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venerdì 19 aprile 2024 | ore 21:17

Comunicate bene... per l'Italia!

I brand sono sempre più connotati politicamente e socialmente. Le marche cercano di avvicinarsi alla gente comune e di sostenere con le cause in cui più credono.
Comunicaré - Spot pubblicitari (Foto internet)

I brand sono sempre più connotati politicamente e socialmente. Le marche cercano di avvicinarsi alla gente comune e di sostenere con il loro grande peso le cause in cui più credono. Come al Milano Pride, dove per difendere i diritti della comunità LGBT (lesbiche, gay, bisessuali, transgender) hanno sfilato anche Coca Cola e Netflix.

Chicco e la difesa della natalità

Un noto brand per la cura del bambino, Chicco, ha di recente lanciato uno spot che rivendica il valore della natalità. Una scelta abbastanza ovvia per un marchio che vende i propri prodotti alle coppie che hanno appena avuto un figlio o lo stanno per avere. Sembrerebbe, appunto, una scelta banale e poco rivoluzionaria, ma forse non è così. Chi accusa lo spot di fascismo (addirittura!) dovrebbe riflettere sul fatto che, secondo gli ultimi dati Istat al 1° gennaio 2018, solo il 13,4% della popolazione italiana ha meno di 15 anni. Nel 2017 sono nati in Italia solo 464mila bambini, -2% rispetto all’anno precedente. Chicco ha scelto, quindi, un tema “caldo” e importante, che nel nostro Paese si scontra con un tasso di occupazione femminile basissimo e con datori di lavoro che, ancora oggi, vedono la maternità come un ostacolo insormontabile, preferendo così assumere dipendenti uomini (spesso pagati anche di più). Si tratta di una spiegazione “terra terra” di un problema complesso. Ma, si sa, questa rubrica tratta di comunicazione e non di socio-economia.

Se il “come” pregiudica il “cosa”

Se gli intenti del brand possono apparire lodevoli, possiamo però affermare che le modalità scelte sono del tutto errate, un vero flop. Innanzitutto, lo spot premette che in Italia l’anno successivo ai Mondiali di Calcio è sempre stato anno di baby boom, grazie ai festeggiamenti post-vittorie. E che il prossimo anno, non partecipando oggi l’Italia ai Mondiali, il baby boom non potrà esserci. Ebbene: tutto ciò è falso, non c’è nessuna correlazione tra Mondiali di Calcio e aumento delle nascite (dati Istat alla mano). E vi invito ad ascoltare con attenzione il ragionamento ben poco lineare dello speaker fuori campo, mentre coppie in video si impegnano a “fare figli per l’Italia”, come dice Chicco, in tutti i luoghi e in tutti i laghi.

La morale?

“La morale è sempre quella” (per citare un altro celebre spot): comunicare è una cosa seria, che va fatta con attenzione e rigore. Perché anche il messaggio più bello, se espresso male, può fare grandi danni. Provate a dire alla vostra fidanzata: “Sei brutta come Naomi Campbell”. Le state facendo un complimento fantastico, perché Naomi Campbell è una modella stratosferica ed è tutto fuorché brutta, ma non credo che lei reagirebbe bene.

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