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giovedì 02 maggio 2024 | ore 07:45

Goleada Napoli, Juve quasi scudetto

Importanti vittorie per il Milan, bene anche la Lazio, mentre frenano Fiorentina, Roma ed Inter, quest'ultima ormai fuori dalla corsa ai preliminari di Champions.
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Il big match di San Siro tra INTER e JUVENTUS termina per 2 a 1 a favore dei bianconeri. Gli ospiti partono senza indugi, decisi e sicuri dei propri mezzi ed il vantaggio non tarda ad arrivare. A sbloccare la partita è Quagliarella che da sfoggio del suo repertorio con uno splendido destro da fuori che trafigge un incolpevole Handanovic. I padroni di casa hanno, però, dimostrato durante questa stagione di sapere come ribaltare un risultato e la loro risposta è veemente e si affidano ai piedi dei giocatori più talentuosi, Palacio e Cassano, che si cercano e si trovano nello stretto. E’ prima Cassano ad impegnare Buffon con un tiro preciso che il portiere devia in angolo ed è sempre lui, poco dopo, a compiere un miracolo, deviando un pericoloso tiro di Palacio. La Juve crea occasioni di gioco ed è abile a liberare al tiro molti dei suoi, intavolando buone trame di gioco sia sugli esterni, sia in fase offensiva, con gli attaccanti che ricevono buoni palloni, grazie ai precisi assist dei centrocampisti. Il secondo tempo vede una reazione interista, grazie anche all’ingresso di Guarin, che da più fluidità alla manovra e maggior sbocco al gioco nerazzurro, con gli altri centrocampisti che si inseriscono con maggiore intensità in fase offensiva. E’ bravo Kovacic a sfruttare la possibilità di partire su uno spazio lasciato dagli avversari, con Cassano che poi rifinisce ed è Palacio che realizza il pareggio di piatto destro. La partita vive poi sul piano dell’equilibrio, con tentativi da ambedue le parti, dettati soprattutto da giocate dei singoli. La Juve ci prova con una conclusione di Padoin, ma è bravo Handanovic a farsi trovare pronto, con Quagliarella che è poi abile a sfruttare una delle rare indecisioni della difesa interista, orchestrando una bella azione, mettendo in mezzo dal fondo per Matri che realizza sottoporta il 2 a 1. Di contro, l’Inter non demorde ed è ancora Cassano a provarci, con giocate di qualità, con il barese che è abile a costruirsi una bella palla gol, ben parata da Buffon. E’ sempre il barese a credere nel pareggio e a girare una buona palla per il compagno Guarin, che la manda sull’esterno della rete, per il 2 a 1 finale, con l’espulsione di Cambiasso per i nerazzurri. Termina per 2 a 1 la sfida tra CAGLIARI e FIORENTINA. Buon inizio da parte dei sardi, che mettono in campo agonismo ed aggressività, con i tre di centrocampo, Conti, Naingollan ed Ekdal, che la fanno da padroni, aiutando in fase difensiva e limitando notevolmente il tridente viola, oltre che smistando rapidamente il pallone nella metà campo avversaria, verticalizzando per Sau e Pinilla. Immediato il vantaggio dei padroni di casa con Pinilla, che è abile a stoppare in area e a concludere, abbandonato dalla difesa viola, con un potente destro. La Fiorentina, fino a quel momento spenta ed abulica, tenta una flebile reazione, allargando il gioco sugli esterni d’attacco che non sono in gran giornata: non saltano quasi mai l’uomo e producono solo alcuni cross, con Migliaccio, che di testa, alza sopra la traversa. I viola sono però molto disattenti e dopo l’uscita di Jovetic per infortunio, si danneggiano da soli, perdendo una palla sanguinosa che da il la ad una rapida ripartenza dei sardi, con Cossu che in campo aperto serve Sau, steso da Cuadrado, per il penalty realizzato da Pinilla, che vale il 2 a 0. Il secondo tempo vede gli ospiti riversarsi nella metà campo avversaria, con continui cross a cercare la fisicità di Larrondo e Toni, oltre ad inserimenti e conclusioni dei centrocampisti che pur senza la solita lucidità cercano di rendersi pericolosi. Il Cagliari, dal canto suo, quando può riparte ed è Sau a farsi pericoloso, con la conclusione che viene però respinta. Il forcing viola viene premiato con Cuadrado che trova la zampata vincente per il 2 a 1, con gli ultimi minuti che vedono Fernandez gran protagonista (sfornando giocate ed assist per i compagni) e Larrondo che, in pieno recupero, sul cross del cileno, fallisce di testa il gol del pareggio, grazie ad un gran intervento di Agazzi per il 2 a 1 finale.
