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Gio, 18/04/2024 - 22:50

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giovedì 18 aprile 2024 | ore 23:16

Roma 'stop', Juve a un passo

Ancora un pareggio per la capolista, fermata dal Sassuolo. Ne approfitta la Juventus che batte il Napoli e adesso è a meno 1. Bene Inter e Fiorentina, solo un brutto 0 - 0 per il Milan sempre più in crisi di risultati e di gioco. La panchina di Allegri in bilico?
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La prima sfida della dodicesima giornata di serie A termina per 1 a 0 tra CATANIA e UDINESE. Gara giocata a viso aperto da entrambe le squadre, che attaccano con continuità spesso a pieno organico, con i padroni di casa che si affidano alle buone geometrie di Tachtsidis in mediana nel servire i compagni, con la fase offensiva affidata a Keko, pericoloso in uno contro uno, e Maxi Lopez che, cercato dai compagni, risponde con una buona prova mettendo spesso in apprensione la retroguardia etnea. Prima occasione per Castro che devia un bel cross da destra, con Brkic bravo nella respinta, con l’Udinese che, dopo il pericolo, si riorganizza cercando la profondità per Muriel e le incursioni di Pinzi, Gabriel Silva e Pereyra, che saranno una costante per tutto il match, al pari dell’imprecisione nelle conclusioni. Continue le occasioni per le due squadre (Muriel e Pereyra che sottoporta mancano clamorosamente il bersaglio) al pari di Pereyra che centra il palo dopo bell’azione individuale, con un destro deviato di Maxi Lopez e una clamorosa mancata deviazione sottorete di Almiron su cross di Castro. La girandola di emozioni premia il Catania grazie ad un rigore realizzato da Maxi Lopez per fallo subito da Domizzi, che vale l’1 a 0 finale, a condannare un’Udinese che avrebbe meritato la vittoria (pericolosa nell’assedio finale con un palo di Pinzi) ma che esce sconfitta per la pochissima lucidità sottoporta.
Finisce per 2 a 0 a favore dell’INTER la sfida con il LIVORNO, con una gara che resterà negli annali più che per il risultato, per l’ultimo match con il patron Moratti a tutti gli effetti proprietario dell’Inter. Non si fa attendere sul campo la risposta dei suoi nel salutare il presidente, con una bella gara, contro un avversario chiuso e ben disposto in campo, che costringe i nerazzurri a un paziente gioco manovrato, cercando il varco nella difesa avversaria, con le giocate sugli esterni (ancora più che positiva la gara di Jonathan e Nagatomo) con Cambiasso e Kovacic, subentrato nella ripresa, a dare il salto di qualità decisivo in mediana con pericolosi inserimenti e assist illuminanti. Prima occasione, un colpo di testa a lato di Palacio su assist di Alvarez, poi è un episodio a colpire un Livorno ermetico, con un cross dal fondo di Jonathan che viene deviato sfortunatamente verso la porta da Bardi, per la sfortunata autorete che vale l’1 a 0. L’Inter, trovato il vantaggio, spinge con maggior continuità soprattutto dalla sinistra, con Palacio che di testa alza di poco alto su bell’assist di Cambiasso, al quale segue un’incursione di Nagatomo con dubbio rigore sul giapponese, al pari di un intervento in area di Luci su Palacio, con un bel sinistro di Alvarez, servito da Cambiasso e sventato da Bardi a chiudere il primo tempo. Ripresa che vede i padroni di casa in controllo, creare sempre con i suoi uomini chiave (ancora Nagatomo e Cambiasso a farsi pericolosi e assist con cross sulle fasce e imbucate centrali) con Cambiasso che ci prova con un destro piazzato, a fronte di un Livorno che reagisce con un atteggiamento più propositivo tentando i cross per Paulinho, che di testa, alza sopra la traversa su cross di Gemiti, con l’Inter che chiude l’incontro nel migliore dei modi, con il rientro di Zanetti dopo mesi di calvario, che partecipa all’azione del 2 a 0, servendo Kovacic che vede l’imbucata di Nagatomo e lo serve con un grande assist, con il giapponese che fa secco Bardi per il 2 a 0 finale a completare la festa nerazzurra.
