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venerdì 19 aprile 2024 | ore 20:54

Dop economy lombarda

La Lombardia è la terza regione italiana per valore economico generato da cibo e vini DOP e IGP, che è pari a circa 2 miliardi di euro.
Attualità - Coldiretti (Foto internet)

La Lombardia è la terza regione italiana per valore economico generato da cibo e vini DOP e IGP, che è pari a circa 2 miliardi di euro. È quanto afferma la Coldiretti regionale sulla base dei dati Ismea-Qualivita in occasione di Cibus, il Salone Internazionale dell’Alimentazione a Parma dove nello stand della Coldiretti è aperta la mostra shock sui rincari dai campi alla tavola.

Il cibo – spiega la Coldiretti – è diventato la prima ricchezza dell’Italia per un valore di 575 miliardi di euro nel 2021, con un aumento del 7% rispetto all’anno precedente nonostante le difficoltà legate alla pandemia. Non a caso con un balzo del 21,6% è record storico per le esportazioni alimentari Made in Italy nel 2022, anche se a preoccupare sono gli effetti del conflitto in Ucraina con i rincari energetici stanno colpendo i consumi a livello globale, secondo l’analisi della Coldiretti sui dati Istat sul commercio estero relativi ai primi due mesi del 2022.

E proprio l’effetto della guerra in Ucraina si fa sentire sul lavoro quotidiano nelle campagne. In Lombardia – spiega la Coldiretti regionale in base a un’analisi su dati Crea – il 49% delle aziende agricole, in pratica una su due, in questo momento si trova costretta a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione.

Uno tsunami che si è abbattuto sulle aziende agricole con rincari per gli acquisti di concimi, imballaggi, gasolio, attrezzi e macchinari che stanno mettendo in crisi i bilanci. Nelle campagne italiane – continua la Coldiretti Lombardia – si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio, secondo lo studio del Crea. L’impatto dell’impennata dei costi per l’insieme delle aziende agricole italiane – precisa la Coldiretti – supera i 9 miliardi di euro.

In difficoltà è però l’intera filiera che si è trovata a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi come il vetro, che costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, ma si registra un incremento del 15% per il tetrapack, del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti. Rincarato anche il trasporto su gomma del 25% al quale si aggiunge – continua la Coldiretti – la preoccupante situazione dei costi di container e noli marittimi, con aumenti che vanno dal 400% al 1000%.

“Serve responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore anche combattendo le pratiche sleali nel rispetto della legge che vieta di acquistare il cibo sotto i costi di produzione” afferma Paolo Carra, vice presidente di Coldiretti Lombardia, nel sottolineare “la necessità di risorse per sostenere il settore in un momento in cui si è aperto uno scenario di accaparramenti, speculazioni e incertezza che deve spingere il Paese a difendere la propria sovranità alimentare”.

In questo contesto – continua la Coldiretti – è importante nel Dl Aiuti il via libera del Consiglio dei Ministri a fondi per 180 milioni per l’accesso delle imprese agricole alla garanzia Ismea sui mutui. La misura, che risponde alle richieste contenute nel piano anticrisi presentato dalla Coldiretti, consente alle piccole e medie imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che hanno registrato un incremento dei costi per energia, per carburanti o materie prime nel corso del 2022 di accedere alla garanzia diretta di Ismea con copertura al 100% per nuovi finanziamenti. Il tutto purché prevedano l’inizio del rimborso del capitale non prima di 24 mesi dalla erogazione e abbiano una durata fino a 120 mesi e un importo non superiore al 100% dell’ammontare complessivo dei costi e comunque non superiore a 35 mila euro.

Per raggiungere l’obiettivo dell’indipendenza energetica nel Paese oggi legato al gas russo – prosegue la Coldiretti - è importante anche la misura prevista dal Consiglio dei Ministri per incrementare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per il settore agricolo, che consente alle aziende del settore di installare impianti fotovoltaici sui tetti delle proprie strutture produttive, permettendo anche di vendere l’energia prodotta. Il provvedimento si applica anche agli investimenti in corso di realizzazione inclusi quelli a valere sul Pnrr.

Infine – conclude la Coldiretti – per far fronte al caro petrolio che incide sui bilanci delle imprese agricole è positiva anche la proroga fino all’8 luglio 2022 delle aliquote agevolate sull’accisa per il gasolio e la benzina utilizzati come carburante per usi agricoli (pari rispettivamente a 22% e al 49% dell’aliquota ordinaria), ma anche l’azzeramento dell’aliquota di accisa del gas naturale usato per autotrazione.

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