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venerdì 29 marzo 2024 | ore 13:22

Crollo Juve, Inter che colpo!

Crollo Juve, Inter che colpo! Ma il Napoli, non approfitta trovando solo un pari ,male anche la Lazio sconfitta pesantemente
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Il primo anticipo della undicesima giornata di serie A si apre con la vittoria schiacciante, ed una prestazione di gioco finalmente convincente del MILAN, che strapazza il CHIEVO VERONA per 5 a 1.
I veneti impensieriscono i rossoneri solo per la prima parte di gara, in cui, dopo aver subito l’uno a zero con gol di Emanueslon, pareggiano sfruttando le consuete indecisioni della difesa del Milan sui calci piazzati, andando in gol, con Pellissier, il migliore dei suoi, che di testa insacca il rientrante Abbiati.
Da quel momento in poi, il Chievo scompare a cospetto di un Milan dilagante.
Prima è Montolivo, sempre più padrone del centrocampo, che, oltre a distribuire con la solita qualità palloni d’oro per i compagni, trova il gol con un bel destro. Successivamente è Bojan a trovare la rete che chiude virtualmente il match.
Il Milan, poi, dilaga con Abate e Konstant che sfondano ripetutamente sugli esterni mettendo pericolosi palloni per gli attaccanti, con El Sharawii, straripante, che delizia la palate con giocate di pura classe. Prima trova il gol personale, poi, con un assist strepitoso, acconsente a Pazzini di ritrovare la gioia della rete (che non andava a segno dalla prima di campionato contro il Bologna) suggellando la partita sul 5 a 1 finale.
L’anticipo serale mette di fronte JUVENTUS contro INTER nel match più atteso.
Nell’immediata vigilia, entrambe le squadre speravano potesse essere una partita senza gravi errori arbitrali e polemiche.
E invece, pronti via e dopo soli 18 secondi il primo episodio: Vucinic serve Asamoah in netto fuori gioco, che con un tiro-cross trova sul secondo palo Vidal che insacca.
Tuttavia la partita è bella e dai ritmi agonistici furenti.
E’ la Juve che inizialmente prende il possesso del centrocampo grazie ai suoi uomini di qualità. Sfiora il raddoppio prima con Pirlo (che con un lancio millimetrico pesca Marchisio, che conclude al volo chiamando Handanovic ad uno strepitoso intervento) e successivamente con Giovinco, che involatosi sulla fascia destra, mette in mezzo un pallone d’oro, senza però trovare nessun compagno pronto a ribadire in rete.
Dopo aver sofferto, l’Inter esce fuori pressando molto alto, aggredendo gli avversari sin dalla difesa, lasciando meno spazio per inventare ai centrocampisti juventini e riequilibrando le sorti del match a centrocampo.
La reazione dei nerazzurri porta prima ad un gol, giustamente annullato a Palacio per millimetrico fuori gioco, e successivamente ad uno splendido tiro a giro di Cassano, che sfiora la rete.
Nonostante le belle azioni profuse dalle due squadre, c’è ancora spazio per le polemiche: Lichsteiner, già ammonito su Palacio, commette un fallaccio, che, secondo regolamento, sarebbe meritevole di seconda ammonizione - e quindi di conseguente espulsione - che però non si concretizza.
La Juve non resta a guardare e, sul finire di tempo, crea una grande occasione con Vidal: nonostante la buona posizione, non trova però il gol.
Il secondo tempo si apre come il primo, con ritmi forsennati e con i nerazzurri che si dimostrano più pimpanti e propositivi.
Non a caso, la loro supremazia si materializza con il gol di Milito, il quale, atterrato in area, si procura un rigore, trasformato in rete dallo stesso argentino con freddezza.
L’attaccante - che disputa una partita sontuosa difendendo benissimo il pallone e saltando spesso l’uomo - è protagonista anche nell’occasione del raddoppio, quando Guarin, da poco entrato, impegna Buffon con un bel destro, sulla cui ribattuta è abile a ribadire in rete Milito. In svantaggio la Juve reagisce, prima con Pirlo, il cui tiro è deviato in corner da Handanovic, e successivamente con Bendtner che cerca, da posizione quasi impossibile, il gran gol, mancando però il bersaglio. E neppure l’ingresso di Quagliarella, subito pericoloso, servirà a pareggiare il match; anzi, è l’Inter, con una Juve ormai completamente sbilanciata in avanti, a trovare con uno splendido contropiede il 3 a 1 con Palacio. Termina così la lunghissima imbattibilità della vecchia signora, i cui difensori centrali (non a caso finiscono tutti ammoniti) cedono alla supremazia dell’Inter, che merita pienamente la vittoria.