Continua il suo buon momento di forma il GENOA che stoppa quello del VERONA, sconfiggendolo per 2 a 0. Partita inizialmente caratterizzata da un grande tatticismo tra le due squadre, con gli esterni che si annullano spesso a vicenda coprendo con attenzione, e i mediani Jorginho e Matuzalem che orchestrano il giro palla, sbagliando però spesso l’ultimo passaggio, con le punte, ben marcate, che faticano a ricever palloni giocabili. Nulla da registrare se non un tiro rimpallato di Kucka, scaturito da una bell’azione Iturbe-Cacciatore, con quest’ultimo a mettere un pericoloso cross nel mezzo. Gli episodi che spesso sbloccano partite così tattiche vedono protagonista Matuzalem, che batte il corner che viene insaccato da Portanova, e poco dopo è autore di un gran lancio che pesca Kucka che di testa trova il palo lungo per il 2 a 0. Il doppio vantaggio colpisce il Verona, che riesce comunque a reagire, alzando il baricentro, con diversi palloni messi dagli esterni per la fisicità della coppia Toni-Cacia, con Jankovic e Martinho (subentrato nella ripresa) a creare pericoli (palo di Toni con Perin strepitoso su Cacia nel seguente tiro ravvicinato, con il portiere ancora attento su un bel destro di Jankovic). Il Genoa è però abile a reggere chiudendosi per tentare la ripartenza, soffrendo i continui attacchi ospiti senza subire la rete, con il trio difensivo Portanova-Manfredini-Antonini più un reattivo Perin a regalare la preziosa vittoria rossoblu.
Si conclude sullo 0 a 0 la sfida tra CHIEVO VERONA e MILAN. Match, come da previsione, contratto e poco spettacolare, tra due squadre, i cui allenatori rischiano notevolmente il posto in caso di sconfitta. E’ il Milan a tentare di fare la partita, cercando di aprire spazi, in una difesa veronese chiusissima, con Kakà che prova la giocata tra le linee, dando buona qualità al servizio della squadra, subendo un gran numero di falli e dispensando buone giocate, mal coadiuvato dai compagni, con la sola cerniera di destra Abate-Poli a dare un buon contributo di corsa, cross e inserimenti, con il terzino particolarmente propositivo. Il Chievo lascia il possesso palla agli avversari, tentando di colpire in contropiede (pericoloso Estigarribia con un bel sinistro sventato da un bell’intervento di Abbiati) con il Milan che però crea pochissimo, con un solo destro poco preciso di Poli su sponda di Matri, e un tentativo impreciso di testa dello stesso centrocampista. La ripresa si apre con due occasioni per parte, una data da un bel sinistro di Muntari fuori di poco, e l’altra clamorosa per il Chievo, con un contropiede scaturito da un errore di Kakà, con un sinistro di Théréau che, sventato da Abbiati, termina sui piedi di Rigoni che da posizione più che buona manca la porta. Poi, il Milan alza il baricentro e attacca a testa bassa sia centralmente sia sugli esterni spesso a pieno organico, con Abate e soprattutto Emanuelson in costante proiezione offensiva. Visti i pochi spazi, i rossoneri esplorano in più occasioni la soluzione del tiro da fuori con Emanuelson e Mexes, le cui conclusioni sono fermate da un reattivo Puggioni, con Robinho che cestina una clamorosa occasione incuneandosi centralmente per poi colpire il palo davanti alla porta, con il Chievo che recriminerà per un gol annullato per fuorigioco a Paloschi, ottenendo un pari che, visto l’atteggiamento difensivistico proposto, appare più che positivo.
Termina con un clamoroso e inaspettato pareggio per 1 a 1 la sfida tra ROMA e SASSUOLO. Gli ospiti non sono per nulla disposti a immolarsi come agnello sacrificale, disponendosi con un atteggiamento difensivista, ma pronto a ripartire, sfiorando la rete proprio su un’azione di rimessa con Berardi, il cui sinistro è bloccato attentamente da De Sanctis. La Roma, inizialmente precisa nel possesso palla, ma poco incisiva in avanti, vede creare i pericoli dai propri uomini di maggiore qualità: gli esterni d’attacco Ljajic-Florenzi e Pjanic in mediana, con il bosniaco che chiude uno splendido triangolo con lo stesso Florenzi, che calcia di interno destro trovando la respinta di Pegolo, che termina però suoi piedi di Longhi che insacca così la sfortunata autorete. Sale poi in cattedra Ljajic, che assieme a Florenzi, crea un mix di imprevedibilità e rapidità che mette in grande difficoltà gli avversari, con un destro del serbo servito perfettamente da un grande assist di Florenzi, fermato da Pegolo, altrettanto strepitoso su altri due tentativi dello stesso Ljajic sottoporta. La Roma rischia di condannarsi da sola con un clamoroso errore di Burdisso che lancia involontariamente Floro Flores, il cui tiro è fermato da uno strepitoso De Sanctis, con i giallorossi che, dopo aver sprecato di tutto di più (strepitoso ancora Pegolo su Ljajic) si vedono raggiungere all’ultimo istante da un sinistro di Berardi che risolve una mischia in area, per il pareggio finale.
