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martedì 16 aprile 2024 | ore 21:59

CAP per diversità e inclusione

E in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il gruppo integra nel proprio codice etico regole specifiche contro le molestie e le discriminazioni.
Territorio - Gruppo CAP

La diversity come asset per creare valore in azienda e sostenere lo sviluppo sostenibile del territorio della Città metropolitana di Milano. Gruppo CAP, l’azienda pubblica che gestisce il patrimonio idrico integrato dei 195 comuni dell’hinterland milanese, ha sottoscritto a Roma, insieme ad altre 25 big company che operano nel settore dell’energia, dell’ambiente e dell’acqua, il “Patto Utilitalia – La Diversità fa la Differenza”, un programma di principi e di conseguenti impegni per promuovere la diversity di genere, età, cultura e abilità nelle attività aziendali. “Crediamo che la diversity sia una reale leva di successo e di crescita per un’azienda, sia in termini di rigenerazione culturale e valoriale, sia nel modo di fare business, puntando maggiormente sul capitale umano, commenta Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP. Partendo dalle persone e dalla loro identità è possibile creare dinamiche e pratiche virtuose, che incidono positivamente sulla comunità locale e sullo sviluppo del territorio, prima ancora che sulla reputazione aziendale”. È proprio alla Diveristy & Inclusion e allo sviluppo sostenibile del territorio che l’azienda pubblica ha pensato nel 2018 quando ha inserito, prima realtà pubblica in Italia, i principi di Gender Procurement nelle gare di appalto. Il meccanismo prevede infatti di assegnare maggiori punteggi a chi promuove la parità di genere per l’erogazione di servizi e lavori premiando, tramite l’assegnazione di punti tecnici discrezionali, i fornitori che si impegnano a offrire una quota maggiore di dipendenti donne rispetto al servizio erogato, con particolare riferimento a figure femminili che rivestono ruoli manageriali. L’obiettivo è chiaro: sensibilizzare i fornitori rispetto ai principi di responsabilità sociale che guidano da 90 anni il lavoro di Gruppo CAP, per innescare un processo virtuoso che coinvolga tutti i partner dell’azienda, anche per quanto riguarda trasparenza e partecipazione. La valorizzazione della diversità adottata da Gruppo CAP fa parte di un più ampio disegno strategico di Corporate Social Responsability, definito lo scorso maggio nel primo Piano di Sostenibilità realizzato dall’azienda. Tra gli obiettivi indicati c’è anche la diffusione di un importante cambiamento culturale e organizzativo, che mette in primo piano la Diversity & Inclusion. Per Gruppo CAP il capitale umano è sicuramente risorsa fondamentale per la crescita e lo sviluppo. Sono 845, tra donne e uomini, le persone che si impegnano ogni giorno per garantire servizi essenziali come quelli legati alla gestione, alla fruizione e alla disponibilità di un bene insostituibile come l’acqua. Un compito che necessita di un’attività di formazione del personale continua e trasversale, ma che guarda alle esigenze di work life balance dei dipendenti adottando, per esempio, misure di smart working. Il Patto Utilitalia, presentato il 20 novembre in occasione del Convegno “All that we share. L’inclusione come Risorsa” alla presenza della Ministra delle pari opportunità Elena Bonetti, è stato elaborato dalla Commissione istituita un anno fa da Utilitalia per la valorizzazione e gestione della diversità, con il contributo attivo delle associate e con il supporto di Valore D e della Fondazione Belisario. Politiche aziendali inclusive a tutti i livelli dell’organizzazione, misure di conciliazione dei tempi vita-lavoro, gestione del merito trasparente e neutra rispetto alle diversità di genere, età, cultura, adozione di sistemi di monitoraggio dei progressi conseguiti e politiche di sensibilizzazione interne ed esterne, sono alcuni dei sette impegni contenuti nel Patto per la Diversity di Utilitalia, che rimane un documento aperto per tutte le associate. Sono 26 compresa Gruppo CAP, le utility firmatarie, tra queste anche A2A, MM, HERA e Iren.

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