Nel lunch match, importante vittoria salvezza per il PESCARA che si impone per 2 a 0 sul PARMA.
Partita intensa ed equilibrata, con i gialloblu (che risentono dell’assenza di un attaccante di peso come Amauri) puniti da Abbruscato, abile a sfruttare una grave disattenzione di Paletta.
Nel finale, con il Parma sbilanciato, a conclusione di un bel contropiede, arriva il gol di Weiss, che suggella il risultato sul punteggio di 2 a 0.
Coglie un’importantissima vittoria la FIORENTINA, che, grazie alla vittoria per 4 a 1 sul CAGLIARI, si issa al quarto posto in classifica.
Eppure, l’inizio gara non era stato dei migliori, con un Cagliari aggressivo e gagliardo e con Cossu che spreca una buona occasione.
I sardi pressano asfissiantemente i portatori di palla viola, limitando le loro consuete trame di gioco.
La Fiorentina, trova però la forza di reagire con il gol da calcio d’angolo realizzato da Rodriguez e successivamente quello di Jovetic, che punisce i sardi nella seconda indecisione su palla inattiva, trafiggendo Agazzi con un bel sinistro.
Il Cagliari continua a giocare, non si arrende e costruisce una grande occasione da gol con Sau, il cui tentativo viene però allontanato dalla retroguardia viola. L’errore pesa molto sull’economia della gara e sul successivo ribaltamento di gioco Jovetic si invola sull’out di destra trovando Toni per il facile 3 a 1. Da tale momento in poi, il Cagliari si disunisce, lasciando campo ai viola, che negli spazi si scatenano con Cuadrado, il quale - oltre a regalare giocate di pura classe e talento per larghi tratti di gara - trova il 4 a 1 finale con uno splendido pallonetto.
Si conferma quasi imbattibile tra le mura amiche il CATANIA: vince con una sontuosa prestazione per 4 a 0 contro la LAZIO che perde punti preziosi nella lotta Champions.
I biancocelesti sono pressoché inesistenti per tutta la gara, capaci solo di creare una palla gol con Candreva nei primi minuti; la difesa è sempre in balia degli avversari e non riesce mai a creare azioni degne di nota, non entrando mai realmente in partita.
Per il Catania, ottima prova dei centrocampisti con un Lodi in formato nazionale, che si conferma freddo rigorista come in occasione della realizzazione dell’ 1 a 0, e degli attaccanti esterni Barrientos e Gomez, i quali, in giornata di grazia, oltre a saltare l’uomo con facilità, si dimostrano anche implacabili sotto porta, con il primo, autore di un gol e il secondo, di una splendida doppietta.
Perde un’importantissima occasione di accorciare sulla Juventus il NAPOLI, che al San Paolo non va oltre l’1 a 1 contro il TORINO.
E’ il Napoli a fare la partita, anche se il gioco non è fluido come al solito, e spesso le occasioni create scaturiscono più da veloci ripartenze, che da azioni manovrate.
Prezioso il rientro del Matador Cavani, che, non a caso, realizza dopo pochi minuti il gol dell’uno a zero su cross di Hamsik.
Il Toro, dal canto suo, tiene bene il campo e si difende con ordine. Non rinuncia a contrattaccare e va vicino al pareggio con l’esterno Cerci, che partendo dalla destra, crossa per Bianchi che colpisce di testa impegnando il portiere avversario.
Nel secondo tempo è sempre il Napoli a fare la partita, andando vicino al gol soprattutto con Hamsik, che ci prova prima da fuori e successivamente, su splendido suggerimento del neo entrato Insigne, non trova la porta da buona posizione dopo aver aggirato il portiere Gillet.
Nel finale arriva il gol beffa con Aronica, che, subentrato nel secondo tempo, sbaglia tutto compiendo uno sciagurato e debole retropassaggio per il portiere, intercettato da Sansone, che scarta lo scarta e insacca per l’1 a 1 finale.
Vince regalando una boccata di ossigeno a Cosmi il SIENA che regola a domicilio il GENOA per 1 a 0.