Pareggio per 1 a 1 anche tra PARMA e LAZIO. Bell’incontro giocato a viso aperto da entrambe le squadre, con protagonisti i tecnici e talentuosi giocatori offensivi, con Cassano, Palladino e Sansone a creare pericoli alla retroguardia biancoceleste, Keita e Candreva a mettere in continua difficoltà dalle fasce la difesa emiliana. Parte meglio la Lazio con il classe ‘95 Keita che dimostra tutto il suo talento, prima impegnando Mirante con un bel sinistro, poi sfiorando di tesa il palo su cross di Candreva e continuare a essere una spina nel fianco con imprevedibili uno contro uno e affondi sulla fascia. Inizia a farsi vedere anche il Parma con un bel destro di Sansone che termina di poco a lato, mentre l’altro esterno laziale Candreva, anch’egli più che positivo, da il là all’azione dell’1 a 0 con una splendida discesa di 60 metri, con il dribbling tentato sui difensori gialloblu, che libera involontariamente Keita che supera con abilità il portiere realizzando l’1 a 0. Il Parma è vivo e risponde con Cassano che, con un gran numero, si libera al tiro, mancando di poco lo specchio sul seguente destro a giro, con Lucarelli che trova però il pari da corner con un bel colpo di testa che vale l’1 a 1, con gli ultimi tentativi della Lazio con un destro di Keita (protagonista assoluto dell’incontro) sventato da un attento Mirante, che si oppone anche ad una bella punizione di Candreva per il pareggio finale.
Vince in casa l’ATALANTA per 2 a 1 contro il BOLOGNA. Primo tempo brutto, con tanto gioco spezzettato a centrocampo e con pochissime occasioni da registrare e poche idee durante l’intero corso del match. La ripresa vede invece salire in cattedra - più che il gioco tra le due squadre - gli episodi e le giocate dei singoli, che si concretizzano con un sinistro di Brivio, che, mal deviato da Curci, termina in rete per l’Atalanta, e l’immediata risposta di Bianchi su traversa di Cristallo per il Bologna. Poco dopo, è ancora Curci protagonista in negativo, facendosi piegare le mani da un tiro tutt’altro che irresistibile di Livaja per il 2 a 1 finale.
Coglie una preziosa vittoria il CAGLIARI che si impone per 2 a 1 sul TORINO. Partita dal buon agonismo non sempre assistito però da buone giocate e idee chiare in mezzo al campo. Il Cagliari cerca comunque di fare maggiormente la partita, con Naingollan alzato sulla trequarti, a dare maggior supporto al duo offensivo sardo, senza però creare grandi pericoli o assist, con le punte che, poco servite e non in gran spolvero dagli esterni bassi e poco incisivi, faticano a pungere, con un solo tiro di Eriksson dalla distanza da registrare. Il Toro non è più efficace, con il solo duo Cerci-Immobile a creare alcuni pericoli sulla trequarti, vista la poca spinta di quella che solitamente è l’arma in più della squadra di Ventura, ovvero la spinta degli esterni. Poche le occasioni anche di marca granata, con due conclusioni a firma di Immobile e Cerci ben respinte da Avramov con il match che si sblocca solo grazie alla bella punizione di Conti che vale l’1 a 0. Reagisce il Toro che trova il pari con un bel diagonale di Immobile su assist di El Kaddouri, con i restanti minuti caratterizzati ancora da confusione e velleitarie conclusioni con un solo destro piazzato di Sau servito da Ibarbo, con il capitano (nonché anima del centrocampo e migliore in campo) Conti che regala la vittoria ai suoi con una potente e precisa punizione che si infila sotto la traversa per la non bella ma preziosa vittoria finale per 2 a 1.