Termina per 2 a 0 la sfida tra PALERMO e ROMA. Inizio folgorante dei rosanero, che mettono in campo grinta, agonismo ed una gran fame di vittoria, che viene subito espressa con il duo Ilicic- Miccoli che, coadiuvati da un’ottima cerniera di centrocampo, si costruiscono importanti occasioni, con Miccoli che colpisce una clamorosa traversa su punizione. Poco dopo, è Ilicic a controllare e ad insaccare di sinistro l’1 a 0, con il 2 a 0 che arriva ancora su assist di uno strepitoso Ilicic, con Miccoli che anticipa gli avversari e deposita in rete, a fronte di una Roma distratta in fase difensiva, che nel primo tempo non scende praticamente in campo. Nella ripresa, invece, alza notevolmente il proprio baricentro, con i centrocampisti che creano le azioni più pericolose, con De Rossi, che è autore del primo pericolo di testa. E’ poi Pjanic a provarci con una conclusione da fuori e, nel finale, con un tiro al volo di Florenzi, oltre ad una conclusione di Osvaldo, con il gol che non arriva per merito di un Palermo bravo a difendersi con ordine, ottenendo i meritati e importanti 3 punti. Vince 2 a 1 in casa la LAZIO contro il CATANIA. I biancocelesti sono padroni del campo: attaccano con grande intensità, sfruttando la fisicità ed il gran tasso tecnico dei propri centrocampisti, che con rapidi scambi e verticalizzazioni si fanno spesso pericolosi. E’ subito Gonzalez, che trova una bella apertura per Candreva, che calcia con grande potenza (anche se il suo tiro non è fortunato) poi ci prova Onazi ed è Hernanes, immarcabile sulla trequarti, con le sue giocate, a colpire una traversa. La Lazio sancisce la propria superiorità nel gioco, ma non nel risultato, a fronte di un Catania stanco, che lascia spesso liberi gli avversari più temibili, senza riuscire a contrattaccare con la consueta rapidità dei suoi attaccanti esterni, che non trovano quasi mai la giocata, creando raramente la superiorità numerica. La ripresa è ancora biancoceleste, anche se, su un’azione pasticciata, originata da Bergessio al limite dell’area, è abile Izco che, su un rimpallo, porta in vantaggio i suoi. La Lazio non ci sta: si accendono Lulic, Hernanes e soprattutto Ederson che va solo verso la porta, anche se Andujar è bravo a parare e a mandare in angolo. Ecco che arriva il pareggio grazie all’autogol di Legrottaglie e la Lazio è ancora più carica: Lulic mette dentro per Ederson che si procura il rigore, segnato da Candreva per il meritato 2 a 1 finale. Termina per 0 a 0 la sfida tra ATALANTA e SAMPDORIA. Entrambe le squadre non riescono a costruire azioni ben orchestrate, vista l’attenzione tattica, così che prende piede una partita caratterizzata da giocate dei singoli. Parte bene Bonaventura per i padroni di casa, autore di un bel piatto destro, che viene però salvato sulla linea di porta da Romero. Risponde Krsticic sul fronte avversario, che prova col sinistro, ma anche qui è abile Consigli. E’ prima Denis che ci prova di testa, poi Del Grosso che conclude in porta, ma la palla va alta sopra la traversa. La ripresa vede l’episodio che porta l’Atalanta in 10, a causa della somma di ammonizioni per Lucchini, che viene espulso. La Samp prova a sfruttare l’occasione: attacca con maggiore intensità, grazie al lavoro degli esterni dalle corsie laterali, oltre che agli inserimenti e alle imbucate per le punte dei centrocampisti, con Objang, che si rende pericoloso in più occasioni, sfruttando la sua velocità e la scarsa reattività della difesa avversaria. La rete viene sfiorata dal colpo di testa di Icardi ed è ancora Obiang a far sperare i suoi, ma la sua conclusione viene deviata sul fondo per il pareggio finale. Anche il match tra UDINESE e BOLOGNA termina sullo 0 a 0. I padroni di casa dominano la gara, facendosi più propositivi, grazie ad un buon funzionamento di tutti i reparti, con in primis gli uomini della mediana, abili a recuperare diversi palloni dai poco reattivi avversari e a smistare velocemente il gioco per le punte, oltre ad inserirsi con tempismo in zona offensiva, facendosi