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venerdì 19 aprile 2024 | ore 12:55

Lombardia: ancora 542 morti

L’aumento rispetto a ieri è di 2.117 positivi, che porta il totale esatto a 39.415. Stabile il numero dei deceduti: 542, uno cioè più di ieri (per un totale di 5.944).
Lombardia - Gallera conferenza (foto internet)

Le buone notizie sono ancora relativamente poche, ci si aggrappa al fatto che aumentano i tamponi i casi 'positivi' non crescono esponenzialmente e che diminuiscono i ricoveri ma la Lombardia ha quasi raggiunto oggi, da sola, i 40.000 contagiati e altri 542 morti.

L’aumento rispetto a ieri è di 2.117 positivi, che porta il totale esatto a 39.415. Stabile il numero dei deceduti: 542, uno cioè più di ieri (per un totale di 5.944), mentre continua la frenata dei nuovi ricoveri. In terapia intensiva ci sono 1.319 pazienti, ovvero 27 più di ieri, mentre i pazienti ospedalizzati non in terapia intensiva sono 11..152, 15 in più. A Milano i casi sono 7783 con un aumento di 314 positivi, quindi in diminuzione rispetto ai 547 di ieri. Sono i datio forniti dall’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, durante la quotidiana diretta Facebook.

Quindi Gallera si è soffermato sul tema dei tamponi che ha creato qualche polemica nei giorni scorsi. «Abbiamo fatto un’ulteriore richiesta al numero di laboratori privati che ci sono in Lombardia di darci una mano» per l’analisi dei tamponi sul Coronavirus, ha aggiunto l’assessore al Welfare, ricordando che già la Regione ha «cercato di ampliare la capacità di dare risposte» passando da 3 a 22 laboratori deputati. In questo modo si passerà da una media di cinquemila tamponi a sette-ottomila al giorno. L’assessore ha ribadito che «in Lombardia non abbiamo mai pensato di fare tamponi a tappeto perché dobbiamo attenerci a quanto dicono gli scienziati deputati». Ma rispetto alle iniziali indicazioni del consiglio superiore della sanità e dell’Oms si è deciso di allargare i tamponi anche ai medici di medicina generale e agli operatori sanitari.

La provincia di Lodi, di cui dieci comuni hanno fatto parte nella fase iniziale dell’epidemia, della zona rossa, è oggi quella che fa registrare l’aumento più basso nei contagi tra le dodici province della Lombardia: solo 23. Due sono i nuovi contagi a Codogno, dove tutto è cominciato. Forte calo anche a Bergamo, epicentro dell’epidemia, dove si registrano 289 nuovi casi (ieri erano ben 602) mentre è stabile la crescita a Brescia, altra provincia martoriata, con 373 nuovi positivi (ieri 374).

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