Termina per 3 a 0 il posticipo tra JUVENTUS e NAPOLI. Inizio folgorante per la Juve che sfiora sin da subito la rete con Pogba, che devia una palla pervenutagli dalla destra, chiamando al gran intervento Reina, con Illorente che poco dopo, seppur in posizione di fuori gioco, devia in rete da azione di calcio d’angolo la palla che vale l’1 a 0. Il gol da ulteriore morale ai padroni di casa, che continuano a tessere una grande manovra, alternando lanci lunghi a fraseggi corti e aperture sugli esterni, con gli inserimenti senza palla (Pogba tra i più pericolosi) a dare ulteriore pericolosità e imprevedibilità alla manovra. Dopo aver rischiato di subire il 2 a 0 con Bonucci che, su sponda di Pogba, vede il suo colpo di testa fermato da un gran intervento di Reina, il Napoli - fino a quel momento sotto scacco, vista la difficoltà dei mediani nel palleggio, e degli attaccanti esterni nel tentare l’uno contro uno con gli esterni mai propositivi e Higuain stretto nella morsa difensiva avversaria - si riorganizza, allargando il campo con cambi di gioco e velocizzando l’azione. E’ Insigne a beneficiare dei cambi di gioco, andando con più convinzione in uno contro uno, rendendosi pericoloso con alcune conclusioni al pari di Higuain che, servito in area, gira di destro di poco fuori. La Juve appare però in controllo del match con l’attenta e sempre pericolosa difesa (Tevez in precedenza con un bel destro e Illorente di testa su cross di Isla attivissimo sulle fasce al pari di Asamoah). La ripresa vede il Napoli più aggressivo e con il baricentro più alto tentare di riaprire il match con Insigne sugli scudi ad impegnare Buffon con una bella punizione, anche se la Juve domina in mediana, con Pirlo ispirato e preciso e ben assistito da Pogba e Vidal, che continuano ad inserirsi con pericolosità e a sovrastare fisicamente i mediani avversari, con Hamsik ancora in chiaro scuro e fuori dal gioco che spreca la migliore occasione dei suoi, calciando fuori da buona posizione su sponda di Higuain. Gli uomini cardine bianconeri sono però particolarmente ispirati, con Vidal che sfiora la rete di piatto destro su bell’invito di Isla, con Pirlo che poco dopo realizza il 2 a 0 con una splendida punizione, replicato pochi minuti dopo da Pogba che suggella la sua grande prestazione con un gran esterno destro che vale il 3 a 0, a fronte di un Napoli si propositivo, ma poco incisivo negli uomini chiave, con il solo Insigne a provarci con insistenza con giocate di grande qualità impegnando Buffon in più riprese fino all’ultimo, per la meritata vittoria juventina.
Vittoria al Franchi per la FIORENTINA che sconfigge la SAMPDORIA per 2 a 1. Nonostante il primo pericoloso tiro di Obiang per gli ospiti, parte bene la viola, che domina il primo tempo, orchestrando un gioco con passaggi perfetti e rapidi, sfruttando al meglio la velocità impressionante di Joaquin e Fernandez, oltre alle ottime giocate di Cuadrado e ai suoi sprint devastanti. Il vantaggio dei padroni di casa si concretizza su rigore realizzato da Rossi, concesso a causa della trattenuta di Berardi su Aquilani e non tarda ad arrivare il raddoppio con lo stesso attaccante ancora protagonista, che realizza dal limite dell’area con un preciso sinistro ricevuto da Borja Valero. La Samp prova a fare capolino con azioni di contropiede (Eder) e tentativi centrali (un paio di buoni tiri di Obiang, un tiro sporco di Berardi e un’occasione per Gabbiadini su incursione di Krsticic) ma nell’insieme si dimostra passiva e dimessa, continuando a subire il gioco avversario. La ripresa prosegue sulla falsa riga del primo tempo, anche se i ritmi si abbassano, con giocate spettacolari dell’imprevedibile Cuadrado, che sposta la palla con grande facilità disorientando gli avversari, a fronte di una Samp che resta ancora in disparte, provando la riparenza in contropiede, con le conclusioni di Wszolek e di Eder. E’ proprio quando tutto sembra perduto, che proprio Eder riapre la partita: sfrutta un contropiede improvviso e orchestra una veloce ripartenza, servendo Gabbiadini che insacca di sinistro il 2 a 1, con il gol che da morale ai blucerchiati, che cambiano rotta. Sfruttano la stanchezza degli avversari, che calano nella precisione dei passaggi, e si fanno pericolosi con Jonek prima e Pozzi poi. Ma è troppo tardi e il risultato non cambia, per la vittoria finale viola.
Dodicesima giornata di serie A, dunque, piena di colpi di scena: clamoroso su tutti è il pareggio a domicilio della Roma con il Sassuolo, mentre è altrettanto inaspettato in termini di punteggio il 3 a 0 con cui la Juventus regola il Napoli, portandosi così solo a meno uno dalla capolista. Il Milan continua a non vincere, pareggiando con il Chievo Verona. Escono entrambe vittoriose Inter e Fiorentina distanziate l’una dall’altra di un solo punto. Scivola al sesto posto il Verona sconfitto a Genova.

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