pericolosi con Silva prima e Pereyra poi. Molto propositivo è anche Maicosuel, tanto che sfiora il vantaggio, colpendo un palo. E’ ancora lui ad orchestrare una buona azione per Silva, che trova ben posizionato Lazzari, che conclude però sulla traversa. Il secondo tempo non cambia di molto: il Bologna, vista l’assenza di Diamanti, fatica a costruire azioni importanti per le punte, con i terzini troppo bassi e impegnati nella fase difensiva al pari dei centrocampisti, con la conseguente rarità di palloni giocabili per le punte. Sono sempre i padroni di casa a farsi preferire, anche se sprecano l’occasione di passare in vantaggio: Taider commette fallo su Pereyra, causando così il penalty, che viene però sbagliato da Di Natale. L’unica occasione dei rossoblu porta la firma di Guarente, che ci prova senza fortuna con un tiro dalla sinistra, a testimonianza di un Bologna assente e stanco, che fatica a contenere gli avversari e a rendersi pericoloso per lo 0 a 0 finale.
La sfida salvezza tra GENOA e SIENA termina con il punteggio di 2 a 2. Le due squadre danno vita ad una gara intensa e spettacolare, mostrando una buona organizzazione di gioco, con i reparti corti tra di loro e dei buoni fraseggi a centrocampo. Parte forte il Genoa, che sblocca le marcature grazie ad una punizione dal limite di Borriello, deviata dalla barriera. I rossoblu non riescono però a chiudere la partita e vanificano importanti occasioni da rete. Ne approfitta dunque il Siena, che sul finale di primo tempo, grazie anche alla complicità di Frey, si riporta in parità con Emeghara sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Il gol segnato prima della pausa galvanizza i toscani, che al rientro dagli spogliatoi vedono come protagonisti i suoi uomini più offensivi, con la spinta di Sestu e le invenzioni di Rosina per i compagni. Il Siena reclama prima un rigore per un fallo di Moretti su Sestu e poi se lo vede concedere per un’ingenua spinta di Bovo sullo stesso Sestu e Rosina porta in vantaggio i suoi dal dischetto. Colpito al cuore, il Genoa reagisce con grinta e determinazione e va in avanti con insistenza, cercando il bomber Borriello, che ha due buone occasioni, ma è impreciso. La rete è però nell’area e si materializza al 72esimo con Jankovic, su assist di Immobile, per il pareggio finale, che nonostante le opportunità per entrambe le squadre, non cambia. La gara tra PARMA e PESCARA si conclude per 3 a 0 a favore dei padroni di casa. L’inizio di partita non è dei più spettacolari, con entrambe le squadre che si studiano a vicenda senza dar vita ad occasioni da gol, con il solo Amauri che prova a sbloccare il risultato, ma Pelizzoli è attento a neutralizzare il suo tentativo. Dal canto suo, il Pescara non riesce a rendersi pericoloso ed il Parma prende in mano le redini del gioco, controllando il match a centrocampo, cercando spesso con imbucate centrali e cross dalla fasce il suo terminale offensivo Amauri. E’ ancora l’italo brasiliano ad impegnare di nuovo il portiere pescarese, con Benalouane che, di testa, riesce a sbloccare il risultato, favorito da una marcatura grossolana di Bocchetti. Nella ripresa continua il monologo emiliano, a fronte di un Pescara molle, che non riesce a reagire e a trovare buone trame di gioco, con gli attaccanti che ricevono pochi palloni, a causa della poca spinta dei terzini e degli errori a centrocampo. Così il Parma, facilitato dallo scoramento degli abruzzesi raggiunge senza troppe difficoltà il raddoppio con Paletta, che è bravo e veloce in area a far partire un sinistro preciso che non lascia scampo a Pelizzoli per il 2 a 0. Vano è uno dei rari tentativi abruzzesi, con un'occasione di Abbruscato, con la supremazia del Parma che si manifesta con una perla di Amauri, che stoppa di petto in area e al volo segna un gol di rara bellezza per il 3 a 0 finale, a fronte di un Pescara che non ha più né la forza né il morale di tentare una tardiva reazione. Coglie un’importante vittoria il MILAN, che si impone a Verona contro il CHIEVO