Le redini dell’incontro vengono prese sin dai primi minuti dai toscani che mettono in campo maggiore determinazione e agonismo rispetto all’avversario, cercando in tutti i modi la preziosissima vittoria.
E’ il Siena ad avere le migliori occasioni con Angelo (consueto motorino sulla fascia destra) e con un Valiani e uno Zè Eduardo pimpanti, che si muovono bene tra le linee, dando buon supportando a Calaiò. Quest’ultimo ha una delle migliori occasioni da gol, quando, a pochi metri da Frey, incrocia sul palo lungo, ma trova la grande risposta del portiere francese. Alla fine è il difensore Paci a realizzare di testa il meritato gol che da la vittoria ai toscani.
Per il Genoa i soliti problemi: un attacco abulico, con Immobile che ormai da diverse partite fatica a disputare prestazioni degne di nota, e il solo Jankovic che crea occasioni, una difesa spesso distratta e fuori posizione, quando lascia staccare troppo agevolmente il difensore Paci.
Pareggia invece il BOLOGNA che in casa non va oltre l’1 a 1 con l’UDINESE.
I rossoblu disputano una buona gara, seppur risentano del momento di appannamento di Gilardino, che ormai da diverse partite non fa eccezione, e anche questa volta, servito spesso dai centrocampisti, non trova la giocata vincente.
L’Udinese ci prova con alcune ripartenze, soprattutto con Armero, bravo anche in fase difensiva.
Ma come spesso capita, sono gli uomini di maggior classe ad accendere il match, vedasi Diamanti, il più pericoloso dei suoi, che dopo diversi tentativi trova l’1 a 0.
Poi, a metà secondo tempo, Di Natale è abile a concretizzare l’unico pallone che gli capita con un bel destro all’angolino, sancendo l’1 a 1 finale.
Arriva la sesta sconfitta consecutiva per la SAMPDORIA di Ferrara, anche se l’allenatore non rischia il suo posto, come certificato dalle parole di Garrone Jr, che conferma piena fiducia al tecnico.
L’inizio per i blucerchiati non è dei più incoraggianti, con l’ATALANTA che trova subito l’1 a 0 con Bonaventura, servito splendidamente da Denis.
La Sampdoria, non riesce a produrre una vera e propria reazione, subisce spesso le ripartenze dell’avversario, trovando la rete del pareggio solo grazie ad un gol da cineteca di Maresca su splendida rovesciata.
Il copione della partita però non cambia, con Moralez e Bonaventura che creano diverse ripartenze pericolose, e con il neo entrato De Luca, che segna, beneficiando (anch’esso come Bonaventura nel primo tempo) della splendida giornata da uomo assist di Denis. Per una volta, quest’ultimo sveste i panni di goleador a favore di quelli di “uomo squadra”. Inutile nel finale il disperato tentativo della Samp, che con rabbia e orgoglio, produce due importanti occasioni con Icardi. Subentrato nel finale, prima impegna Consigli per poi colpire a botta sicura la palla dello sperato pareggio,che si vede però clamorosamente respingere da Stendardo.
Vince nel posticipo serale la ROMA che strapazza per 4 a 1 il PALERMO, mostrando quel bel gioco corale, tanto caro a Zeman, in cui centrocampisti ed esterni partecipano attivamente alla manovra offensiva, e, per una volta, con la difesa che non subisce le solite reti.
Molteplici le azioni da gol create dalla Roma, con Totti e Osvaldo, che trovano entrambi la rete nel primo tempo, e successivamente, nella seconda frazione, con Lamela e Destro.
Il risultato, tra l’altro, sarebbe potuto essere anche di maggiori proporzioni se i capitolini avessero concretizzato le altre innumerevoli occasioni da rete create.
Il Palermo non ha molto da rimproverarsi: contro una forza d’urto così straripante c’è ben poco da fare.
Nel finale, arriva il gol della bandiera di Ilicic, nell’unica azione prodotta dai rosanero in tutta la partita se si esclude un tiro di Kurtic.
In conclusione, importantissima ai fini della classifica è la vittoria dell’Inter, che accorcia notevolmente sulla Juve riducendo il distacco ad un solo punto; spreca una grande occasione il Napoli che perde due punti e la Lazio, che, uscendo sconfitta, si allontana dalle zone altissime della classifica, mentre vi si affaccia la Fiorentina, ora a soli due punti dal Napoli terzo.

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