tra cui Elisabetta Perrotta, Direttrice Assoambiente, Angelo Bosani, Sindaco di Pregnana Milanese, Karina Bolin, Presidente e Amministratrice Delegata di Humana People to People Italia, Andrea Fluttero, Presidente di UNIRAU, Laura Taraborrelli, Sales Manager di Alisped Logistics srl, Valentina Bramanti, Area Manager Strategia e Reporting di sostenibilità di ALTIS Advisory srl SB, Gian Luca Miceli, CEO di Igers Srl (partecipata da Haiki+) e Gianfranco Bongiovanni, Key Account Manager di Humana People to People Italia.

Il tema della Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) è particolarmente cruciale e porterà una forte evoluzione del settore coinvolgendo tutti gli attori della filiera, tra cui anche gli operatori del tessile post consumo.

In Italia vengono raccolte ogni anno oltre 160.000 tonnellate di abiti usati. Per gestire tali volumi, negli ultimi 25 anni si è consolidata un’industria che ha alle spalle competenze e know-how e che genera concreti impatti occupazionali, ambientali e sociali sia in Italia che a livello internazionale.

In questa delicata fase di transizione è fondamentale accelerare l’iter legislativo e alleggerire gli operatori degli ingenti costi che stanno sostenendo come quelli legati allo smaltimento del materiale non riutilizzabile né riciclabile e ai contributi economici richiesti dalle stazioni appaltanti.

“Siamo felici di prendere parte a questa iniziativa importante in un momento cruciale di cambiamento per il settore del tessile post-consumo. Alla luce infatti della nuova normativa sulla Responsabilità Estesa del Produttore è fondamentale un dialogo continuo tra operatori del settore, istituzioni e brand per costruire una filiera sostenibile, adottando un approccio globale. Il settore del second hand, infatti, impiega centinaia di migliaia di persone in Europa e milioni di persone in Africa, generando non solo un impatto sociale importante ma anche ambientale: il riutilizzo di un capo, infatti, ha un impatto ambientale fino a 70 volte minore rispetto ad un capo nuovo. Per questo auspichiamo che le nuove direttive tengano conto di questi aspetti e coinvolgano in prima persona gli operatori del settore nel definire una strategia trasparente, globale e realmente sostenibile”. ha evidenziato Karina Bolin, Presidente e Amministratrice Delegata di Humana People to People Italia.

“Iniziative come ‘Impianti Aperti’ hanno l’obiettivo di far conoscere ai cittadini le aziende che rendono reale il concetto di economia circolare e giustificano il loro impegno nel fare correttamente le raccolte differenziate. In questo caso c’è un secondo obiettivo, quello di farci conoscere ai Consorzi dei produttori che entreranno nella nostra filiera con l’istituzione del regime di EPR (responsabilità estesa dei Produttori). Le aziende e le cooperative che rappresentiamo hanno una lunga esperienza nella raccolta e nella selezione e valorizzazione dei rifiuti da abbigliamento e vorremmo evitare che le risorse che proverranno dagli ecocontributi finiscano a duplicare attività che già svolgiamo da decenni anziché essere utilizzati nella gestione sostenibile degli scarti della selezione che, a causa della sempre più massiccia presenza di “fast fashion”, sono sempre più numerosi.” ha affermato nel corso del convegno Andrea Fluttero, Presidente UNIRAU (l’Associazione delle aziende e delle cooperative che svolgono le attività di raccolta, selezione e valorizzazione della frazione tessile dei rifiuti urbani).

L’impianto di Humana che ha aperto i cancelli ai visitatori rappresenta l’anello fondamentale di una filiera integrata e trasparente che si alimenta grazie all’attività di oltre 5.500 contenitori stradali, 6 impianti di stoccaggio, 18 negozi, 1 canale e-commerce e numerose collaborazioni con aziende del settore Tessile Abbigliamento Moda.

La struttura comprende 23 silos alimentati automaticamente da un nastro trasportatore e 13 postazioni dedicate allo smistamento di categorie specifiche. La fase di selezione suddivide il materiale raccolto in 25 macro-categorie di prodotto fino ad arrivare a circa 65 sotto-categorie: il 65,5% dei materiali ingresso è destinato al riutilizzo, il 27,1% è avviato a riciclo e una piccola parte (7,4%) è destinata al recupero energetico o utilizzata come combustibile solido secondario.

L’iniziativa rientra nella campagna "Impianti Aperti on the road – Il viaggio per la sostenibilità", promossa da ASSOAMBIENTE (l’Associazione che rappresenta le imprese che operano nel settore dell’igiene urbana, riciclo, recupero, economia circolare, smaltimento rifiuti e bonifiche) che coinvolge diversi impianti di eccellenza del paese per far conoscere la tecnologia innovativa e la ricerca che sono alla base delle strutture di gestione dei rifiuti.

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