per a 1 a 0. Partita molto contratta e tattica, con un Chievo ben disposto in campo, con Cofie e Guana che svolgono un gran lavoro di contenimento, limitando notevolmente le sortite offensive dei rossoneri, per poi cercare di offendere - con l’imprevedibilità di Thereau ed alcune buone discese di Dramè - e cercare la testa di Paloschi. Il Milan, dal canto suo, vede Montolivo orchestrare un buon giro palla, che fatica però a trovare facili sbocchi sugli esterni d’attacco, Robinho ed El Shaarawy, con Balotelli che riceve poche palle giocabili ed Abate, dalla cui parte giungono i cross più interessanti. Una partita così contratta non poteva che essere sbloccata da un episodio: ed infatti, su una potente punizione di Balotelli, arriva Montolivo, che insacca in rete una non perfetta respinta di Puggioni, per l’1 a 0 di fine primo tempo. La ripresa vede ancora protagonista Balotelli, che va alla conclusione per ben sei volte, ma è bravo Puggioni a non farsi battere. Il Milan, ben motivato dal vantaggio, costruisce bel gioco e milita spesse volte nell’area avversaria, dove è anche Robinho a farsi pericoloso, ma con Puggioni abile a sventare il pericolo. Di contro, il Chievo cerca di sfruttare la freschezza del neo entrato Luciano, che, bruciando in velocità i difensori avversari, va in zona tiro e ottiene angolo per i suoi che però non si concretizza nel gol. I rossoneri non restano a guardare, vanno sempre a caccia del pallone, pressano gli avversari e vedono buone giocate anche di Ambrosini, El Shaarawy, oltre che del solito Balotelli. Le speranze del pareggio per i veronesi si spengono con l’espulsione di Dainelli che porta i suoi ad avere l’uomo in meno che pesa molto, così che il match si conclude con la loro sconfitta. La 30esima giornata di serie A termina con la vittoria del NAPOLI per 5 a 3 in casa del TORINO. Gara importante per entrambe le squadre che si studiano a vicenda, cercando di recuperare il pallone e anticipare l’avversario. Gran protagonista della serata è Dzemaili che già nei primi minuti è autore di un potente siluro che porta i suoi in vantaggio, ma il Toro non ci sta e conquista il pareggio poco dopo con Barreto. Il gioco è molto movimentato e, più che su azioni ben costruite, si articola sulle giocate dei singoli - soprattutto sulla trequarti - e con le incursioni degli esterni: è Maggio, che dopo una bell’azione personale, viene atterrato in area, procurando un rigore per i partenopei, battuto da Hamsik, ma vanificato da un gran riflesso di Gillet, chiudendo la prima frazione di gioco sul pareggio. Il secondo tempo pare essere il copione dell’inizio del primo: è infatti ancora Dzemaili a segnare il 2 a 1 su passaggio del compagno Hamsik ed un altro rigore concesso, questa volta, a favore dei granata, con Jonathas che però non lo sbaglia e porta la partita sul 2 a 2. Ecco che l’episodio accende il Toro che sfrutta la grande velocità di Cerci sull’out di destra, abile a smarcare Meggiorini che, dopo aver scavalcato la difesa partenopea, insacca il 3 a 2. Ma il Napoli non ci sta e, grazie alla qualità dei propri singoli, riesce a ribaltare di nuovo il risultato: è ancora sulla trequarti che Hamsik ispira Dzemaili si riscopre goleador e Cavani che segna i gol decisivi. Ecco così che il Napoli, con un fendente da fuori dello svizzero - per lui prima tripletta in carriera - si porta sul 3 a 3 e poi chiude definitivamente la partita con due gol del matador, conquistando i 3 punti a fronte di un Torino con molti rimpianti per il bel gioco costruito, ma con un Cavani così c’è poco da fare. In conclusione, la 30esima giornata di serie A vede uscire vittoriose le due rivali Juventus e Napoli, che battono rispettivamente l’Inter, che si allontana sempre più dal terzo posto, ed il Torino. Giornata no anche per Roma e Fiorentina, che escono sconfitte, mentre sorridono il Milan, sempre più saldamente al terzo posto, e la Lazio, distante solo un punto dalla quarta posizione in classifica.

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